SPOILER! (supposizioni a seguito del capitolo 80)
“Lo sai, non sono per niente sorpresa di trovarti qui.”
Sarebbe bastato starla a sentire. Quante cose ancora avrebbero potuto fare, quante cose avrebbero potuto essere, se solo non fosse stato così tanto cocciuto. Per lei era sempre stato un tipo incomprensibile, della cui bonarietà ridere a crepapelle; e proprio per quel suo essere così diverso da lei, diverso da tanti altri, non era riuscita a restargli indifferente, finché non era nato qualcosa, qualcosa che aveva aspettato troppo ad emergere. Ora, era lì per fargli l’ennesima ramanzina, l’ultima.

Vi siete mai chiesti come diventano i personaggi di Attacco dei Giganti da ubriachi? Hanji si! E la sua curiosità era tale da farle allestire un vero e proprio studio al riguardo! La vulcanica Quattrocchi, aiutata (si fa per dire), dal fido ed entusiasta (si fa per dire) Levi, è pronta a sperimentare, studiare, analizzare ed annotare tutto quel che ne verrà fuori. Quali bizzarrie ed assurdità verranno fuori con l’aiuto di un sorsetto? Divertimento a litri assicurato!

“Il brutto della dipendenza, è che non finisce mai bene. Perché ad un certo punto qualunque cosa sia quella che ti fa stare bene, smette di farti bene e comincia a farti male. Eppure dicono che non ti togli il vizio finché non ti tocchi il fondo. Ma come fai a sapere quando l’hai toccato?
Ma non importa quanto una cosa ci faccia male, certe volte, rinunciare a quella cosa, fa ancora più male.”
Levi è un ragazzo solo, emarginato da tutti, tranne dai suoi due amici. Eppure, un tragico incidente, lo porterà a contatto con la droga e le sue conseguenze. Fino a quando, un ragazzo dagli occhi verdi, entra nella sua vita ormai finita, affrontando assieme un percorso di rinascita.

[...]Non sai perché sei lì, né come ci sei arrivata.
È una follia, ma è dannatamente reale, sei certa che non è un sogno, o almeno non lo pare proprio.[...]
Questa è una Levi x reader [Levi x lettrice] in cui TU, sì, proprio tu (che stai leggendo) sei la protagonista assoluta insieme a lui.
Non è necessario inserire nomi, né descrizioni fisiche, il lettore si trova catapultato nella storia e fa parte della narrazione solo leggendo.
Un esperimento folle nato per caso sulla scia delle x reader straniere (che però non ho mai letto :P )
Siate buoni, non so che ne è venuto fuori, se potete, non mi massacrate xD

Nel 1950, a pochi anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, il Giappone versa in condizioni pietose.
A seguito dell'esecuzione capitale dell'imperatore Hirohito e dei pesantissimi debiti di guerra imposti dagli Alleati, l'Impero del Sol Levante giace come un inerme burattino fra le mani delle grandi potenze, di conseguenza povertà e criminalità aumentano a vista d'occhio.
A questo proposito, nella città di Kyoto, si stanno susseguendo già da qualche mese delitti efferati; pare, però, che il loro esecutore sia un assassino impeccabile, sfuggente, evanescente come uno spirito in una storia di fantasmi.
[ Mistero; dark; angst; splatter (leggero); distopia; ucronia ]
«Signor Makishima, posso chiederle qual è il suo colore preferito?»
«Il bianco.»
«Perché il bianco?»
«Perché il colore del sangue vi attecchisce splendidamente.»
Prima classificata al contest "Thrill Me! - Horror Contest Multifandom" indetto da En~Dark~Ciel sul forum di EFP

Un nuovo anno è alle porte e Eren e Mikasa si preparano ad affrontare il primo giorno nella nuova scuola. Una ff scolastica col nostro Eren alle prese con la sua prima cotta..
Dal testo:
"Questo è troppo. Non riuscendo a trattenermi oltre, avanzai risolutamente verso di lui, pronto a chiedergli quale cazzo fosse il suo problema. Quando un solo piede di distanza ci separò, abbassai lo sguardo per fissarlo dritto nei suoi occhi. Dopodichè, mi bloccai. Le parole morirono tra le mie labbra mentre fissavo quelle pozze grigio ardesia. Sembrava come guardare dentro un temporale in piena regola."

Questa veloce one-shot si colloca nella settima puntata di Psycho Pass, al minuto 6.12, tra il momento in cui Shinya Kogami si trova con Akane Tsunemori in palestra e quello subito dopo quando si ritrovano nell’alloggio di lui a parlare del caso del momento. C’è un piccolo salto temporale che ho voluto riempire a modo mio, spero vi piaccia questa mia fantasia.

[...] «Ma lasciate che vi esponga la mia di tesi: è la natura il vero proibito umano, la soddisfazione è solo una piccola ramificazione del vasto albero della vita. Per cui poche storie, signorina Akane, pochi dilemmi. Le parole della dottoressa Karanomori, in questo caso, sono più che veritiere, sapete perché? Perché chi uccide ha come unico comandamento la follia, il ribrezzo e la degenerazione mentale. Uccidere non è giustificato, né tanto meno ritenuto morale. Ma chi uccide, ai giorni nostri? Chi ha qualcosa da nascondere e chi ha qualcosa su cui mentire. E chi, in questo caso, ha qualcosa da mostrare. Solitamente sono gli stupidi a voler dimostrare qualcosa».
~Prima classificata al "Come to the Darkside Contest" di Elisaherm

E la luna stava a guardare...
Ognuno di noi è libero di scegliere il proprio cammino, senza eccezioni.
Ma sarebbe così bello se due strade diverse potessero incontrarsi per un intervallo più lungo di un crocevia…
[GinTaka; scritta per il pOrn!Fest]

Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Era tanto che volevo scrivere qualcosa su Gintama e ho pensato di iniziare con una flash, tanto per vedere cosa succede. Non è granché; ci sono Kagura e Gintoki che non fanno niente, come al solito, e Kagura chiede spiegazioni su un oggetto che ha trovato addosso a Sougo. Shinpachi fa la comparsa. Accenno alla Sougo/Kagura.
Mi raccomando: non importa se è la prima ff che posto su questo fandom, siate spietate, casomai commentaste.

E sapeva che in quel momento sul suo volto, imperlato di sudore, vi era sorto un ghigno di divertimento e come amava definirlo Gin, di pura pazzia. Il terrorista per eccellenza, la mente più malsana e “satanica” del Giappone: Takasugi Shinsuke.