"La bambina verrà con me", disse Thanos senza neppure la vibrazione di un'esitazione nella voce, "questo miserevole pianeta non può brillare di astri che meritano l'ampiezza dell'Universo."
Steve ringhiò, furioso di una rabbia sconosciuta al proprio corpo e alla propria anima:
"Non l'avrai", ruggì, "tu non hai niente. Non sei niente."
Thanos piegò la testa da un lato, con paterna misericordia:
"Io sono ineluttabile."
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Prima della guerra in Wakanda, prima dello schiocco di Thanos, Ellie Renner e gli Avengers scoprono l'esistenza delle Gemme dell'Infinito nel peggiore del modi: tramite la piccola Eva Lynn Rogers, che, inconsapevolmente, ne possiede una.
Riusciranno gli Avengers a proteggere la bambina e a sventare il genocidio pianificato da Thanos? E quali ostacoli incontreranno nel tentativo di fermarlo?
ATTENZIONE: questa fanfiction riprende integralmente alcuni passaggi del film "Avengers: Infinity War", intersecandosi con la storia originale.
STORYLINE:
1. Avengers: Codice Venom
2. Avengers: L'Alba dei Soldati d'Inverno
3. Avengers: Breaking The Infinity War

Questa è la fine dell'era dei Malandrini: Lily e James sono morti. Sirius è accusato di tradimento e imprigionato. Peter Minus creduto morto. Sono rimasti solo due testimoni di quel passato ingombrante: Remus Lupin e Severus Piton.
Mini-Long sulla potenziale amicizia mai nata tra due personaggi simili, ma su due fronti opposti. Sul loro dolore, la loro solitudine e l'accettazione del lutto per loro più difficile da affrontare.
Missing Moments
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DAL TESTO:
Non ci sono modi giusti per descrivere il dolore. Remus Lupin lo sapeva perfettamente.
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Era nato sotto la stella sbagliata Severus Piton, sua madre glielo diceva sempre.
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“Lupin. Che sorpresa.” disse il mago, distendendosi un poco.
Era raro che venisse colto impreparato, gli faceva provare una strana sensazione, come di perdita di equilibrio.
“Non è particolarmente un piacere vederti, Severus, ma sì è una sorpresa” rispose il mannaro ed era forse la prima volta che lo chiamava per nome e l'altro aggrottò la fronte e fece un passo indietro.

"Peter, tu credi a Babbo Natale?"
Peter spalancò gli occhi, alzando lo sguardo dai compiti di matematica su cui era chino da ore e trovandosi davanti nientemeno che la piccola Morgan Stark.
"Cosa?" chiese Spider-man, sperando di aver frainteso la domanda.
"Tu ci credi a Babbo Natale?" chiese la bambina per la seconda volta, guardandolo negli occhi.
Peter si guardò intorno, cercando una via d'uscita. O qualcuno che fosse in grado di gestire una domanda del genere al suo posto.
[Raccolta collegata a "Di ritorni e attacchi di panico"]

"Mi - mi dispiace - io..." Peter guardò Pepper Potts stringendo ancora di più la stoffa della poltrona su cui era seduto. Pepper aveva gli occhi rossi e gonfi, le tramava il labbro inferiore, ma quando incrociò gli occhi di Peter cercò di sorridergli. "Pete." disse, alzando le mani e facendo un passo verso di lui, come a mostrargli che non ci fosse niente di cui aver paura. "Tony ti chiamava così, ti ricordi?"
Pepper si accovacciò al suo fianco, coprendogli una mano con le proprie. "Sta bene. Secondo Bruce ce la farà." Scandì lentamente.
Con delicatezza, aiutò Peter a togliere la mano dall'interno del bracciolo, spazzando via con le proprie dita i pezzetti di imbottitura incastrati tra i nano bot del costume. "Ce la farà, capito?"
Peter annuì, stringendo gli occhi.

"Ho imparato di recente questo incantesimo a cui siete costretti a sottoporvi. In breve, sul polso apparirà il nome dell'anima gemella e sparirà solo quando le labbra delle due persone si toccheranno. Voi siete tutti in coppia, fatta eccezione di Longbottom e Potter, potrebbe essere interessante. Inizio io."
Che il gioco abbia inizio. Serpeverde e Grifondoro si troveranno uniti in un gioco che potrebbe rivelare verità scomode. Come reagiranno Draco ed Harry nel leggere i nomi sui loro polsi?

