Ingoio la rabbia, lentamente, a fatica. Chiudo gli occhi e sento la gola che brucia. Una mano invisibile serra in una morsa di ferro il mio cuore, impedendogli di battere, interrompendo per un secondo il flusso di dolore che pompa nelle mie vene. Mille spilli infiammati trafiggono sottili la mia pelle. Invadono e devastano le poche cose buone che sono nella mia mente fragile. A volte, quando penso alla mia morte, immagino che sarà quello a uccidermi. "È morta per un infarto" saranno le parole che serpeggeranno sulla bocca della gente. Nessuno si preoccuperà del perchè il mio cuore si sarà fermato. Nessuno si chiederà se non è stata la troppa rabbia e il troppo dolore, accumulati nelle vene, a soffocarlo.