Os parecchio spinta...
TRATTO DAL TESTO
Le venne incontro, la ragazza avvampò. Ma cerco di stare calma. In fondo, chi le assicurava che il ragazzo fosse diretto da lei? Tutte le sue speranze andarono in frantumi quando il soggetto le si fermò a meno di mezzo metro.
-Hey baby! Che ci fai tutta sola in disparte?- domandò con voce ammaliante e calda.
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-Jus..Justin..- mugugnò lei. Stava per scoppiare, sarebbe venuta prima del tempo. Justin sorrise compiaciuto. Amava fare quell'effetto alle ragazze. Si diresse poi verso le mutandine che con un gesto veloce tolse. Erano bagnate, e anche parecchio.
-Justin...basta...vai più veloce ti prego..- continuò urlando, vergognandosi di godere così rumorosamente, ma non resisteva.
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-Beh..allora dovremmo farlo più spesso non trovi Melody?- domandò lui malizioso.
-Quando vuoi Justin. Quando vuoi.- ridacchiò lei.

“Voglio sentirti dire che mi ami” mi disse con un filo di voce, ma totalmente sicuro di sé.
Non presi tempo per pensare, sapevo con certezza ciò che sentivo e, in quel momento, non avevo paura di ammetterlo.
“Ti amo, più di tutte quelle puttane che hai conosciuto prima di me.”
“Come puoi essere così sicura che nessun’altra mi abbia amato come dici di fare tu?”
“Perché nessuna è in grado di toccarti nel modo in cui lo faccio io, nessun’altra puttana sa quello che vuoi e quando lo vuoi. So per certo che ciò che dico è la verità.”
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'

Era evidente che la giovane non aveva mai messo piede dentro un Casinò, il suo abbigliamento parlava da solo. Indossava una stretta canottiera con borchie e catene coperta solo da un gilet senza maniche di pelle nera che gli ricadeva morbido sugli shorts di jeans sdruciti, ai piedi un paio di stivali di pelle marrone. Per non parlare dei numerosi anelli e bracciali che tintinnavano ogni volta che faceva un movimento.
Katy alzò un sopracciglio scettica. –Cos’è che vorresti fare tu?- le chiese
-Giocare, mi pare ovvio no?- la voce della biondina era piuttosto acuta e insopportabile.
La mora rise, gettando il capo all’indietro, il suo braccio si scosse troppo in fretta e il bicchiere che reggeva in mano oscillò, una goccia del liquido che esso conteneva sfuggì e mancò di poco l’abito rosso della ragazza.