[..] « La volpe ha deciso di farci una sorpresa » era stata la sbrigativa spiegazione di Naruto quando con tutta tranquillità, tre mesi prima, gli aveva fatto sapere che avrebbero avuto un bambino. C'era pure rimasto male, quello stupido di un Dobe, quando Sasuke aveva pacatamente domandato se fosse uno scherzo, nemmeno che l'aspettare un bambino quando si è uomo fosse una cosa normale. [..]

Sono tornata assieme al mio OTP, dopo taaaantissimi anni (per assurdo su di loro ho sempre scritto pochissimo) e sì, fiction hot, ma anche divertente, dai (spero).
Ormai su questi due si è scritto di tutto, spero che questa storia sia originale e, in cuor mio, "realistica".(Sì, bé, l'incipit non lo è granché, in effetti).
Atem e Yugi sono cotti l'uno dell'altra, lo sanno tutti. Eppure da quando il faraone è tornato, Yugi non riesce proprio a lasciarsi andare, arriva persino ad evitarlo e la cosa...diventa sempre più imbarazzante. E' normale che gli piaccia così tanto un ragazzo? A lui erano sempre piaciute le ragazze, no? I suoi dubbi, le sue paure, le sue turbe mentali però, sembrano non andare d'accordo col proprio corpo che sente certi bisogni...
come la chiamate voi: PUZZLESHIPPING o BLINDSHIPPING! Io dico ATMxAIBO

Non si è mai sentito che una coppia affiatata come Atem e Yugi avesse bisogno di una consulenza dallo- ops: dalla psicologa. Ma a quanto pare nessuno è perfetto...
Birthday-ficci: tantissimi auguri al nostro aibo preferito!

Raccolta di One Shot Slice of Life della nostra coppia yaoi preferita: la ZoSan *^*
Ecco i risultati della fusione di due fujoshi malate!
(ATTENZIONE: procurarsi fazzolettini per improvvise emorragie nasali èwé!)
Enjoy by Neko & Pan :3

Crocodile scoprirà a sue spese quanto possa essere dannoso fare scommesse con Mihawk e quanto il colore rosa, nonostante sia per lui così maledettamente fastidioso, sia peró necessario nella sua vita.
"Sai come si dice Croco-chan, 'un affare in cui si guadagna solo del denaro non è un affare.' " disse appoggiando la propria mano su quella dell'altro.
"Doflamingo, allora saprai anche che quando due uomini in affari sono d'accordo, uno dei due è superfluo." rispose togliendo la mano con uno scatto. "E non chiamarmi Croco-chan!"

Poi qualcosa che galleggiava nell'acqua attirò la sua attenzione.
Non riusciva a focalizzarlo bene, era piuttosto lontano, e in più la vista appannata non lo aiutò per niente.
Sbattè più volte le ciglia, e quando finalmente mise a fuoco la visuale, andò a cercare con lo sguardo l'oggetto che galleggiava. Tuttavia, quando lo vide, non riuscì comunque a identificarlo, era troppo lontano.
Ma si stava avvicinando.
Si alzò dall'erba che era cresciuta lunga e selvaggia per anni.
Si avvicinò, iniziando a sentire il freddo dell'acqua pungergli le caviglie, ora le gambe, poi lo stomaco.
Quando fu abbastanza vicino e l'oggetto pure, lo guardò per qualche secondo prima di riuscire a realizzare cos'era.
Una barca.
Era una dannatissima barca.
Il respiro gli si fermò, accompagnato dai battiti del cuore che si rifiutavano di continuare.
Tutto, in effetti, in lui smise di muoversi.
Era completamente immobile.
Deglutì più volte a vuoto.
Era una barca.
A dire il vero, non era una barca, era quella barca.
La barca dove aveva messo il corpo di Artù.
Iniziò a tirarla lentamente verso di lui.
Poi, quando gli fu davanti, guardò all'interno.

Questa fanfiction rimarrà incompiuta. Nell'ultimo capitolo postato troverete un link al riassunto di come sarebbe dovuta finire.
Yuugi conta solo sedici primavere, ma la sua vita è già alquanto disastrata: famiglia quasi sempre assente, amici pressappoco zero; i bulli, a scuola, sovente lo scambiano per un punching-ball... Ma quando troverà una Lampada magica (Puzzle) con il relativo Genio (lo Spirito) che gli potrà offrire una scorta illimitata di desideri (finché non avrà trovato la sua vera volontà) la sua vita comincerà lentamente a cambiare... Sorgerà però un problemuccio da niente: tra lui e il Genio, inizialmente, non correrà buon sangue. Ma è pur vero che gli opposti si attraggono...

