Hinata era una ragazza alta. Aveva capelli lunghi e neri. Il suo corpo era sempre stato generoso, fin troppo rotondo e morbido e per questo Hinata si era sempre sentita a disagio, se messa a confronto con le sue amiche snelle e ben vestite. In quel momento, con quel ragazzo sconosciuto e le promesse della sua bocca sensuale a giocare pericolosamente coi suoi limiti, per la prima volta nella sua vita si sentiva bellissima. Era stata con altri ragazzi prima, ma non si era mai sentita così; era stata con altri ragazzi prima, ma non aveva mai desiderato così tanto essere presa in modo tanto selvaggio, tanto animalesco.

Che cosa spinge un uomo a tradire? Il fascino della trasgressione? Un istinto animale? La noia? Il desiderio di dimostrare che può avere ogni donna che vuole? Non lo so...non sono un uomo. Ma se mi chiedete che cosa spinge una donna a tradire, bè ecco...la lista di possibilità è lunga. Come faccio a sapere per certo tutte queste cose? Ve l'ho detto, non sono un uomo...e ho tradito. Leggete e recensite numerosi!!

Ma che importava, a loro? Nulla. Quello era amore. L’essenza delle cose, l’essenza della loro vita. “Hinata, wow, mi sorprendo sempre della tua trasformazione.” Un bacio a fior di labbra, uno sguardo rapito, un sorriso sarcastico. Già, Hinata, e la sua timidezza relativa.
{Prima classificata all'Hot Summer Contest indetto dal NaruHina official love forum}

Mentre lo pronuncio, lettera per lettera, suono per suono, lo sento scivolarmi sulle labbra come cioccolata calda, accarezzarmi la pelle come velluto, il tuo nome mi inebria i sensi come un afrodisiaco. Un calore mai provato lambisce il mio corpo; un fuoco vivo che scalda senza scottare, che brucia senza consumare.
Vedo il tuo viso, il tuo angelico viso, sospeso sopra il mio.
Sorridi. Sei triste. Perché sei triste, amore mio?
[Prima classificata al contest di "Parole in libertà"]

1. Un passo in avanti. 2. Un altro passo, proprio di fronte all’altro piede. 3. Ancora uno.
Tum. Con un saltello divaricò le gambe. E’ morto un bambino.