Midori No Esupuri, autore su EFP Fanfiction

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Midori No Esupuri

Membro dal: 08/11/13
Recensore Junior (120 recensioni)

♥ ♦ Midori No Esupuri ♣ ♠ «Caring is not an advantage.»♠ Account Facebook: here, aggiungetemi se volete c:
♠ Efp Page Facebook: here. Non l'ho fatta per vantarmi, semplicemente mi annoiavo e ho pensato di fare una pagina dove scrivere quello che mi passa per la testa, magari prompt di storie eccetera. Sarei felice, però, se qualcuno mi seguisse ♥
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♠ I miei Pairing/Ships: Sherlock BBC: JohnLock, MyStrade, SherIarty, SherStrade, MorMor, MorMorstan, Viclock. A volte scrivo qualche parent!lock, adoro le tattoo!lock, le teen!lock e alternative universe particolari. Doctor Who: Ten/Rose, Ten/Martha, Ten/Captain Jack Elementary: Sherlock/Joan, Mycroft/Joan, Sherlock/Irene, Irene/Joan Slash: Freebatch, Hiddlebatch, Robert Downey JR/Jude Law
♠ Interessi: Anime, manga, cosplay, videogiochi, role, gdr, musica, lettura e scrittura.
♠ Altro: Le mie storie sono piene di momenti divertenti come di feels, se siete donzelle dal cuore debole(?) stay away. A meno che non vi piaccia farvi del male, si intende. Leggo molto, recensisco poco, a meno che la storia non mi abbia affascinata e incuriosita ai livelli massimi. Critica con gli altri come con me stessa, adoro leggere i pareri dei lettori, quindi se vi va di lasciare una recensione sarò ben felice di rispondervi! ♥

Veleno

[WARNING: SHERLOCKxLESTRADE]
Da quando ha visto fumare un certo consulente investigativo, il povero Greg non riesce a pensare ad altro che alle labbra di Sherlock strette attorno alla sigaretta.
#prompt suggerito per il Drabble Weekend nella pagina Facebook ~We are JohnLOCKed.

Dirty Vibe

[WARNING: JOHNLOCK // UNI!LOCK]
Sherlock Holmes è lo studente di Chimica più bello, più antipatico e più ribelle che John Watson abbia mai visto. Agisce per come gli va, decide per gli altri e non manca di farlo con il noioso e studioso biondino di Medicina, che obbliga a partecipare ad una festa scatenata dove John non entrerebbe nemmeno per salvarsi dall'Apocalisse. E John accetterà, perchè è incondizionatamente ed irrecuperabilmente innamorato di lui.
Dal testo:
"Lui era quel tipico ragazzo a cui pensi subito dopo averlo visto, perché è così particolare e bello da catturarti nella tela lucente dei suoi occhi, torturarti lentamente con il suo sorriso e la sua bocca a cuore, fino a divorarti dentro."
[...]
"-Ti avevo detto di farti trovare giù.- proferì, e deglutii pesantemente. -Ti aspetto da dieci minuti.
Provai a deglutire di nuovo, ma stavolta la gola era secca, e iniziavo a sentire una certa impossibilità motoria e respiratoria di fronte al suo sorriso, ai suoi occhi, alle sue labbra e a lui, più in generale. Ora capivo come si sentivano le ragazze, Molly compresa, nel guardarlo.
-Non è molto educato.- proseguì tranquillo, scuotendo la testa. -Muoviti, siamo in ritardo."

Drammi quotidiani

[WARNING: JOHNLOCK // PARENT!LOCK]
Un post sul blog di John Watson, ormai sposato -felicemente? - con Sherlock Holmes, riporta uno dei più intensi drammi familiari avvenuti al 221B di Baker Street in un tranquillo martedì pomeriggio.
Dal testo:
I minuti passavano infiniti, Sherlock fissava in silenzio quel che rimaneva del suo prezioso archetto con le labbra strette, gli occhi che guizzavano lungo la sottile asta spezzata.
-Vedi, stavamo rimettendo in ordine, ed Hamish lo ha trovato sotto il tappeto…
-E’ rotto, John.
Rimasi in silenzio.
-Ha rotto il mio archetto.
-Sherlock, ti prego. Hamish è un bambino, ha solo cinque anni. Voleva solo giocare. Sherlock…?
Era uscito dalla cucina e si era diretto al piano superiore, avevo cercato di seguirlo ma lui era tornato rapidamente, nelle mani pallide e affusolate stringeva una piccola macchinina rossa. Non ero un genio come mio marito, ma le sue intenzioni erano lampanti. Aprì la finestra della cucina e gettò la macchinina in strada, con veemenza, prima di sedersi al tavolo e riprendere un esperimento. Lo fissai allibito.
-Ma sei impazzito?!

