"Lucifero, come l'angelo alato portatore di luce. E male." - Un padre di famiglia e leader molto confuso può arrivare a rompere la corazza di un segugio apparentemente anaffettivo? / Rickyl missing moments - se li shippano gli attori protagonisti chi sono io per contraddirli? - Rating ROSSO dal cap 6 (con zozzerie varie al 7 e al 10, non dite che non avevo avvertito :P )

Una Johnlock ambientata nel Medieovo. John Watson è un Highlander tenuto prigioniero, col compito di curare il Principe Gaaldiniano da una strana malattia. In cambio dei suoi sforzi, John si ritrova costretto a entrare al servizio del Principe, conosciuto solo come Monseigneur...

È solo diverse ore più tardi, sdraiato nel buio nella tenda che divide con Lori, con il gomito di Carl che gli punge il fianco, che ripensa a quella sensazione, alla violenza della sua paura. Gli ha lasciato in bocca un sapore amaro, un retrogusto che, se si sforza, riesce a ritrovare persino adesso, che gli ricorda il nodo alla gola che avvertiva mentre varcava la porta di casa, dopo essersi svegliato dal coma, e la trovava deserta. Si sente sciocco a darci così tanto peso; è teso e Sophia è appena scomparsa, è solo normale volere che il suo gruppo sia al sicuro. Soprattutto la sua famiglia. E soprattutto Daryl. [Rick Grimes/Daryl Dixon | parti in canon & parti AU]

Dal testo:
Lo costrinse a coricarsi sul letto mettendogli le braccia ai lati del viso, bloccandole con le sue mani, mentre avvicinava pericolosamente il suo viso a quello dell’altro.
Tra i loro volti la distanza era quasi nulla mentre le loro bocche si sfioravano un poco, a ritmo dei loro respiri.
Rick rimase attonito a guardarlo con occhi pieni di sorpresa e terrore miste insieme per alcuni secondi tentando, successivamente, di liberarsi, invano.
Daryl, dal canto suo, era estremamente divertito dalla piega che aveva preso quella circostanza: avere il corpo del biondino, sotto di lui, che si dimenava come un’anguilla era un invito a continuare quella strana tortura.
“Lasciami immediatamente!” ringhiò Rick, stufo e disperato come mai lo era stato in vita sua.
“Se no? Ti liberi e mi prendi a calci nel culo?” lo sfotté il castano, ghignando in modo perverso.
La poca sicurezza che gli era rimasta andò velocemente scemando, lasciando spazio alla rassegnazione, fermandolo dal tentativo di liberarsi.
(La storia è visibile anche su Wattpad)

Gli Omega erano rari. Più che rari,erano uno su cinquemila, e ogni Alpha provava sempre l'assoluta necessità di badare ad ognuno di loro. Era il loro istinto che si faceva sentire.
Gli Omega erano incredibilmente desiderabili, in innumerevoli modi e per innumerevoli ragioni differenti:
1. Gli Omega avevano da tre a sette giorni di calore ogni mese.
2. Gli Omega avevano sensi più sviluppati di ogni altro Alpha o Beta;
3. Gli Omega potevano badare ai bambini (non importava quale fosse il loro genere);
4. Gli Omega erano per natura possessivi ed erano incredibilmente desiderabili;
5. Valevano molti soldi;
6. Una volta in calore gli Omega erano noti per essere insaziabili, e ogni fortunato Alpha che si trovasse davanti a loro provava un piacevole torpore.2
7. Gli Omega erano estremamente fertili;
8. Sempre piacevoli;
9. Erano visti come delicati, belli e deboli. La maggior parte di loro erano protetti da un Alpha;
10. Non potevano rifiutare il Legame.
[Omegaverse]

Mentre Deadpool sta inseguendo il Goblin, che sta attraversando le dimensioni per ottenere il DNA dei vari Spiderman, finisce nel mondo di Supernatural.
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-Deadpool? Cos’è un Deadpool?- Chiese Sam.
-VAI CON LA STORIA DELLE ORIGINI!- Gridò Deadpool.

