Diciassette uomini caduti in guerra.
Diciassette famiglie avrebbero pianto i loro cari defunti.
Diciassette cuori spezzati.
Ed in tal proposito, cosa restava del suo?
Nulla.
[...]Non restava altro che il vuoto.
E le urla di chi non era pronto a morire.
Le lacrime ed il sangue.
L’ultimo respiro.
E poi...
Solo distruzione. Sporcizia.

“Smettila, Eren.”
Eren ricordò, quella sera, di essersi innamorato della voce con cui il suo Capitano gli chiese di smetterla.
E poi… di tutto ciò che gli disse in seguito, con le spalle curve e la fronte che quasi toccava il suo petto.
“Se tu fossi stato Armin, o Mikasa, o chiunque altro… non saremmo arrivati fino a questo punto, ti pare?”
Levi Ackerman alzò gli occhi e lo guardò, dichiarando la sua dolorosa ma splendida verità.
In un mondo steampunk, lo Stato di Eldia e la Repubblica di Marley combattono tra di loro usando Golem mortali nati dal fango e tattiche spietate, con Omega che vengono mandati a morire per attrarre gli ufficiali nemici Alfa e ucciderli.
Eren ha lottato per non essere uno di quegli Omega; Levi ha vissuto per inerzia, fino al momento in cui tornerà sentire, a distanza di anni, il suo cuore arrugginito ricominciare a battere.
[Steampunk&Golem&War!AU | Omegaverse!AU; pairing principali: ErwinLevi, LeviErenLevi, YmirChrista; attenzione: tanta sofferenza emotiva]

“Cazzo”.
Levi non era un poeta, né mai lo sarebbe diventato. Eppure, neanche i più raffinati cantori di epoche remote, di ere ormai perdute nelle brume del tempo, sarebbero riusciti a formulare un'espressione che potesse racchiudere in sé, con tanta efficacia, la catarsi di quel momento. Nel silenzio denso che avvolgeva la stanza, quel "cazzo" era rimbalzato tra le austere pareti in calce, straordinariamente potente, autoritario persino. Insomma, era stato ben più di una mera imprecazione.

/anno 853/ LevixEren; ErenxLevi/
Dal primo capitolo:
“Fottuti vicoli.” digrignai tra i denti, attirato poi da una luce fioca, provenienti da un ennesimo vicoletto, dietro una specie di locale. Forse era un bimbo che si era smarrito, forse qualcuno che mi poteva indicare la via di casa o, nelle peggiori delle ipotesi, un ladro.
Assottigliai lo sguardo mentre mi dirigevo cauto verso quella luce, cercando di fare meno rumore possibile coi miei passi, camminando in punta di piedi. Mi addossai con la schiena alla parete del locale, mordicchiandomi nervosamente il labbro inferiore, abitudine che avevo sfortunatamente preso.
Voltai la testa verso la mia sinistra, assottigliando poi lo sguardo per mettere a fuoco ciò che stava succedendo, cercando di sentire ogni rumore, suono o quant’altro .
“L-Levi..”
“Taci, idiota.”

[Leggere note d'Autore]
Dopo la Grande Distruzione il mondo ha completamente cambiato faccia: nella vecchia e devastata Europa non esistono più confini, quello che una volta era il terzo mondo ora domina i popoli e primitive tribù sono tornate a vivere, schiacciate in precedenza dall’avidità dell’Uomo. Nuove razze sono nate, costringendo gli esseri umani a una convivenza a cui non sono pronti. Un ordine monastico nato tra montagne immortali custodisce i segreti su come utilizzare incredibili poteri scomparsi da millenni. Infine ci sono persone che vogliono impadronirsi di quei segreti, chi tramando nell’ombra, chi ostentando il proprio potere e la propria grandezza.

Elia e Miska sono due volantini persi nel vento, due persone prigioniere di se stesse e del contesto che le ancora a terra in un mondo ingiusto e marcio, oltre i gelidi vicoli della Finlandia notturna e le infamie di un uomo di nome Asko.
Tra le righe c’è l’amore di Miska, quello contorto, opprimente e testardo; e quello di Elia, malato, abbietto e disilluso. C’è la lotta per una dignità negata, la fuga verso una libertà effimera, e poi c’è anche chi ha rinunciato a tutto e chi quel tutto non l’ha mai avuto.

Questa fanfic è nata dalla mia insana fissa dello spazio e del tempo, e chi se non Midorima e Takao poteva farne parte. Non mancheranno sfilze di esami di coscienza dei due protagonisti, scene rosse, ma soprattutto la mano del destino.
Dal testo: ~L'imbarazzo di Shintarou veniva a galla più facilmente in quelle condizioni e ne vide il dilagare sulle sue guance, sulle palpebre abbassate repentinamente e dal mordersi il labbro inferiore timidamente; Come a voler sfogare tutta quella pressione su di esso.
«Così te lo mozzerai.» Con l'indice della mano destra, seguì il contorno di quel labbro martoriato, costringendo il proprietario a socchiudere le labbra e liberarlo. Indugiarono per qualche breve istante in quell'attimo, come se le lancette dell'ipotetico orologio della vita si fossero fermate e si fossero ritrovati in un posto, in una navicella lanciata nello spazio, sola e persa nell'infinito. Lontana anni luce dal presente e dal concetto di spazio tempo.

