[Exalted]
[Exalted]E' passato quasi un anno dall' arrivo di Koen, Akira, Mayer, Uta, Motoko e Yumeko nel bizzarro e pericoloso mondo noto come la Creazione. Dopo lunghi mesi di preparazione, mentre forze sia politiche che soprannaturali( o entrambe) si muovono lungo tortuosi sentieri, anche loro cominciano a formare i rischiosi piani volti a proteggere la Creazione e trasformarla definitivamente nella loro nuova casa.
Sequel di Roll of Glorious Divinity

[Symbaroum]
-La storia fa da seguito a "La Terra Promessa"-
"In quella colonna di anime sofferenti erano molti i giovani cresciuti tra terre polverose e arbusti pallidi, molti che, come lei, non avevano mai visto le foreste tinte dei colori dell’autunno, i campi colmi di spighe dorate e i pascoli ricchi di bestiame.
Era tutto così bello, e volevano farne parte.
Voleva farlo anche lei, per questo era lì, per questo insisteva nel trascinarsi malgrado gli acciacchi del corpo, malgrado la traccia del morbo sul suo cranio, i mantelli neri alle sue spalle e malgrado la consapevolezza di quante spine avrebbe trovato sul sentiero.
Quest’ultima certezza l’accompagnò per tutto il viaggio, e non vacillò nemmeno quando, giunta al terzo e ultimo giorno, la grande città senza mura si stagliò davanti ai suoi occhi in tutta la sua enormità.
E così, arrivò alla città della regina, la capitale della Terra Promessa.
Il vero travaglio, lo sapeva, aveva inizio quel giorno."

[Being Human]
[Being Human]Ade vive come un mortale fra gli umani, ma ormai nessuno crede più a nulla. Qualche potere però gli è rimasto, quello di vedere le anime dei morti per esempio...
Dedico questa storia a Federico Junior, che mi ha ispirata con la sua magistrale interpretazione di Ade.

[Symbaroum]
-La storia fa da seguito a "Le Porte di Yndaros"
"Sentì il capitano, già avviatosi in profondità, chiamarlo, quindi lo seguì. Il suo piede incontrò qualcosa di solido che finì frantumato sotto il suo stivale. Lo sollevò scoprendo di avere calpestato una ciotola d’argilla e con essi i residui di una resina rossastra che gli rimase incollata sotto lo stivale.
Imprecò e lo strusciò contro il pavimento prima di proseguire, solo per fermarsi subito dopo, quando un rumore, una sensazione diversa dalle altre iniziò a cantilenargli nelle orecchie. Un ritmo... Lento e profondo... Lo percepiva, eppure non sembrava far parte di quel luogo. Pulsava. Pulsava nel suo cervello e si estendeva fino alle ossa. Si schiaffeggiò il viso, ammonendosi che nulla era reale, e se lo era, non doveva ascoltarlo."
[Introduzione Provvisoria]

[D&D - ambientazione originale]
Raccolta di storie che vedono come protagonista Elaine, un'elfa paladina che ha fatto un Giuramento di Gloria. Scappata dal controllo della sua famiglia di origine, decide di mettersi in viaggio per perseguire i suoi ideali. L'ambientazione è originale, ma giocando io un altro personaggio all'interno della stessa non conosco tutto ciò che riguarda il Mondo, ma ho comunque deciso di sviluppare questo secondo personaggio (attualmente un NPC).

[https://it.m.wikipedia.org/wiki/La_leggenda_di_Vox_Machina]
Un amore fragile
Vex’ahlia sapeva bene cosa significava sentirsi “abbandonati”, fin da piccolissima aveva desiderato sentirsi amata, ma suo padre, Syldor Vessar, un nobile elfo della città di Syngorn, aveva fatto sentire lei, e suo fratello gemello Vax’ildan, come dei rifiuti, qualcosa di indegno, qualcosa che sarebbe stato facile abbandonare in un vicolo senza mai voltarsi indietro, solo perché entrambi erano mezzelfi, un incrocio bastardo non desiderato.
Non era bastata la morte della loro madre Elaina per scuotere il cuore impassibile del loro padre, Syldor li aveva presi con sé, da bambini, ma non li aveva mai trattati da figli, e così aveva fatto finché loro non avevano deciso di andarsene e di lasciarsi tutto alle spalle, soprattutto lei, Vex’ahlia.
Quante volte la giovane ranger si era sentita poco amata, abbandonata da quel padre distante duro e inflessibile, dal quale desiderava solo amore e riceveva invece offese, freddezza e indifferenza?
Quante aveva cercato un contatto con quell’elfo e ne aveva ricavato solo gelide occhiate di giudizio?

[https://it.m.wikipedia.org/wiki/La_leggenda_di_Vox_Machina]
Vax’ildan camminava sul sentiero che avrebbe dovuto riportarlo da Keyleth, era un bel posto quello che lei aveva scelto per fermarsi: non dava nell’occhio e non era troppo scontato.
Da alcune settimane erano entrambi in viaggio, ma in realtà quella che stava facendo il suo percorso era Keyleth, Vax’ildan la stava solo accompagnando, poiché non era pronto a lasciarla andare, anche se dentro di sé sapeva che la loro non poteva essere una vita normale, loro due non avrebbero mai potuto vivere come una coppia qualsiasi, amandosi sotto le stelle o alla luce del sole dell’estate.
Vax’ildan, il campione della Regina dei Corvi, l’araldo della Matrona che tutte le anime intesse di destini intrecciati, per poi scrutarne l’ordito, pur essendo convinto del proprio sacrificio, pur non rinnegando la scelta di salvare sua sorella, non smetteva di pensare al fatto che non avrebbe mai potuto stare con Keyleth, o almeno avere una vita lunga e felice con lei.
Il mezzelfo figlio non benvoluto di Syldor Vessar, il signore di Syngorn, ora non era più solo un abile ladro e compagno di avventure, ma era diventato simile ad un emissario di morte.