[Blood Bank]
Le mani di One accarezzano il volto di Shell raccogliendo con il pollice le lacrime che hanno iniziato a sgorgare via dai suoi grandi occhi verdi. Le labbra del moro si inarcano in un sorriso "Mi hai trovato".

Victor Nikiforov, la leggenda vivente, vincitore di cinque Campionati del Mondo consecutivi e cinque finali dei Grand Prix di fila – era nel letto di Yuuri. Il letto accidentato e scricchiolante di Yuuri, con gli adesivi dei Pokémon che si staccavano dalla testata e le lenzuola non lavate.
“Sa di te”, mormorò, cauto e schivo.
Yuuri era sul punto di svenire. Violentemente.
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O di quella volta in cui Victor scopre il motivo per cui Yuuri non lo ha mai fatto entrare nella sua camera... beh, sappiamo tutti come mai.

Viktor Nikiforov ha diciasette anni e per tutta la vita a pensato solo alla danza . Dopo una delusine che lo ha portato a chiudersi in se stesso si vedra costretto a fare i conti con i nuovi sentimenti che prova per il nuovo professore di letteratura stranieniera.

Jim Moriarty si ritrova finalmente Sherlock Holmes fra le mani. Conosce le sue debolezze, sa che non ha bisogno di troppi strumenti per fargli del male. Sa che non sarà noioso. Ed è pronto ad andare fino in fondo.

Yuri non sa com’è quando dorme. O, meglio, sa abbastanza da preoccuparsi e vergognarsi. [...] Yuri ha paura di mostrare quel lato più incontrollato e inelegante, quello che si agita per un incubo o sbava a bocca aperta sul cuscino. Più di tutto è perfettamente consapevole degli effetti che la vicinanza di Victor hanno sul suo corpo.
Yuri si vergogna a dormire nello stesso letto con Victor. Tuttavia la ragione è lungi dall'essere un problema.
[Post-canon]

He Tian è segretamente innamorato perso del rosso, ma Mo Guan Shan è la bambola sessuale, personale, di She Li che a sua volta lo usa senza preoccuparsi delle conseguenze...

*
«Guardiamo l’alba? Manca poco.»
Aveva detto Yuuri, poi, mentre le loro mani si cercavano e si stringevano, e col pollice andava a coccolargli il dorso liscio. Sentiva il freddo della fede contro il palmo.
Niente in quel momento poteva essere migliore, e non c’era ansia a gravargli nel petto.
Così come non c’era buio negli occhi assonnati di Victor.
«Da.»

Ho vinto l'ennesima medaglia d'oro e ora sono qui al banchetto, ma anche se sono circondato da persone che mi acclamano non ho veri amici con cui condividere le cose quotidiane. A dire il vero non avrei molto da condividere, le mie giornate sono monotone, non mi succede mai nulla di emozionante. Il pattinaggio, anche essendo la mia più grande passione, mi prende tutto il tempo e non riesco a dedicarmi alle mie due L: "Life and Love".

"Siamo angeli con un'ala soltanto,
e possiamo volare solo restando abbracciati."

Se le cose fossero andate diversamente... Se Jian Yi e Zhan Zhengxi non avessero trovato la foto... Se He Tian non avesse fermato She Li... Se Mo Guan Shan fosse stato espulso, ma soprattutto...
Se in realtà il bar della famiglia di She Li, dove in caso avrebbe dovuto lavorare il rosso, in realtà fosse un nightclub poco etero....

[Viktuuri | 556 words | PWP]
Amava il modo in cui l'incarnato pallido di Viktor si tingeva di rosso a ogni suo passaggio.

Perchè a volte va seguito l'istinto senza farsi troppe domande...e Yuri Plisetsky questo lo sa meglio di chiunque altro.

I fatti descritti in questa storia sono immaginari. Ogni riferimento a cose o persone reali è puramente casuale. I personaggi sono ispirati a persone realmente esistite.
“[...] Aveva appena finito di sistemarsi quando, con la coda dell’occhio, vide Kurt appoggiato con un avambraccio allo stipite della porta. Si voltò verso di lui e dovette sbattere più volte gli occhi per mettere a fuoco il bizzarro cerchietto con le corna da renna che aveva sulla testa e la pallina rossa incastrata sul naso.
« Ehi » mormorò Kurt, prima di accennare un sorriso malizioso. « Fare Babbo Natale ti dona ».
« Grazie. Anche tu non sei male come... » Blaine temporeggiò un attimo « ... Renna?! »
« Sono Rudolph! Non vedi il mio naso rosso?! » [...]”

«Propongo di chiudere la serata con un gioco alcolico» suggerisce Christophe, serrando le labbra in due fessure. «Il "Non ho mai". Avete mai sentito?» Odio questo stupido gioco.
«E che cosa dovrebbe essere?» chiede Yurio, atono, mentre si fa spazio al fianco di Otabek. Victor si muove accanto a me. «A turno ognuno dice qualcosa che non ha mai fatto, e chi invece l'ha fatto deve bere. Tutto qui» spiega semplicemente. [...] . "Il mio compito è farti acquistare un po' di fiducia." Victor mi ha appena chiesto di aprire gli occhi, per farmi vedere meglio da lui. Sono incapace, Victor. Sono inconcludente. "Devi pensare a quella cosa che ti fa perdere la capacità di formulare pensieri razionali."

« Nervoso, tesoro? » Moriarty lo guardò sogghignando.
Sherlock si limitò a lanciargli un’occhiataccia, sistemandosi il nodo della cravatta. Seriamente, come faceva il compagno a partorire certe trovate? Sembravano esser diventati un’orrenda coppia ordinaria! Una di quelle che proprio non sopportavano...
« Oh, andiamo.. » sbuffò l’uomo che, come sempre, aveva indovinato il fulcro dei suoi pensieri « Potremo sembrare una coppia ordinaria, ma.. »
Le sue mani si intrecciarono con quelle del compagno. I profondi occhi scuri si immersero in quelli ghiaccio e per ora ostili di Sherlock. Le labbra erano a pochi centimetri dallo sfiorarsi, i loro respiri si mischiavano.
«.. a volte la vita ordinaria è divertente, soprattutto quando ti destabilizza »
Il castano ghignò ed unì le loro labbra. Anche quella poteva considerarla una sua vittoria. Era appagante sapere di poter destabilizzare Sherlock Holmes con piccole cose e quindi avere il controllo su di lui. Lo divertiva. Lo divertiva da morire.
« Questa cosa non si deve sapere in giro » mormorò infastidito il moro.