«Sai, io ci ho provato.» Iniziò Green, guardando Red negli occhi «Ma le donne non mi interessano affatto. E allora ho provato a farmi piacere gli uomini, ma nemmeno quelli andavano bene. Ma tu» prese il corvino per il mento, avvicinandolo fino a far sfiorare di nuovo le bocche «Tu mi tenti come nient'altro. Ogni giorno, ogni ora. Sei una maledettissima ossessione, Red.»
[ Originalshipping, perché c'è troppo poco rating rosso su questa coppia. ]

[Grindelwald/Dumbledore]; un pomeriggio qualunque di un giorno qualunque.
Prima che arrivassero lotte, guerre, morte, quando c'erano soltanto loro.
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Solo la tua mano striscia nel lenzuolo, e va a prendere la mia, malferma e impacciata.
Ancora non sai quale sia il modo giusto di avvicinarmi, questo è quel che spesso mi dici.
Io dico che lo sai. Lo sai, perché sei l’unico che mi abbia mai avvicinato in tutta la vita.
E non solo in un letto, ma dovunque. Nella mente, nel corpo.
Nell’anima, se ne ho mai posseduta una.

Partecipa alla Red Week indetta da Sclero Stony.
Steve e Tony si trovano a consumare il loro amore in un motel.
Sono soli, alle prime armi, e con una borsa piena di oggetti che li aiuteranno nell'esplorazione della loro prima volta.
Steve/Tony

Allyn torna! Questa volta con Itachi e Shisui! Due ninja, di quelli veri...e due ragazzi, innamorati, privati della libertà di essere felici, colpa della guerra, colpa di un clan orgoglioso e pieno di rancore...colpa del destino avverso...ma loro avevano un sogno, pieno di amore... Avvertimento NC17! Mi dispiace, pallino rosso! PWP just in case!
Spero che questa coppia vi prenda, quanto l'HashiMadaHashi e il SasuNaruSasu.
***
[...[Si baciarono, fronte contro fronte, si guardarono, memorizzarono i dettagli e i difetti dei loro visi, amandoli tutti, uno per uno, si contarono le ciglia e si persero nella bellezza di quel momento[...]
***
[..]Ma Itachi si chinò su di lui, sfiorandogli il viso con le ciocche più lunghe dei suoi capelli neri e lo baciò. Prima con foga, con la fame dell’adolescenza, poi con dolcezza consapevole, gustandosi quelle labbra che da bambino aveva sempre osservato contrarsi durante gli allenamenti, ghignare dopo una vittoria, per tutti quegli anni ne aveva immaginato il sapore...[...]

- Altezza! Altezza! - le urla del suo gran consigliere Seth gli arrivavano distorte. Altezza? Come poteva definirlo così? Come si poteva definire così colui che stava per tradire il suo Paese? Lui che aveva avuto l'onere di far prosperare quella terra. Onere che non era stato in grado di sostenere.
Le labbra si curvarono in un triste sorriso:
"Mi dispiace" sussurrò. Stava parlando con la sua terra. Quella terra che lo aveva partorito e che lo aveva insignito a suo Sovrano "Mi dispiace, ma non è questo il mio posto. Non più ormai."
La pioggia cadeva a catinelle. In lontananza, il rombo del tuono borbottò. I lampi azzurri squarciavano i ventri delle nere nubi. Quello che era stato il Sovrano di quella Terra sempre baciata dal Sole, meta ambita di scrittori, scomparve in quel fragore di luci ed ombre.

-Shinji, c’è della posta!- chiamò la voce di Misato dalla cucina. Shinji la raggiunse infastidito, poiché sapeva già che per lui non ci sarebbe stato nulla. Stavolta invece si sbagliava. Sul tavolo infatti era poggiata una busta con scritto il suo nome: “Per Shinji Ikari”.
-Forse i tuoi parenti hanno finalmente deciso di farsi sentire- provò a indovinare Misato, sorseggiando dalla sua lattina di birra. Dapprima Shinji concordo con lei: non vi era nessuno, oltre ai suoi parenti, che avrebbe avuto bisogno di scrivergli una lettera, perché tutte le persone con cui aveva rapporti si trovavano alla Nerv, quindi lo vedevano ogni giorno. Eppure conosceva bene la calligrafia dei suoi zii e non somigliava affatto a quella della busta. L’unica cosa da fare era aprirla, anche se aveva un brutto presentimento. Estrasse il biglietto che stava all’interno e lo lesse silenziosamente: “Caro Shinji, sei invitato domani pomeriggio in città per una passeggiata. Ti aspetto alle quattro alla rampa per il personale della Nerv. Con affetto, Kaworu”.

A chi non è mai capitato di immaginarsi il primo incontro con l’amore della propria vita? E se questo incontro immaginario diventasse reale?
Due capitoli della mia prima fic blindshipping

“Vorrei immortalare questo momento…” disse tra se e se Doflamingo, guardando Law che osservava il suo regalo di compleanno.
“Se vuoi posso prendere la macchina fotografica che ho comprato sulla scorsa isola e scattare una foto” si propose disponibile Vergo.
“Tu non hai una macchina fotografica, Vergo, o sbaglio?” chiese Doflamingo non perdendo il sorriso dal volto mentre pronunciava quelle parole.
“Hai ragione. Non ce l’ho” si ricordò l’uomo che al momento, per chissà quale ragione, portava sulla guancia sinistra un pezzo di bistecca.
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Fiction in occasione del compleanno di Trafalgar Law.
Auguri, Law!!