Raccolta di Drabble che vuole rappresentare la vita di Merlin in cento piccoli scatti. [Con la presenza anche degli altri personaggi del telefilm]

Tossi' ripetutamente,inciampando poi in una grossa radice semi nascosta. La caduta gli provocò un dolore intenso alla testa e un pizzicorìo fasidioso alla guancia sinistra,solcata da un taglio insidioso ricoperto da fango e sangue. Lentamente provò a risollevarsi,ignorando il dolore lancinante alla testa e con un gemito,tornò in posizione eretta. All'improvviso,venne afferrato per la vita da un paio di forti braccia coperte, spuntate da un'alto cespuglio. Merlin sobbalzo' e con le ultime forze si divincolo' furiosamente,brandendo dal terreno un robusto ramo spezzato e puntandolo verso lo sconosciuto.

A volte la realtà non è come appare ed è questo che due contadini scopriranno a proprie spese.

Non sempre il piacere è tale, quando il senso di colpa è grande.
Di sicuro, sarà più intenso.
Dal capitolo:
"Il giovane mago si morde a sangue le labbra, pur di non urlare.
Fa male, ma mai quanto il dolore che prova al cuore, che sanguina lentamente.
Merita quella sofferenza, oh se la merita."

Rendersi conto dei propri peccati e rimediare, o continuare a vivere nel peccato?
Dal capitolo:
"Ora quelle prove risultavano essere troppo reali.
Accusatorie, quasi.
E non appena percepiva il suo amante assopirsi, si alzava in piedi, in preda ad un oppressione che rischiava di lasciarlo senza fiato. E non esisteva più nessun piacere, nessun odore, nessuna quiete.
Esistevano sensi di colpa, brucianti e logoranti.
Verso chi?
Non lo sapeva..."

Juliet – Vuoi già andar via? Il giorno è ancora lontano. È stato l'usignolo, non l'allodola, che ha colpito l'incavo del tuo orecchio timoroso. Canta ogni notte, laggiù, su quell’albero di melograno. Credimi, amore, era l'usignolo. Romeo – Era l'allodola, la messaggera del mattino, non l'usignolo. Guarda, amore, come quelle strisce di luce invidiose coprono di merletti le nubi che si stanno aprendo, là, a oriente. Le candele della notte si sono consumate, e il giorno allegro si fa avanti in punta di piedi sulle cime nebbiose dei monti. Debbo andarmene e vivere, oppure restare e morire. Juliet – Quella luce non è l'alba, ne son sicura, io. È una meteora, emanata dal sole per illuminarti la strada e scortarti, stanotte, come un servo con la torcia, sino a Mantova. Ecco perché puoi ancora restare: non c'è bisogno che te ne vada. Romeo and Juliet, atto III, scena V; William Shakespeare

Un ospite di riguardo arriva a Camelot, ma rivolge troppe attenzioni a Merlin. Ci penserà allora Arthur a ristabilire il proprio possesso.

Merlin era di Arthur e Arthur sarebbe potuto essere di Merlin se il giovane mago fosse stato in grado di guardare un po’ più in là di un libro...

Arthur lo scruto',distendendo i tratti del bel viso,alterati dall'ira. "Lo sai vero,che nonostante le tue parole questa volta,verrai comunque punito"?-ribatte' dolce,sfiorandogli con piccoli baci,il lobo tenero e delicato dell' orecchio. "Se oserai anche solo avvicinarti a Lancillotto o a chiunque altro babbeo in circolazione,non rispondero' delle mie azioni e niente potra' salvarti,a costo di rinchiuderti a vita in prigione"!-continuo' con serieta',incollando le iridi turchesi a quelle zaffirine del mago. Merlin rise divertito,prendendo a baciargli le mani con devozione. "Sei per caso geloso,mio regale asino"?-domando' insolente,ridacchiando per lo sguardo truce che inesorabilmente l'altro gli aveva scoccato al suono di quelle parole. "Piccolo impudente,ti puniro' a dovere,tanto da costringerti ad implorarmi....."-mormoro' malizioso,accarezzando quel corpo che gli apparteneva di diritto,volente o nolente,aggiunse tra se'.

Arthur sbattè Merlin contro il muro, ben poco galantemente. Non che a Merlin la cosa dispiacesse, solo che si trovavano nel bel mezzo di un corridoio, chiunque avrebbe potuto vederli e dirlo al re; e lui, alla sua testa, ci teneva.
[Merlin/Arthur, of course!]

Merlino ha un problema. Che farà Artù?

Con Merlin ogni cosa è sempre nuova.