Crede a Louis, sa che lo ama, non lo cambierebbe mai ma quella sera, solo quella sera, avrebbe voluto potersi mostrare, poterlo baciare davanti a tutti, stringerlo ed urlare: “Siete tutti invitati al nostro di matrimoni, gente!”
E che palle sentirsi continuamente piccolo. Il suo riflesso nei vetri quasi neri dell’auto lo rinfranca, almeno all’aspetto sembra un normalissimo (ricco) ventenne anzi, forse, quei ricci lunghi lo invecchiano un po’. Appoggia la schiena alla portiera e socchiude le palpebre, è dentro il vero casino. Non dentro l’auto, sia chiaro, dentro Harry. Si sente piccolo, fragile, confuso e troppo sballottato. Lo sente che qualcosa non va, che vorrebbe sfuggire a tutto e che ha bisogno di sole sul viso e sabbia sotto i piedi.

Harry e Louis sono vicini di appartamento e si odiano, Liam è fissato con la pulizia, Zayn osserva e Niall è l'essere più promiscuo di tutta Brighton.
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[Harry/Louis] [Zayn/Liam] [Niall/Josh] [30k] [Flatmates!AU]

"un bambino? Ma cosa diavolo sta dicendo? Ma se n'è accorto che è un ragazzo? Ha un amichetto l'ha sotto, sa?" intervenne Louis irritato.

Per i buddhisti sarebbe stato l'anno 2521, Louis Tomlinson vendeva biglietti del cinema ed Harry Styles serviva i popcorn a due metri di distanza da lui; e a Louis non importava davvero che fosse appena morto Elvis Presley, in quell'estate afosa del 1977 tutto ciò che voleva era conoscere quel ragazzo dagli occhi verdi.

Harry/Louis, 1977!AU

“E questo?” gli ha chiesto, con la pelle di Harry poco sotto le labbra e il respiro a infrangersi contro quell’inchiostro incastrato dentro di lui. “Questo perché?”
“Questo perché non vuoi dire che stiamo insieme” e forse quella volta Harry non ha mentito. “Perché non posso baciarti o prenderti per mano davanti ad altri.” I gesti di Louis si sono congelati e il suo respiro è diventato un po’ più pesante.
                                                                    
***
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo.

-Perché sei perfetto.- sussurrò, contro il suo petto. Talmente vicino che Louis riuscì a percepire le sue labbra muoversi da sopra la maglietta.
Sorrise a quelle parole, solleticando il suo collo.
-Non è vero. E lo sai bene.- rispose, abbassando lo sguardo su di lui.
-Non mi importa come ti vedi tu, per me sei perfetto.- ribatté il riccio, deciso e irremovibile.
*****
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.

Mickey Milkovich non ha paura di niente.
[Gallavich]

Ma Louis lo aveva sfidato: “trovami un nome in francese”, aveva riso piano contro le sue labbra, “io ti dirò se è quello giusto”.

L'ha preso per mano, l'ha stretto a sé, si è interessato alla sua vita e l'ha amato, forse, a proprio modo, senza mai smettere di amare di più i suoi figli.
[ ATTENZIONE! Questa storia contiene married!Harry/Louis ][ Autore: zeroschiuma ]

Louis è un padre single e il Direttore Responsabile di GQ Magazine, con troppo poco tempo a disposizione; Harry è l'eccentrico e giovanissimo ragazzo delle pulizie che indossa sempre coroncine di fiori sui capelli; Zayn e Niall escono insieme ma non fanno sesso; e Julie vuole solo che il suo papà mantenga le sue promesse.
Harry/Louis, Zayn/Niall | SingleFather!Louis | Flowercrown!Harry

