[Spin-off di Velluto]
Il Clavis si era rivelato, per Hermione Granger e Draco Malfoy, l'inizio di tutto. C'è qualcun altro che sceglie di concludere la storia, con una nuova scelta. Uscendone diverso da come ci è entrato.
Dal testo: [...] Il Clavis era buio, il forte odore di incenso aleggiava ancora per tutta la struttura. Harry estrasse la bacchetta ed accese tutte le candele che rimanevano, donando all’ambiente una luce soffusa.
«Se volevi fare una cena a lume di candela, bastava dirmelo!», disse Blaise ridendo.
«Non fare l’idiota. Volevo solo evitare di farci scoprire da qualche babbano», spiegò il Bambino Sopravvissuto, sbirciando la piazza dalle tende di velluto.
«Sai, mi mancherà tutto questo», sospirò l’ex Serpeverde, camminando tra i tavolinetti. [...]

Eccomi qua con una nuova long-fic. E' quasi un anno emmezzo che ci lavoro, tra prese e lasciate per sconforto, o blocchi di creatività. per la prima volta posto una fic che non sia finita. l'ho divisa per libri credendo mi fosse più facile, in realtà non lo è per niente. Non ho ben chiaro come finisca quindi accetto qualsiasi suggerimento (vi prego). A mia sorella piace e questo mi aiuta, spero sia lo stesso per voi. Quindi...a voi la parola. -Potter Harry- la professoressa come ebbe pronunciato quel nome si rizzò...Silente si aggiustò sullo scranno...non lo aveva mai visto, non erano arrivati in tempo ...SERPEVERDE...annunciò il cappello Silente chiuse gli occhi...mio Dio che disastro, come faremo ora. Pensò sconvolto. La professoressa McGrannittraballò un attimo. ...lui era dalla parte sbagliata...

La prima volta che lo vide entrare nella stanza per la seduta, perse un battito. Aveva vinto la guerra, doveva esserne soddisfatta, felice, doveva varcare i corridoi della scuola con aria trionfante, partecipare alle nuove attività scolastiche e recuperare le lezioni, cominciare la sua brillante carriera al ministero, stare con Ron. E invece era stata ricoverata in ospedale in mezzo ai pazzi e agli idioti. Con lui.

La vita di Draco Malfoy procede tranquilla, dopo la guerra è riuscito a rifarsi un nome e ad avere un ottimo lavoro presso il Ministero, ma non sa che i problemi sono dietro l'angolo e un'antica maledizione romperà il suo equilibrio, avvicinandolo inevitabilmente a Harry Potter.
È stata solo la maledizione a farli avvicinare o ci sono sotto altri motivi?
∞
«Potter, non c’è un altro modo per dirtelo, sono in dolce attesa» disse tutto d’un fiato «E sono quasi sicuro che sia tuo».
[Drarry, mini-long]

[...] Il Clavis era il giusto locale per abbandonarsi alle più torbide spire della lussuria; aveva aperto soltanto da sei anni, ma ogni giorno era un continuo via vai di maghi che vi passavano ore per godere dei benefici delle ancelle ben disposte a soddisfarli. [...] Ma il vero cuore pulsante del Clavis era la sua proprietaria, una bellissima donna francese di nome Mirohene Ducrét, che tuttavia con gli anni aveva perso l’abitudine di utilizzare il suo nome di battesimo: per tutti era Madame Ducrét. Nessuno conosceva il suo passato, ma chiunque avrebbe saputo dire che era bellissima. [...]

[ One-shot 4/4 della serie "Nothing good happens after 2AM". ]
«Credo di poter parlare a nome di entrambi nel dire che siamo molto dispiaciuti, professoressa» parlò Harry allentandosi la cravatta con un dito, colto da un'improvvisa sudorazione fredda. Draco lo fulminò con lo sguardo per aver osato parlare anche a nome suo, ma rivolse un sorriso mesto alla McGranitt in segno di pace.
• Ventidue anni dopo la fine della Seconda Guerra Magica, per i due storici rivali si presenta un'improvvisa ed imprevista occasione di trovarsi di nuovo, entrambi, di fronte all'ufficio del preside ad Hogwarts. E, tutto d'un tratto, sembra che il tempo non sia mai passato. •

[ One-shot 3/4 della serie "Nothing good happens after 2AM". ]
La cicatrice non bruciava più da diciannove anni.
Andava tutto bene.
• Diciannove anni dopo, al binario Nove e Tre Quarti, molti ricordi vengono riportati alla luce. Ma, dopo tutto quel tempo, c'è un cerchio che ancora non è stato chiuso.
E se fosse l'occasione per aprirne uno nuovo? •

Ciò che ti lascio è un indirizzo. Solo questo.
12 Saint Patrick's street
Watford, Hertfordshire, GB.
Chiedi di Amélie Durant, ma non fare MAI il mio nome.
È una supplica, la mia.
Draco L. Malfoy

"Malfoy non confesserebbe mai la verità al nemico, e per lui siamo nemici.” Robbard esitò. “È per questo che ho architettato un piano.”
Harry cominciò a intuire le intenzioni di Robbard. “Un infiltrato.” Suppose.
Robbard annuì. “Esattamente."