Le riflessioni di Eren, su se stesso e su i suoi sentimenti, dopo un incidente in battaglia, che lo porta a guardarsi dentro e a trovare un aiuto, da chi, forse, non si sarebbe mai immaginato.
*** Questo è il mio primo tentativo di entrare nella testolina di Eren e capire che cosa possa frullarci dentro, soprattutto nei confronti di chi gli è sempre stato molto vicino. Una sorta di missing moment appena avanti nel tempo rispetto alla narrazione in corso. Ho messo l'avvertimento spoiler per precauzione, in realtà non dico niente di così compromettente che non possa essere letto anche da chi non segue il manga, ma la prudenza non è mai troppa ^_^ ***
DAL TESTO [...] Il mondo così come l’aveva conosciuto ormai non esisteva più da molto tempo.
Era finito quel giorno, in bocca a quel gigante insieme a sua madre [...]

Vi siete mai chiesti come diventano i personaggi di Attacco dei Giganti da ubriachi? Hanji si! E la sua curiosità era tale da farle allestire un vero e proprio studio al riguardo! La vulcanica Quattrocchi, aiutata (si fa per dire), dal fido ed entusiasta (si fa per dire) Levi, è pronta a sperimentare, studiare, analizzare ed annotare tutto quel che ne verrà fuori. Quali bizzarrie ed assurdità verranno fuori con l’aiuto di un sorsetto? Divertimento a litri assicurato!

Stanchi dei soliti programmi noiosi del pomeriggio? Stanchi di sentire pubblicitá come questa,tutto fumo e niente arrosto? Se la risposta è sì, allora questo è il programma che fa per voi!
Una produzione Insane Underwater, presentato da AlchimistadiBudino...
Shingeki no inteview !
In questo nuovo Talk si affronteranno argomenti scottanti sulle celebritá delle Mura, le quali parteciperanno a Quiz, sfide titaniche e molto altro! Che aspetti? Dillo ai tuoi amici!
E solo sul Canale 104 di Efp, fandom Attack on Titan potrete assistere alle riprese esclusive nel Backstage e nei camerini!
Prossimamente, solo su Efp!
[Fanfiction interattiva! Da un certo punto in poi potrete consigliarmi alcune delle sfide o quiz che i nostri protagonisti dovranno (forzatamente) affrontare]

"Il primo passo sarà procurarci il suo sangue per curare Lya, poi lo dissanguiamo uccidendolo"
"Mi piace come piano, semplice, veloce e facile da ricordare" Sakamoto fece cenno di assenso, poi la voce apatica di Sogo intervenne,
"Scusa capo, ma come pensi di fare? Te sei fuori gioco, noi siamo incatenati e la ragazzina è ancora intontita"
"Quelli sono solamente dettagli" chiarì Katsura, seriamente.
"Ma stiamo scherzando?? Voi siete completamente pazzi!" Hijikata li guardò ad occhi sgranati,
"La guerra vi ha rincretinito!"
"No la guerra ci ha fatto capire che solo uniti si può sopravvivere e che a volte anche una manciata di Samurai possono fare la differenza" con queste parole Sakamoto fece zittire i militari che, esterrefatti, non poterono fare altro che accodarsi alla maggioranza.

Una missione, ecco cosa è diventata la mia vita. Una missione che mi permetterà di riacquistare un’umanità ormai macchiata dal sangue. Una missione per scappare via da questa illusione, per difendere la persona che amo, per ricordare chi sono. Una missione che tu non potrai impedirmi di portare a termine perché, anche se ti amo, non potrò starti accanto. Odiami, sii triste per me, soffri a causa mia, uccidimi, disprezzami, dimenticami, ma ti prego...Non amarmi, mai!

[raccolta su character meme] [au] [ooc paranoico] [demenziale] [crack] [prossimo aggiornamento: 23/10]
#1 - «Anzi, sembri una ragazzina deliziosa.»
#2 - «Quante cose interessanti si imparano in missione, eh?»
#3 - «E questo è per averlo fatto male.»
[dedicata a Fear che compie gli anni e ad Ophelia perché sì(?)]

« Nessuno di voi si è accorto che Giovanna se n'è andata? »
« Davvero? Finalmente! »
Quando Giovanna abbandona il 3b di via Marconi a Urbino, gli abitanti dell'appartamento misto si trovano spaesati e del tutto disorganizzati, alle prese con una routine e delle faccende di cui si era sempre occupata lei sola. L'equilibrio di spezza e loro devono imparare da capo a condividere i propri spazi, con una nuova coinquilina per di più.
Come se se le cose non fossero abbastanza complicate così, ecco che le vite private di ognuno di loro iniziano a penetrare gli invalicabili confini delle loro camere singole per intrecciarsi con quelle degli altri.
E poi era divertente, secondo Marco; insomma quanti avrebbero potuto dire di convivere con una giovane promessa del pallone, la reincarnazione di Cicciobello, l'Anticristo e il futuro Presidente della Repubblica? Mica roba da poco!
STORIA SOSPESA (scusate)

Aprì gli occhi. Intorno a lui c’era solo una landa desolata; un deserto fatto di rocce, cenere e fango. Una luce crepuscolare illuminava parzialmente il paesaggio, rendendolo ancora più tetro. Più avanti, dinanzi a lui, vide alcuni arbusti scheletrici intorno a quella che sembrava una polla d’acqua e decise di avvicinarcisi.
Alla fine ho deciso di ripubblicare questa mia prima storia. Spero che questa seconda stesura contenga meno errori della precedente ^^