Raccolta che dovrebbe durare 30 giorni, ma sono pigra e pubblicherò appena finisco di scrivere qualcosa. Tutto a tema Kogadonis.
1. MATTINA
Per Adonis è sempre esistita una sola certezza nella sua vita: solo i più forti possono sopravvivere.
Con tre sorelle maggiori, infatti, si è sempre dovuto adattare alle situazioni e battersi per non essere schiacciato anche nelle cose più ovvie come i pasti. Per questo motivo la mattina è abituato a svegliarsi per primo, correre in cucina e prepararsi la colazione con il timore di vedere i suoi sforzi resi vani dalle sorelle, ed è proprio per questa sua abitudine che spalanca gli occhi con un peso nel petto che, beffardo, gli dice di aver dormito troppo.

[Koga/Adonis] «Come siamo suscettibili, Doggy~», commenta Rei con tono fintamente stanco nel quale si avverte palese il suo divertimento, «Ed io che volevo solamente aiutarti».
«Non avrò mai bisogno del tuo aiuto!»
«Suppongo di no, visto che sai benissimo cosa si fa durante il pocky day», concede, «Ma non tutti hanno questa conoscenza… come il nostro caro Adonis-kun. Ma sono certo che Souma-kun o Arashi-kun saranno ben lieti di sopperire a questa mancanza».

[KuroShu] Le mani, per un sarto, sono lo strumento essenziale per dare vita a veri e propri capolavori. Dal modello di carta alla stoffa più pregiata. Bottoni gioiello, merletti e passamanerie. Tutti dettagli che solo le mani più esperte sono in grado di saper gestire con maestria. E Shu Itsuki, ovviamente, si ritiene una di quelle poche persone. Negli anni la sua arte - perché è di ‘arte’ che si parla - si è evoluta, crescendo con le sue esperienze, fino a diventare uno dei suoi metodi più o meno efficaci di espressione.

Kanata ama guardare il mare.

Lo nausea il fatto che Rei lo lasci fare, che si lasci sfruttare per quello ch’è un macabro piacere e che gli conceda e si conceda a quei contatti pur sapendo che non avrebbero portato a nulla, mai.
Lo odia, lo disgusta. Si disgusta.
{825 parole | rei/ritsu}

Leo Tsukinaga era l’ombra di ciò ch’era stato. Sogno ed incubo, unione di ciò che aveva più d’ogni altra cosa amato e ch’era arrivato a detestare, caduta d’un regno a cui non era concesso nemmeno il rimirare il passato splendore.
Frammenti. E’ tutto ciò che resta.
{lionheart!inspired | izumi!centric | leo/izumi}

[Ensemble Stars]E, nel bel mezzo della stanza, con una scopa sotto un braccio e un attrezzo per fare le bolle nell’altra mano, c’era l’artefice di quel disastro.
“Oh,” disse Hinata. Aveva il volto leggermente arrossato. I suoi occhi verdi si posarono su Nagumo, per un attimo sorpresi, poi sulle sue labbra comparve un sorriso spontaneo.

[Ensemble Stars]Immerge il proprio naso nei suoi capelli e respira forte – sa davvero di fragola e vaniglia o è solo suggestione, la sua, stimolata dal colore così morbido dei suoi capelli e dalla situazione del momento? Shu non ha né una forma fisica né un carattere femminili, ma ci sono quei tanti piccoli particolari che addolciscono la sua figura e la rendono desiderabile persino per uno come lui: non omosessuale, ma propenso naturalmente più che altro a un’empatia tra anime.
[KuroxShu]

[Ensemble Stars]Kaoru/Kanata.
Kaoru comincia a sentirsi stordito, si chiede se sarebbe possibile non interrompere il bacio respirando ossigeno l’uno nei polmoni dell’altro. Suona come un cliché da commedia romantica.

[Ensemble Stars]Facile baciare qualcuno sul limite del tramonto, quando la scuola è semivuota e non c’è il rischio di venire interrotti creando una situazione imbarazzante oltre ogni dire. Facile cogliere l’altro privo di scorta, quando anche il più solerte degli accompagnatori è trattenuto a letto da una febbre invalidante e dall’incapacità conseguente di fare qualche passo ritto senza inciampare nel nulla. Facile, poi, essere avvicinato dal soggetto desiderato, quando è lui stesso a pretendere il tuo aiuto perché da solo non riuscirà a finire il proprio lavoro, e certo due mani capaci in più non fanno che bene.
Facile, in teoria.
[Kuro x Shu]

[Ensemble Stars]Non è cambiato poi molto a dire il vero, in quegli anni che non ha frequentato quel luogo. L’ordine è rimasto immutato, benché le mani della sua causa siano cambiate; il tappeto è nuovo, così come alcuni colori delle lenzuola e della federa del letto. Per il resto, è tutto semplicemente più piccolo: lui ha dieci anni in più, ormai, e una stazza considerevolmente più grande di quella di un bambino.
“Puoi anche alzarti e guardarti attorno, Shu-kun. Kuro-chan non ne sarebbe indisposto”

[Ensemble Stars]
"L'ho fatto per loro. L'ho fatto per i miei Knights. Ma la cosa mi è sfuggita di mano con la stessa leggerezza delle gocce di pioggia che cadono percorrendo sentieri infiniti sul vetro dei finestrini."