[Dal testo - Capitolo 1: "Zip-01"]
Mail from: a14.vadf@mail.com
Mail to: aalpha01@mail.com
Data: 26 marzo 2024
Oggetto: Progetto Guardia d'Inverno
Come da accordi trovi tutti i file del fascicolo nelle cartelle zip.
Ho fatto tradurre tutto in una lingua comprensibile [...]

"Tu lo sapevi?" chiese Tony con un filo di voce nel silenzio vuoto e schiacciante.
Il pavimento tremò loro sotto i piedi. Steve non rispose, cercò gli occhi della ragazza col cuore in gola.
"Dimmi che non è vero, Steve", implorò lei, "dimmi che non è vero."
***
"Potremmo procedere per gradi, voglio dire, non è ancora morto nessuno", azzardò Sam.
Wanda scosse la testa, come fosse assente:
"Lo siamo tutti", mormorò.
[ATTENZIONE: Questa storia è il sequel di "Avengers: Codice Venom".]
Un anno dopo l'epidemia del V-20, una scansione temporale ci accompagna alle porte della Civil War.
E molto, molto oltre, lì dove gli Avengers non avrebbero mai voluto arrivare.

“Lei aveva famiglia?“
“Sì. Noi.”
“Dovevo andare io. Ha sacrificato la sua vita; ha messo la sua vita nella mani di quella maledetta gemma.“
[Post Avengers Endgame]

Sotto il cielo di New York, dopo la vittoria su Ultron, prolifera una nuova minaccia, ma stavolta niente che possa essere distrutto con alte tecnologie o superpoteri: un morbo letale sfuggito al controllo di un laboratorio bellico in Afghanistan e destinato a scopi militari imperversa per le vie della città, decimando la popolazione. Neppure gli Avengers possono dirsi davvero al sicuro, e nulla può la tecnologia di Tony Stark per fermare la folle corsa del virus. È stato davvero solo un drammatico incidente o qualcuno sta progettando minuziosamente uno sterminio? Ad affiancare i Vendicatori, però, stavolta arriva un aiuto inaspettato e speciale.

Harry si affrettò per raggiungere Diagon Alley prima che iniziasse la cerimonia. Era un’impresa, tra la gamba che lo rallentava e la folla che gremiva la lunga stradina acciottolata e serpeggiante. Era ancora una celebrità per molti, e quindi si sprecavano le pacche sulle spalle e i saluti, soprattutto in una ricorrenza del genere, ma per fortuna il tempo aveva smussato anche la sua fama.
Sarebbe sempre stato Harry Potter, il bambino sopravvissuto, l’unico figlio dei poveri Lily Evans e James Potter, il ragazzo che aveva sconfitto il male innumerevoli volte, colui che aveva liberato per sempre il mondo magico dalle maligne spire di Voldemort.
Ma era anche l’Auror Potter, colui che aveva guidato una squadra di talenti coraggiosi nella risoluzione di decine di missioni difficili e pericolose.
Ed era anche semplicemente Harry, un uomo qualsiasi che dopo metà della propria vita trascorsa nella più turbolenta delle maniere si era guadagnato una seconda metà stranamente normale. Lavoro, amici, divertimento, qualche seccatura tipica dell’età adulta. Tutto sommato, inclusa persino la ferita che lo bloccava da due anni, andava tutto bene.

Cosa accade, quando gli occhi di una piccola strega venticinquenne, dolce e bellissima, incrociano quelli di un timido professore, che ha il doppio dei suoi anni e si porta dentro un impegnativo alter ergo verde?
Brooke Brown e Bruce Banner sono i protagonisti di un’intensa e tenera storia d’amore, ambientata a New York, fra gli Avengers, a tre anni dalla vittoria su Thanos…Little Witch e Hulk!

Gli occhi del prigioniero la fissavano silenziosi, come stesse cercando di capire il perché dei suoi movimenti.
Perché quella donna stringeva il pugno dopo aver inserito un ago nel suo avambraccio.
Perché da quell'ago scorreva sangue, lungo quel minuscolo tubo collegato con il proprio, di braccio.
Perché quella cosa faceva male da levare il respiro.
Sei proiettili. Aveva smesso di combattere contro il Diavolo di Hell's Kitchen ed i suoi alleati.
Ed era finito all'inferno.