Pianeta Lew'el, Post Exegol
In un universo in cui Ben e Rey hanno combattuto insieme e vinto contro Palpatine...

"Sta piangendo. Cosa faccio?"
Scritta per la Drabblethon di We are out of prompt

“Dimmi dove ti trovi” la incitò nuovamente.
Rey lo fissò con tutto il disprezzo di cui era capace. Assunse un’espressione determinata e tornò a sollevare il braccio, richiamando un oggetto davanti a sé. Forse la spada laser?
Il suo corpo venne travolto, sollevato e gettato a terra da qualcosa che lui non vide. La sentì urlare per il dolore, un suono che scese fin nei crepacci più profondi del suo animo oscuro e lì si depositò sotto forma di un incubo nuovo di zecca.
Il collegamento s’interruppe e lui rimase a fissare il pavimento di freddo metallo, teso come una corda di violino. Sudava freddo.

Anakin Skywalker guardò suo figlio Luke inginocchiato accanto a quello che non era mai stato il suo corpo.
Perché lui, Anakin, non era morto quel giorno. Era morto un lontano giorno di 20 anni prima.
Il giorno che aveva ucciso l’unico e solo amore della sua vita. Sua moglie. Incinta di suo figlio. Quel figlio che aveva creduto morto e che invece ora piangeva tenendo tra le braccia il corpo di colui che tutti conoscevano come Lord Darth Fener, il Sith più malvagio mai conosciuto.

Nuages, ovvero nuvole.
Cariche di pioggia, presagio di tempesta, portatrici di una brezza nuova.
"Ti guardo, la luce fioca del camino illumina a tratti i tuoi occhi celesti nei quali cerco inutilmente tracce di paura, per poi accorgermi di essere io, stanotte, quello che trema.
Perchè ho paura, paura, Oscar, avverto un dannato terrore per ciò che potrebbe accadere se non riuscissi a fermarti, paura che tu possa essere più forte di me, questa notte, paura di non riuscire a resistenti.
Perché il tuo profumo potrebbe divorare la mia mente, vincere le resistenze, i tuoi occhi legarmi ai tuoi, desiderando di essere parte di te, per semore.
Scappa, Oscar.
Non c ‘é in fondo via d’uscita allo sconforto che entrambi proviamo, barricati in questa stanza, non c’é soluzione né espiazione ai nostri peccati.
Non c’é salvezza ma solo tanto dolore.
Fuggì, Oscar, perché non ci saranno sorrisi tra di noi, domani mattina, ma solo vergogna e commiserazione, non importa cosa faremo insieme stanotte, se piangeremo o ci ameremo, domani non saremo più noi, anime smarrite per il troppo amore".

Perchè ci sono cose che devono essere sconfitte, ed altre che invece sarebbe meglio lasciar crescere...