Non scrivo per essere letta, in tutta sincerità.
Mi considero una mercenaria di me stessa: io scrivo per leggermi, senza secondi fini.
Però mi piace avere dei lettori, qui sopra, ecco perchè ho iniziato. La vita, a volte, mi tratta bene.
Non mi lamento. Ma non sono altro che una scrittrice per caso.
In realtà sono una lettrice incallita, perché anche quando scrivo non faccio che leggere.
Leggere in un modo particolare, forse. Rileggere i libri che ho amato e che amo.
Arredare il mondo alla luce della mia vita, dei miei sogni, con tutti quei libri che mi hanno permesso proprio di dare corpo ai miei sogni. Con i libri che sono la mia vera patria e la mia memoria.
E mi permettono di ordinare lo spazio e il tempo che mi resta.
In quello che faccio, non c’è molta arte. Forse è questo il problema.
Non ho alcuna missione educativa, né culturale, e non pretendo di rendere il lettore più furbo, più libero o più saggio. Mi sta bene che ci siano scrittori che sudano sangue, ma non è il mio caso.
E quando mi capita, non vado certo a gridarlo ai quattro venti.

Se mai ho sudato sangue, sono soltanto fatti miei.
E quando mi metto a scrivere, quello che voglio è essere felice.
E lo sono, nei limiti del possibile. Sono felice perché mi diverto a identificarmi in diversi mondi, vite e situazioni.

♥
Clarissa