"Kylo per me è uomo e dio insieme. E' la mia fede. La Forza lo rende glorioso. La sua umanità lo rende tenero e bisognoso. Vorrei tanto che tu lo conoscessi davvero…"
Casuale, un incontro che diventa lotta fisica ed emotiva. Amore fisico e trascendentale, sopra ogni fede, ogni rischio. Vedere oltre il metallo, sotto gli strati grezzi delle vesti. Combatterlo ed amarlo, a proprio rischio e pericolo.
"Nessuna analisi di sè. Solo una crescente, dura aridità di cuore, una crosta di sangue rappreso sulla ferita palpitante ed esposta, a nascondere e proteggere la carne aperta e dolorosa dell'anima. Ren era diventato più crudele. Più freddo. Più bestiale."
E lei così lo incontra. Così lo affronta. Così ne rimane vittima e nemica, sequestrata come ostaggio al suo mercantile. Una trattativa obbligata per riaverla. Una permanenza forzata sull'incrociatore stellare. Eppure lei non riesce a smettere di scavargli dentro... di conficcare in lui le unghie e strappare quella crosta incancrenita sul suo cuore, pulire il marcio che sotto prolifica e scoprire lo splendore soffocato, ma ancora vivo, del Cavaliere.
Ma il Leader Supremo vede, capisce. Hux sfida e trama. Come uscirne indenne?

* AGGIORNATA DOPO IL REWORK DELLA LORE DI VARUS.
Una guerra brutale, sanguinosa, fisica e psicologica di eroi, streghe, mostri e Dei che si battono nell'innevato Freljord per il controllo supremo di Runeterra. Chi vincerà? Sarà la fazione degli Avarosani, che aspirano alla pace, oppure saranno i Darkin, demoni semidivini con poteri oscuri e distruttivi, con l'aiuto della strega dei ghiacci?
League of Legends: Lore del Freljord e dei suoi campioni con alcuni riferimenti a Star Wars!

L’ombra si dissolse nell’aria, permettendole di scorgere nelle tenebre la sagoma di colui che l’aveva salvata. Si sollevò a fatica da terra, facendo forza sulle sue deboli braccia ferite. La sua figura imponente, ricoperta dalla testa ai piedi da una pesante armatura di metallo, incombeva su di lei con aria minacciosa. Il bagliore dei suoi occhi cremisi invadeva l’oscurità circostante. La fissò per qualche attimo, senza proferire parola. Dopodiché ritirò le lame che portava al polso e si voltò, allontanandosi.
- Aspetta!
Si fermò a pochi passi da lei.
- Non mi hai detto chi sei…
Volse leggermente il capo nella sua direzione. La sua voce profonda e metallica pervase l’aria.
- E’ meglio che tu non lo sappia.

"I suoi occhi color ambra si posarono sui miei, trapassandomi con un’occhiata intensa e decisa. Erano come le sue lame: brillanti e silenziosi, non lasciavano trasparire nulla di se stesso."
Quando da una guerra spietata nasce un amore inaspettato, come un'orchidea da un terreno arido.
Quando sotto un'armatura si nasconde qualcosa di diverso dall'apparenza.
Quando un cuore gelido riesce finalmente a sciogliersi, nel calore delle giuste mani.
- Rating rosso per qualche capitolo monello verso la fine, non erano in programma quindi l'ho dovuto cambiare in corso d'opera -

"Amavo il teatro, ma ancora non sapevo in che misura mi avrebbe cambiato la vita"

Tratto dal testo:
“Come hai fatto ad entrare? Che cos'hai in mano?” domando di getto, allarmata, riferendomi a quella specie di bastone dorato, dalla punta ricurva e in cui è stata incastonata una pietra celeste. Lui però non mi risponde, continua a fissarmi in modo strano, mantenendo il suo ghigno divertito. Peccato che io non mi stia divertendo per niente, anzi, ogni secondo che passa divento sempre più allarmata, per non dire spaventata. “Come ti chiami?” domando, non perdendo neanche uno dei suoi movimenti, perché adesso mi si sta avvicinando, piano, come se non volesse spaventarmi, ma lo ha già fatto, ponderando se rispondermi o meno. “Loki." mi risponde alla fine.

S''interruppe bruscamente, trasferendo tutta la sua attenzione sull'uomo della scalinata. Lo vide scendere le scale con studiata lentezza ed un'innata eleganza nei movimenti, appoggiandosi ad un bastone finemente lavorato. Vestito né meglio né peggio degli altri, ma con un portamento insolito per un uomo così giovane. Non doveva avere più di trent'anni. I suoi occhi emanavano un'eccitazione febbrile. Lo seguì con lo sguardo, mentre un brivido le percorreva, gelido, la spina dorsale. Qualcosa in quello sguardo le trasmetteva una strana inquietudine.
[...]
Il sedicente dio la guardò, come si guarda una preda braccata, un animale ferito incapace di difendersi.
«Se non vuoi inginocchiarti dinanzi al tuo Re, lascia almeno che ti spieghi cosa significa esser inferiori, sottomessi, succubi. Ti dimostrerò che non puoi fare altro che arrenderti al mio volere. Sono il tuo dio e come tale posso disporre di te come meglio mi aggrada. Hai osato sfidarmi? Ora ne pagherai le conseguenze.»

"Una guerriera non si può permettere di essere debole.
Una guerriera,strano a dirsi, ma non dovrebbe permettersi di nascere donna.
Una guerriera non può permettersi di essere molte cose,purtroppo."
La storia non tiene conto degli eventi accaduti in Thor-The Dark World.

Le nuvole erano sparite, portate via dal vento per fare spazio alla luce e al calore del Sole, solo una incombeva ancora su Manhattan, una nuvola grigia e sola, che sembrava portare con sé un vago profumo di rosa ma che trasmetteva malinconia ed amarezza; e solo gli osservatori più attenti sapevano che quella nuvola non sarebbe andata via tanto facilmente, perché era da un po’ che sembrava aver trovato la sua casa a New York o, più precisamente, sulla cima dell’Empire Hotel.
Fanfiction a 4 mani Fecalina e martyc97