[Yoru to Asa no Uta]
Asaichi avvertì una strana sensazione provenire dal basso ventre e si svegliò di soprassalto. Qualcosa di piacevolmente viscido stava scorrendo sul suo addome in maniera irrefrenabile. Pensò che potesse trattarsi solo della sua fervida immaginazione o di una parte di un assurdo sogno non ancora concluso.
Chiuse gli occhi per riaprirli subito dopo. Un flebile gemito uscì involontariamente dalla sua bocca.
Cosa cazzo...?
Alzò il piumone e ciò che vide lo fece sobbalzare nel letto.

[Therapy Game]
{Questa one-shot partecipa alla challenge “Ispirational words of wisdom... Wise old saying” ideata dal gruppo Facebook “Boys Love – Fanfic & Fanart's World”}
Il volersi bene si costruisce. Ma l'amore quello vero, no. L'amore lo senti immediato, non ha tempo. È dire "ti sento". Un contatto di pelle, un abbraccio, un bacio. Mantenersi, il mio verbo preferito, tenersi per mano. Ti può bastare per una vita intera, un attimo, un incontro. Rinunciarvi è folle, sempre e comunque.
(Erri De Luca)

[Anime/manga Inventati]
«Non chiamarmi Yuki» soffiò il biondo voltandosi di nuovo verso di lui. «E' un nome da ragazzina mestruata.»
A quanto pareva, senza accorgersene, gli stava permettendo di stuzzicarlo più del dovuto. «Forse perché non hai le palle.» E quella era pesante.
Ryuichi si aspettò da un momento all'altro una sfuriata in piena regola, ma questa non arrivò mai. Vide solo Yuki avvicinarsi con un sorriso malizioso a pochi centimetri dal suo volto. «Vuoi che scommettiamo?»
[ Legata alla long-fic "Give me love." ]

[[Anime/manga yaoi]]
«Credo di non aver capito bene. Dov’è che vorreste andare per Natale?»
La domanda, per quanto ci avesse provato, non era uscita dalle sue labbra esattamente come sperava: la voce tremolante, la nota di sofferenza nel timbro, il tono acuto e incredulo. Per non parlare degli occhi ametista sgranati che lampeggiavano furiosamente ad indirizzo delle due figure comodamente rilassate sul divano del salotto.
Sua madre accavallò le gambe, appoggiando sul tavolo in vetro satinato una piccola tazzina di porcellana che, in precedenza, aveva contenuto del tè Earl Grey ai frutti di bosco, il suo preferito in assoluto.
«Togli il condizionale alla frase piccolo mio. Quest’anno andiamo a festeggiare a casa Fujiwara.»
[ Legata alla long-fic "Give me love."/ Sequel di "Over and over" ]

“Belzebù?”
Alzò lo sguardo. Adesso Sariel lo stava fissando con aria preoccupata.
“Che cos’hai?”
“E’ che io vorrei combattere”
[FF sul manga Angeli E Demoni, incentrata sulla coppia Belzebù/Sariel]

"Un altro sussurro, nel silenzio del mattino, mentre le prime macchine cominciano a viaggiare lungo la strada, interrompendo quell’atmosfera, fatta solo di versi e cinguettii."

[Anime/manga Inventati]
Le sue mani mi strinsero i fianchi avvicinandoli ai suoi.
>
Lo guardai dritto negli occhi.
Poi si avvicinò al mio orecchio, sussurrandomi >
Risposi cennando un sì con la testa.
Allora mi spinse di nuovo contro il muro e cominciò lentamente ad accarezzare le mie labbra con le sue. Sentii una strana sensazione allo stomaco e un brivido corrermi lungo la schiena. Non c’era modo migliore per torturarmi. Perché in fondo io ero un po’ masochista.