STORIA VINCITRICE DI UNO DEI PREMI WATTY 2022
Dopo dieci anni di reclusione nella prigione di Azkaban, il due ottobre duemilaotto Draco Malfoy finisce di scontare la propria pena. Avrà tempo sei mesi per dimostrare alla Società Magica di essere idoneo alla restituzione della bacchetta.
Sarà in grado, Draco, di risorgere dalle proprie ceneri?
• "Trovò il coraggio di alzare la testa, riflettendosi così nelle crepe dello specchio. Aveva un aspetto orribile, ma non era quello il problema.
Il vero problema, oltre a quello che non aveva, era quello che non era.
Non era nessuno. Draco Malfoy non era più nessuno." •

Dal testo:
"In vita sua, Draco Malfoy non avrebbe mai pensato che prima o poi si sarebbe trovato ad abbracciare Hermione Granger. Dopotutto ad Hogwarts i rapporti fra lui e la strega erano sempre stati piuttosto…tesi, ecco."

"Hai mai sentito di maghi che hanno perso la magia?" gli chiede a bassa voce, ignorando la sua domanda.
"Ho letto qualcosa, ma si tratta di situazioni particolari." Bill le si avvicina, mentre Hermione si appoggia allo stipite della porta del salotto. Legge negli occhi della strega qualcosa che è immaginabile, ma allo stesso modo tangibile.
"Come… C’è un modo per farla tornare?" lo sguardo di Hermione si focalizza sull’entrata: ha così poco tempo per avere le sue risposte, anche se vorrebbe continuare quella conversazione all’infinito. È sempre il tempo che le manca.
"Lo hai riportato in vita, vero?" la domanda di Bill è un sussurro, ma lei lo sente comunque ed annuisce impercettibilmente.

- Ci sarà tempo, Mezzosangue. -
- Non chiamarmi così! - Sbottò lei, furibonda.
Aveva cominciato ad accettare quel nome, ad andarne quasi fiera, ma sentirlo provenire dalla bocca di quel ragazzo che tanto l’aveva offesa, odiata, umiliata.. era un affronto.
Lui sembrò turbarsi un attimo, e con estrema difficoltà disse:
- Ti ho sempre chiamata cosi, Granger. Non era fastidioso per te. - Disse, e quando lei aprì la bocca per controbattere lui aggiunse, - Non da un anno a questa parte, almeno. -
- L’ennesima prova che questa tua storiella non è altro che una terribile bugia, Malfoy! - Sputò il suo cognome come se fosse il più ignobile degli insulti.
- Non è una bugia. Non ho mentito, Granger. - Disse solo lui, piano.
- Provamelo. - Disse lei, acida.
- E come potrei farlo? Abbiamo provato a invertire l’incantesimo, ad annullarlo ma.. -
- Il Pensatoio. - Interruppe lei, mentre lui sgranava gli occhi. - Fammi vedere i tuoi ricordi di me.. di noi. -
Lui rimase immobile, sconvolto. Non aveva mai pensato a questa soluzione, e non perché non fosse estremamente intelligente, come era sempre stata lei d'altronde.
La strega più sveglia della sua età.
Ma per lui era inconcepibile mostrarsi a lei, in una maniera così intima, così totale, così compromettente.
//Dramione.

[...] «Non posso più sopportare questa situazione», fu lui a rompere il silenzio teso che si era creato intorno a loro.
Hermione trasse un sospiro profondo, «lo so, ma porto suo figlio in grembo. Ed è una cosa che non posso cancellare», disse quasi esasperata. Ormai era al sesto mese, la pancia palesemente evidente.
«Voglio stare con te, davvero, ma non posso più accettare di stare in questo limbo». [...]

Draco ed Harry cinque anni dopo la fine dell’ultimo conflitto magico hanno ripreso a stento le redini delle loro vite, dopo che diversi eventi ne hanno segnato i relativi destini in maniera profonda. Entrambi cercano sollievo dai propri dolori coi metodi sbagliati, ed entrambi giocano a Quidditch a livello professionistico, in squadre diverse ma nella stessa lega. Tutto ha inizio quando si ritrovano nuovamente uno di fronte all’altro sul campo da gioco. Sono ancora una volta uno contro l’altro, in una nuova violenta e nociva ostilità.