Ho passato tutta la mia vita a maledirmi, credendo che fosse la giusta strada per operare in me un cambiamento.
Dovevo togliermi di dosso la ragazza che gli altri avevano creato e che non volevo essere.
Avevo tentato per anni, finendo sempre per ottenere lo stesso risultato fallimentare, ma non era colpa mia. A quel tempo non avevo idea di cosa fosse giusto davvero per me. Paradossalmente neanche lui lo sapeva, eppure ci è riuscito.
Ogni carezza, ogni bacio, ogni abbraccio, ogni tocco era per me la giusta cura. Nessuno di noi due ne era consapevole, così giovani e così maledettamente persi.
Ognuno di noi stava cercandosi disparatamente, nel luogo sbagliato.

Nella mia scuola le Barbie comandavano.
Avevi solo due opzioni: essere assoggettato a loro... oppure essere condannato per l'eternità.
Ero troppo intelligente per non ragionare con il mio cervello, ma troppo orgogliosa per ammettere a me stessa che avevo sbagliato.
Avevo sbagliato a diventare sua amica. Avevo sbagliato a fidarmi di Justin.
Prima o poi lui avrebbe rovinato tutto e io avrei sofferto come un cane.
∞∞∞
Trailer:https://www.youtube.com/watch?v=CO2lC7aad8w&feature=youtu.be&hd=1

Io, Lilith, l’Angelo spudorato.
Prima giumenta di Adamo e corruttrice di Satana.
L’immaginario del sesso represso ed il suo grido più forte.
Timida perché sono la Ninfa del vulcano, gelosa perché sono la dolce ossessione del vizio.
Il primo Paradiso non poté sopportarmi.
E fui cacciata perché semino la discordia sulla terra, perché gestisco sui giacigli gli affari dei miei sudditi.
Sorte dei conoscitori e Dea delle due notti.
Unione del sonno e della veglia.
Io.
Il feto poeta, perdendomi ho guadagnato la mia vita.
Ritorno dal mio esilio per diventare la sposa dei sette giorni e le ceneri di domani.

Essere la figlia del dio Ade non aveva mai fatto si che io risultassi una brava o raccomandabile ragazza agli occhi delle altre persone.
Nata negli inferi dal destino e cacciata sulla terra per la mia mancata voglia di fare la "cattiva".
Ero la delusione di papà, ma sinceramente non me ne importava.
Mio padre era un sadico, un cinico bastardo che giocava a fare il dio cattivo durante le ore di lavoro.
-
"Si cerca spesso di scappare dalla realtà della nostra esistenza.
Io stavo scappando da mio padre, dai suoi simili, dall'intero Olimpo.
Ma poi è arrivato lui."

«Tu devi andartene da qui, piccolina»
---
Mi venne un groppo alla gola pensando di dover lasciare tutto questo per così a lungo, mi consolava solo l’idea del ritorno perché di questo ero certa:sarei tornata.
---
Oh cavolo! Sono arrivate le suore!