"Caro Gerard,
ti scrivo per farti i miei complimenti: mi hai battuto."

"Era una giornata uguale alle altre, una passeggiata normalissima, o almeno questo era ciò che Erika credeva."
"Il corpo di Erika non fu trovato in quell'ospedale vicino agli altri.
Erika si è addormentata, Jeff ora rimarrà per sempre con lei."
Il ravvicinato incontro tra Erika e Jeff the Killer

Moriamo tutti.
È risaputo, è così.
Moriamo tutti, alla fine, quindi che senso ha il resto?

È l'unica che mi è sempre stata vicina, in ogni momento, la Paura.
La paura di sbagliare.
La paura di essere uguali e di essere diversi.
Paure contrastanti, ma pur sempre paure.

Cosa sei tu?
Io sono una mano porta nel momento del bisogno, una lacrima asciugata, un incoraggiamento durante una gara.
Io te lo prometto che ci sarò sempre, e tu mi crederai, e ti aprirai a me, tu diventerai me.
Saremo una cosa sola.

Quale stupidamente eroico e manipolato pensiero mi ha portato qua? La risposta a dire la verità è semplice: la mia esasperata voglia di libertà.
Come un bambino capriccioso volevo averla, e la volevo subito.
E ora eccomi qua.
Sono le guardie, sono venute a prendermi.
Non mi oppongo, mi limitò a seguirle verso la carrozza.

Il mio sangue non scorre più nelle mie vene, il mio cuore non batte più, non ho più freddo ne stanchezza.
Va tutto bene.
È tutto finito, ora.

Io ora ho un nome: Billie Joe; non sono più solo "l'ombra di Billie Joe", quella che non è mai uscita perché quel piccolo bambino era rimasto sempre nel buio, non sono più quello che hanno sempre cercato di nascondere, perchè io sono il male, io sono l'oscurità.
Però io sono sopravvissuto e ora nulla mi impedirà di vivere.