Thorin è un pugile in cerca di vendetta per la morte di suo fratello.
Durante la coppa di pugilato di Gondor conoscerà Bilbo, anch’egli iscritto al torneo, ma per motivi ben diversi, e…
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[alternate universe, modern bagginshield]

Dopo la violenta fuga da Terminus, il gruppo guidato da Rick è sperduto nei boschi, spezzato e senza speranze.
In cerca di una nuova casa, affronteranno le loro peggiori paure, incastrati tra un passato sporco di sangue e un futuro incerto, in perenne lotta contro i vaganti, le persone, la fame e la sofferenza.
Tuttavia c'è qualcosa in grado di scaldare il loro animo, l' amore che nutrono gli uni per gli altri e che li mantiene vivi.
Ma che succede se questo amore viene seppellito sotto la paura, l' orgoglio e i ricordi?
Può un amore nato da un' amicizia, cresciuto in un ambiente pericoloso e fragile, trovare la forza di sbocciare?
E' quello che dovranno scopire Rick Grimes e Daryl Dixon...

Johnlock dai toni estremamente drammatici a causa di una particolare condizione di Sherlock: mai avrebbe pensato che le stronzate del suo passato avrebbero inciso così profondamente sulla sua vita adulta e compromesso fino a tal punto la sua felicità. E a pagarne le conseguenze è John. E questo Sherlock sa che è terribilmente ingiusto, oltre che pericoloso.

[Stormpilot - sono più di 14000 parole di agnst]
Attenzione: presente linguaggio volgare.
Questo è un discorso serio, perché Poe era profondamente innamorato di un uomo che gli aveva salvato la vita e si rischiava di scadere nel cliché , perché quale storia d’amore non inizia con il salvataggio di una delle due parti in un’impresa eroica? [...] Insomma, Poe aveva una chiara idea di trovarsi dentro il più grande stereotipo che potesse esserci: innamorarsi del suo salvatore.
Come non farlo, d’altronde? Finn è, ora più di allora, un uomo strepitoso. Agli occhi del pilota brillava di luce propria, quasi, il che lo rendeva maggiormente lo zimbello dei suoi colleghi e commilitoni. Ad ogni modo, c’erano svariati motivi per cui Poe amava Finn: il ragazzo era generoso e gentile nonostante l’ambiente in cui il Primo Ordine l’aveva cresciuto ed educato, era intelligente e pieno di risorse nonostante il ruolo in cui era stato relegato, era onesto e forte e qui -- beh, qui nasceva un problema.

La proprietà esclusiva di Sherlock Holmes, consulente Detective di Scottland Yard, è di John Watson. Lui ci ha messo anni, un tuffo da un tetto, varie storie finite male e un quasi matrimonio per capirlo. Ora non doveva far altro che farlo capire a Sherlock Holmes stesso. Un muro di logica da sfondare. Cosa fare dunque?

Sherlock è "tornato dalla morte", alla sua Londra.
John ha invece deciso di andarle incontro, a più di 5.000 chilometri di distanza.
[Johnlock][Mystrade]
[Text!fic]

La scoperta del segreto di Mary è l'ennesimo trauma che la vita non ha risparmiato a John Watson. Anche dopo il ritorno a Baker Street, si trascina depresso nella routine quotidiana sotto il peso della consapevolezza che tutto quello in cui spera si distruggerà. Sherlock non può più sopportare di vedere l'amico, la luce dei suoi occhi, in questo stato afflitto. Nonostante le emozioni e interazioni umane non siano il suo forte, per farlo reagire e rimettere le cose a posto è pronto a ricorrere a qualsiasi espediente. Ma Londra non lascia mai un attimo di respiro, e c'è sempre un crimine da risolvere dietro l'angolo. [Pairing: Johnlock, accenno di Warstan]
Dal Capitolo 6: “Quello che intendo dire, è che sei tu a farmi questo effetto. Sei sempre e solo tu, John.”
Dal Capitolo 8: Aveva fatto un sogno assurdo quella notte, e il vago ricordo del sogno, la sua immagine sfocata, non si cancellava dalla sua testa. Aveva sognato di baciare Sherlock.

Mesi dopo la conclusione dello strano caso del cadavere parlante ed essere tornati a Baker Street, Sherlock si ritrova a dover affrontare qualcosa di completamente diverso.

Ho bisogno di leggerezza : )
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Sherlock è un magnifico disastro. Coperto di polvere e calcinacci dalla testa ai piedi, è assiso con grazia incomprensibile sul bordo della vasca da bagno e dondola una gamba con l'aria di un bimbo monello che ha ricevuto un brutto rimprovero.
John è un po' furioso, un po' incontrollabilmente divertito dall'ultima pazza avventura.