“È impazzito” avevano detto “bisogna rinchiuderlo, prima che faccia del male a se stesso o agli altri. Non possiamo più aspettare.”
Non aveva mai accettato il ricovero in psichiatria, la flebo diventata la sua fedele compagna, i sedativi lo spuntino di mezzanotte. È un’anima libera, non ha mai sopportato le costrizioni, di ogni genere. Eppure questo lo ha portato qui, in questa stanza asettica e tutta bianca, lontano dai suoi colori, lontano dalla sua musica, lontano dalla sua vita e dal suo mondo.
[...]
L’avevamo visto entrambe, in uno di quei momenti. Lei era scappata, io ero rimasta, ancora non so perché. Forse perché sapevo che se me ne fossi andata anch’io, lui sarebbe rimasto solo, senza più nessuno. Non me la sentivo di abbandonarlo a se stesso, in mezzo a tutto quel bianco.
Pensavo che al suo posto non avrei voluto essere sola, che avrei voluto qualcuno accanto. Così sono rimasta. Anche se avevo paura, anche se gli altri non capivano, anche se dicevano, sottovoce, pensando che non sentissi, che ero diventata pazza anch’io.
Autore:
Tourniquet |
Pubblicata: 02/02/17 | Aggiornata: 02/02/17 |
Rating: Giallo
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Tipo di coppia: Nessuna | Note: Nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Categoria:
Storie originali >
Introspettivo | Leggi le
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