Un po’? Mi hai trascurato un po’?
Mi hai semplicemente ignorato per un mese,ma niente di che.
Tanto,chi sono io per meritarmi la tua attenzione? Chi sono io? Nessuno,vero?
-Non fa niente. Va tutto bene. Davvero,sto bene. Puoi andare- ribatto amareggiato. 
 
  Mi contraggo per non urlare, mentre sento il sangue colare copiosamente lungo la mia schiena.
Vengo sbattuto nuovamente contro il muro, e poi sento i passi di Paul e gli altri allontanarsi.
Apro gli occhi: il pezzo di vetro è proprio accanto a me, sporco di sangue, del MIO sangue ...
 
Due ragazzi di una cittadina sperduta del NJ, entrambi con i loro problemi, che si incontrano per caso e diventeranno l'uno la salvezza dell'altro.

- Fino a qualche mese fa il pensiero che più mi assillava era il timore che non sarei mai più riuscito a innamorarmi. Non so se può capire, però la mia più grande paura era proprio quella di restare solo, e intendo solo per tutta la vita, senza più incontrare nessuno per cui valesse la pena alzarsi al mattino.
- E poi? Cosa successe a questa sua paura?
- Be’, – replicai, e sentii le mie labbra sorridere e i muscoli di tutto il corpo rilassarsi al solo pensiero, - svanì quando incontrai Frank.

Frerard ambientata ai tempi del liceo.
Gerard è un ragazzo reputato "secchione" da tutta la scuola e "troppo buono" da suo fratello. E' il tipico ragazzo a cui piace aiutare la gente e suggerire loro i risultati dei test scolastici.
Un giorno arriva a scuola un nuovo alunno: Frank.
Frank è un ragazzo timido e chiuso in se stesso con problemi familiari e tutti a scuola lo prendono in giro e/o lo ignorano. Tutti tranne Gerard, che fin dal primo momento in cui lo vede decide di prendersi cura di lui proteggendolo e soprattutto aiutandolo a ricostruirsi un'autostima facendolo sentire speciale.

Perchè, dopotutto, non tutti gli eroi indossano una maschera e un mantello. Gli eroi sono persone normali che si rendono straordinarie. E cosa c'è di più straordinario che salvare delle vite facendo quello che più si ama? Perchè è questo che sono i My Chemical Romance: semplici ragazzi che fanno cose straordinarie.
-Promettimi che, qualunque cosa succeda, non mi lascerai mai. Sei... sei troppo importante. Non potrei farcela ad andare avanti senza di te.- -Te lo prometto se me lo prometti anche tu. Hai la minima idea di quanto io ti ami? Sai che morirei per te, vero?- -Morirei anche io per te, Gee.- -Allora... giuro sull'Universo che non ti lascerò mai.- -E io giuro su Arthur che non ti libererai mai di me.-
Frerard porca. Con tanto fluff. :3

Ho modificato un po' la storia "La notte sul treno" ma non me la sentivo di cancellare quella precedente. Qui ho aggiunto qualcosa a ciò che pensa e fa Katniss mentre lei e Peeta sono sul treno e vivono la loro notte "speciale" prima dell'ingresso nell'Arena della Memoria.

[Traduzione] Gerard è innamorato del suo migliore amico e compagno di band da ormai diversi anni. È una situazione di merda, soprattutto perché è convinto che Frank non ricambi i suoi sentimenti. Ma una serie di eventi che includono una lunga pausa dal tour (in ritardo), specialisti in gastroenterologia, un nuovo cucciolo e la visita di un fratello so-tutto-io, lo aiuteranno a mettere in dubbio le sue convinzioni.

[Traduzione] Gerard non desiderava altro che arrivare alla fine dell'ultimo anno incolume. Era contento di rimanere invisibile, sul serio. Gli unici lati positivi della sua vita erano uscire con Ray, lavorare al suo fumetto con Mikey e le lezioni settimanali di danza con sua nonna e le sue pazze amiche. Ma un giorno Frank Iero (il bello e popolare Frank Iero con i suoi stupidi capelli e i suoi stupidi occhiali da sole, che non si ricordava nemmeno di aver avuto ginnastica insieme a lui al primo anno quando erano solo dei perdenti sfigati) si presentò allo studio per poi non dargli più pace. A quanto pare c'era solo una cosa che a Frank non riusciva: ballare. E voleva che Gerard glielo insegnasse, proprio quando era convinto che la sua vita non potesse peggiorare ulteriormente.

Ciao,sono Frank, ho 19 anni e sono una testa di cazzo.
Nonostante non lo dia a vedere la mia vita è un vero sfacelo, come avrete potuto intuire da quella cosa scritta in grande e in rosso qua sopra. Mi piacciono i Green Day, Batman, suonare la chitarra, bere e fare a gara di rutti, drogarmi, bere, i Misfits e-ho già detto bere? e, ah sì, le torte al cioccolato e la pizza (..anche se dico di essere vegano quindi SHHHT), fare casino in giro, dare fastidio alla gente, e un sacco di altre cose. Comunque, questo è il diario del mio primo anno al college, già, il cui contenuto non è propriamente adatto ai ragazzini al di sotto dei 14... In effetti non lo sarebbe nemmeno a quelli al di sopra, ma sorvoliamo… (ergo, LEVATEVI DALLE BALLE!)

Ecco una differenza sostanziale tra lui e Gee. Gee era un uomo, maturo, adulto, che ragionava come tale. Frank invece era al primo anno, era ancora un ragazzino infantile che non sapeva da che parte girava il mondo, che aveva ancora paura del giudizio degli altri. Che aveva ancora paura di essere guardato come se non fosse all’altezza di niente.
E forse era vero.
Io ti...

“Gee stai morendo per caso?” la voce di Frank non fece altro che peggiorare la situazione. Il suo cuore prese a battere talmente forte,in modo così violento,che quasi non gli usciva dal petto.
Aprii la bocca per prendere una bella dose di aria.
“Più o meno,ero di sotto e nessuno ha risposto…” disse,abbozzando una risata rauca e stringendosi una mano sul petto.
Dovette tenere la cornetta del telefono con la spalla per massaggiarsi la milza dolorante. Fanculo.
“Oh…Capisco,mi spiace…Senti,so che Mikey non c’è,ma mi aveva detto di passare a prendere dei fumetti che gli avevo prestato,dice che li ha finiti e…”
“Certo,si. Tanto io non mi muovo di qui,hm,lo sai..” disse in fretta prima che potesse terminare la frase e dandosi un colpo sulla fronte con la mano,maledicendosi mentalmente.
“D’accordo sono lì tra poco” il più piccolo riattaccò e Gerard andò nel panico.

"-Non ci pensare neanche Way… -
Si bloccò sentendo quella voce saputa e calma. E niente ti fa più incazzare di qualcuno che ti parla con voce saputa e calma quando sei già nervoso di tuo.
-Fanculo Frank – sputò acido.
-Mhm? – Frank alzò gli occhi alla rivista – Ma grazie amore. Nervosi? –
Non rispose. Una mano scattò in mezzo ai capelli, grattando il cuoio.
-Ti va di parlarne? –"
Un momento di rabbia, ma quanto potrà resistere Gee, davanti a Frank?

Erano passati tre mesi da quando avevano iniziato il tour. Tre mesi che dormivano in uno scomodo van e che non si facevano una doccia normale, se non una volta ogni tanto.
Il fatto di dover dividere uno spazio così ristretto con un altro gruppo di persone era abbastanza per farti ammattire. Soprattutto quando una di queste era Frank Iero.
Un Frank Iero che soffriva d'insonnia, oltretutto.