La vita ti strappa tutto, senza nemmeno chiederti il permesso. Free_Hugs (Harry Styles)
La vita mi ha dato un corpo, ed io lo vendo. She Flies (Louis Tomlinson)
Tratto dal primo capitolo
Nome: Louis.
Cognome: non lo so
Professione: puttana, prostituta, ragazzo squillo, chiamatemi pure come volete, a me fa poca differenza.
Quando baciavo un uomo mi veniva detto che ero una troia, e quando scendevo ai lavoretti di mano mi veniva detto di non valer nulla, ma allo stesso tempo mi incitavano a continuare sempre più veloce, perché anche se non lo volevano ammettere, questo corpo da troia, piaceva anche a loro, altroché...
**
Nome: Harry
Cognome: Styles
Professione: vivere la vita senza ripensamenti.
La mia filosofia? Vivere la vita e fottersene, fottersene di tutto e di tutti come tutti se ne fottono di te, perché la vita non ci pensa neanche un secondo su a distruggerti, lo fa e basta, senza crearsi scrupoli, ti rovina l’esistenza, ti toglie la vita e la riduce in frantumi, piccoli frammenti come il tuo cuore...

[Louis P.O.V.]
“Allora guardami in faccia.” Si fece tutto d’un tratto serio. Stava cercando di essere forte, lo sapevo, sapevo che poteva farcela, per questo avevo trovato il coraggio di lasciarlo.
“Vattene.” Sibilai.
“Non mi prendere per il culo almeno, voglio una spiegazione, voglio sapere perché. Me lo devi, stiamo insieme da tre anni, cazzo.”
[Larry]

"< Allora, Harry Styles, ci conosciamo? Siamo per caso stati a letto insieme e non mi ricordo chi sei o- >
< No, no. Io...Sei Louis, giusto? >
< Cos’è, sei uno stalker per caso? > interrompe nuovamente il suo balbettio confuso
< No. > risponde fermamente Harry, per poi chiarire < Ho chiamato per l’annuncio, quello per l’appartamento > "
[..]
"Ma ogni volta che Louis lo abbraccia o gioca con i suoi capelli o dormono insieme a Harry torna in mente quello che ha provato al locale. Solo che adesso si sente così continuamente: si ritrova sempre più spesso a pensare che Louis sia bellissimo, o a volerlo accanto ogni momento della giornata, o a sognare di baciarlo e non solo…E questa cosa lo sta facendo impazzire. Louis è il suo migliore amico, e lui non è gay, e quindi non può, proprio non può, piacergli Louis…"
...o dove Harry che va a Londra per studiare ed è costretto a dividere l'appartamento con Louis, che si da il caso che sia uno studente, uno spogliarellista, e che sia molto gay...E forse Harry scopre di non essere così etero come pensava.
[Pairing: Larry Stylinson]

“No, fermo, non farlo!” disse una voce alle sue spalle. Harry non si voltò a guardarlo, forse sorrise, ma questo nessuno lo poté vedere. Probabilmente mancava proprio quell’elemento nella trama di un maniaco suicida: il passante pronto a correre in aiuto. Sarebbe stato più facile buttarsi, con uno spettatore la morte non sembrava così spaventosa.
“Non mi importa niente! Non riuscirai a convincermi a scendere. Lo voglio davvero fare, voglio buttarmi, voglio porre fine a questa vita.” urlava il riccio, forse più a sé stesso per convincersi che non alla figura dietro di lui.
“Non me ne fotte un cazzo di te, questo è il ponte da dove devo buttarmi io, quindi scendi e fammi morire in santa pace.”
[Harry/Louis][16.1k][Cris]

“Mio Dio, ragazzo, ma quanti anni hai? I tuoi quadri sono meravigliosi!”
Louis, curioso, alzò gli occhi e vide un ragazzo dai capelli ricci e disordinati seduto a terra mentre teneva in mano un’enorme tela da dipingere.
“Diciannove”, rispose quello con voce roca, facendo un timido sorriso e tornando a colorare la sua tela.
“Vorrei comprarne uno, sono davvero belli!”, continuò a dire la donna, catturando l’attenzione del riccio al lato della strada.
Louis si accostò accanto alla donna e al suo compagno, sembravano una coppia davvero raffinata e se delle persone come loro stavano complimentando un barbone al lato della strada, doveva proprio essere bravo!