Nessuno si è mai chiesto cosa accadde al giovane principe Pelope? Dopo che suo padre, il re Tantalo, lo servi agli dei?
Com'è si deve essere sentito il povero ragazzo una volta tornato in vita dal mondo dei morti , notando assenza di un suo arto?
Il suo rapporto con Demetra, unica a essersi erroneamente cibata di lui e il rapporto col su potente nonno, il divino Zeus. Com'è Sarebbe tutto questo?
Questa serie di one-shot collegate tra loro in questa breve storia vogliono analizzare ciò.
Ammetto che conosco efp da anni ma solo adesso mi sono convita a pubblicare. Non so in quanti guarderanno , ma mi sentivo di pubblicare questa storia , quindi che dirvi se non buona lettura a tutti.

Andrea, giovane impiegato ai beni culturali, esamina delle misteriose statue pagane ritrovate in una vecchia villa. Durante l'analisi non può fare a meno che paragonarsi alla dèa della bellezza ma così facendo si attirerà addosso un'ira antica.

[Modern!AU]
L’aveva guardato negli occhi e aveva dovuto chiudere i propri per non far crollare il fragile castello di bugie attorno al quale aveva barricato il proprio cuore.
Quella miserabile era lei.
Non Teseo.
Arianna chiede al bel Dioniso di fingersi il suo nuovo ragazzo per farla pagare a Teseo, che l'ha lasciata per sua sorella Fedra, ma le cose non vanno esattamente come ha programmato, soprattutto quando capisce che quella che credeva la relazione perfetta così perfetta non lo era e deve fare i conti con la nuova attrazione che prova nei confronti di Dioniso.

Gli dei avrebbero benedetto la coppa da cui entrambi gli sposi avessero bevuto contemporaneamente, Andromaca ed Ettore vi erano riusciti.

Avrebbe dovuto esserci la neve, pensò Ulysses: fiocchi candidi e soffici, come zucchero filato, che avrebbero dovuto scendere fitti fino a coprire le strade e gli edifici, cancellando la sporcizia e lo schifo delle strade di quella città, anche se solo per una notte.
Invece tutto quello che avevano ottenuto quell'anno era stata una pioggia mista a ghiaccio, buona solo a sciogliersi nei tombini. Quando Ulysses era bambino, nella sua città natale - che sembrava sempre più distante nei suoi ricordi - la neve iniziava a cadere già a fine novembre, preparando il terreno per la crescita del frumento e invitando ad aspettare il Natale.
Ulysses cercò una sigaretta nella tasca del suo giaccone e l'accese.
"Finirai male con quella roba," commentò Athena, appoggiata al muro e intenta a scaldarsi le mani su un bidone vuoto dove qualche senzatetto aveva approntato un falò.
"Finirò male comunque," alzò le spalle.
(DetectiveAU, Ulisse x Penelope, Ulisse&Atena)