Seduction

[WARNING: MORMOR // ALTERNATIVE UNIVERSE]
Sono passati due anni dal congedo del colonnello Sebastian Moran, che ora lavora in un'azienda informatica per guadagnarsi da vivere. James Moriarty è un dirigente aziendale capriccioso ed egocentrico, non sopporta le riunioni ma sta per affrontarne una, sicuramente noiosa ed inconcludente... E non ha idea di quanto si sbagli.
Dal testo:
"Si fissano, desiderandosi a vicenda, i respiri e gli sguardi che si intrecciano.
-Sembri intelligente.- osservò Moriarty.
-Lo sono.- rispose Sebastian, sicuro di se stesso.
-Allora sai perchè ti ho portato in questo bagno.- continua a provocarlo, slacciandogli la camicia senza tergiversare oltre. Ha già giocato e aspettato abbastanza, è stanco adesso. Sebastian annuisce, le mani dell’altro sibilano sul suo petto teso dai muscoli, quando arrivano alla cintola dei pantaloni non c’è traccia di esitazione sul viso del suo demone oscuro. Desidera e trasuda sesso, Sebastian ha già capito da un pezzo di non avere la minima intenzione di opporsi a quell’implicito ordine."

Saranno solo rimorsi, fumo e caffè.

[WARNING: Post Reichenbach - MorMor]
Jim Moriarty si è sparato sul tetto del Bart's, poco prima che Sherlock Holmes si lanciasse nel vuoto. Sebastian Moran, cecchino dell'unico consulente criminale esistente al mondo, adesso è solo. Solo contro i ricordi, contro la pioggia, contro i rimorsi.
"Ci sono delle volte in cui riesco a parlarti solo di notte, o solo all’alba. Come oggi.
Ci sono delle volte in cui, invece, vorrei solo gridarti di andartene a fanculo. Tu, Sherlock Holmes, la piscina, il fucile, le prove di resistenza e il sesso. Vaffanculo e basta.
Ci sono delle volte in cui mi maledico per non averti mai detto che ti odio.
Ci sono delle volte in cui mi maledico per non averti mai detto che ti amo.
Ma ci saranno delle volte in cui, tra i miei pensieri per te, ci saranno solo rimorsi, fumo… E caffè."

Lo voglio.

«Teneva gli occhi incollati sullo sposo, sul profilo ansioso ma felice di John Watson, le labbra piegate in un sorriso intriso di emozioni contrastanti.
Avrebbe dato la vita, Sherlock, per vedere John felice. Ma non con lei.
Non con Mary Morstan.
Non con qualcuno che mentiva persino sul suo nome.»
[...]
«Le labbra del detective si staccarono l’una dall’altra, lentamente, nonostante la secchezza e il dolore, seguendo i movimenti necessari ad articolare le parole di Mary, a farle sue, in una favola parallela in cui Sherlock avrebbe potuto prendere il suo posto.»

Esperimento

[WARNING: JOHNLOCK]
La notte prima erano stati nuovamente a letto insieme, ma John sembrava ostentare indifferenza al riguardo, e anche nei suoi confronti. Inaccettabile, assolutamente. Sherlock Holmes non poteva essere ignorato! La sua mente logica attaccò a lavorare, forse aveva in mente qualcosa per combattere la noia e, al tempo stesso, per vendicarsi di quella sgradita indifferenza. John non lo degnava di uno sguardo? Bene, si sarebbe portato al centro dell'attenzione lui, allora.
Il lato da drama queen di Sherlock Holmes ha raggiunto un nuovo livello. Per combattere l'indifferenza di John Watson - e la noia di un infruttuoso pomeriggio - decide di provocare l'eccitazione del coinquilino con un esperimento ben progettato, articolato in tre fasi. Quale sarà la reazione del militare?

Whisper

[Warning: SherIarty]
Le riflessioni di Sherlock dopo il suicidio di Jim.
Se tu sei me, se io sono te, allora perché? Perché tutto questo? Perché ho dovuto essere l’unico e il solo a vederti morire, James?
[...]
Mycroft dice che torneremo a Londra, tra non molto, ma io so che non sarà più la stessa senza la paura, l’eccitazione, la consapevolezza che in fin dei conti non sono solo, che c’è qualcuno come me, anche se non in questa vita.

Dark blue

“Sono un impostore.”
Scosse forte la testa, ancora perso in quel ricordo. No, dannazione. Lui non era un impostore, lui era solo… Solo Sherlock. Sherlock Holmes, l’uomo di cui lui si era innamorato. Non gli doveva alcuna scusa, alcuna spiegazione. Aveva allungato la mano verso di lui, facendogli stringere il cuore, desiderando di poterlo toccare come non aveva mai pensato di fare fino a quel momento. Doveva salvarlo, convincerlo a scendere da quel dannato palazzo, sforzarsi di essere sordo a quelle parole che trasudavano lacrime. Sì, John Watson doveva essere forte, doveva essere forte per il suo Sherlock.
“Questa chiamata è il mio biglietto.” aveva detto, e adesso il soldato sapeva che avrebbe dovuto dire anche lui qualcosa, invece di rimanere congelato dentro. Anche lui aveva un biglietto, che non aveva la forza e il coraggio di dirgli in quel momento. Eppure sarebbe stato così semplice da dire.
Ti amo.
Le persone se lo dicevano tutti i giorni.
Ti amo.
E alcune non lo dicevano nemmeno sul serio.
Ti amo, Sherlock.

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