Storia interrotta.
L'amore colpisce al cuore, come un proiettile.
Kurt, un assassino professionista. Blaine, un figlio di un grande imprenditore. Il caso guida le nostre azioni, ma sta a noi, una volta di fronte a un bivio, a prendere la decisione giusta, quella che ci farà sentire meglio, con una persona, o da soli. Kurt non ha un cuore, è spietato, pensa a se stesso e al suo lavoro. Blaine, dall'altra parte, odia il suo lavoro - se così si può definire - e preferirebbe essere un ragazzo di ceto medio invece che figlio di suo padre, Jim Anderson, capo delle Industrie Anderson.
Spesso non ci accorgiamo che i nostri sbagli, a volte, possono portare a qualcosa di meraviglioso. E bisogna ringraziare il caso, o una persona che ci ha aiutato a sbagliare? Tutto rimane in mano nostra, alla fine. Sta a noi decidere se rimanere con una manciata di sabbia o con una preziosa perla.

SEQUEL DI "Wasabi".
Chris si era abituato talmente tanto a lui che quando il ragazzo mancava per giorni, sentiva letteralmente la mancanza di tutte quelle cose per cui più e più volte gli capitava di rimproverare il moro. E c’era una cosa in particolare che faceva scattare subito un campanello d’allarme a Chris, avvertendolo della recente presenza di Darren in casa sua: il barattolo di burro d’arachidi lasciato sul bancone della cucina.
Il moro in realtà non mangiava le quantità di dolci diverse che ingurgitava Chris abitualmente (“lo zucchero è il cibo del cervello” ripeteva di continuo, e quando gli chiedevano come facesse a non ingrassare, la sua tipica risposta era “perché lo mangio con il cervello”), ma quando si trattava di burro d’arachidi, era tutta un’altra storia.

Chris e Darren decidono di usare il burro d'arachidi in modo alternativo ;D
Smut oscena senza alcun pudore...lettore avvisato ;D
{Chris Colfer/Darren Criss}

“Non hai detto niente?! Ti sembra niente dire che senti sempre le mie labbra sulle tue?” esclamò il moro facendo fare una smorfia sofferente a Chris.
Oddio, l’aveva detto davvero.
Che cosa gli era passato per la testa? Perché aveva usato il nome di Darren?
E perché aveva deciso di aggiustare la situazione buttandola sullo scherzo?
Perché?
Chris poteva continuare a chiederselo, ma finché non avrebbe accettato di essere sincero con sé stesso, era inutile. Doveva solo accettare che aveva detto la più semplice verità. Lui sentiva davvero come se le labbra di Darren fossero sempre sulle sue.
Elementare.
“Io…non so che mi passava per la testa” ammise alla fine Chris con un breve sospiro, arrendendosi senza altra scelta a quell’idea, mentre Darren inclinava appena il capo e osservava l’altro con una certa curiosità. Dopo qualche istante, notando l’espressione sempre vagamente afflitta dell’altro, il moro decise di avvicinarsi lentamente a lui finché non arrivò abbastanza vicino da poggiargli una mano sulla spalla e l’altra sotto il suo mento, spingendolo delicatamente a sollevare il capo.
“Io forse sì”
*
{Chris Colfer/Darren Criss}