“Annabeth!” Chiamò Percy.
“Sono qui.” La voce che pronunciò quelle parole era debole e distante.
Un gemito risuonò tra gli alberi.
Il figlio di Poseidone corse a perdifiato nella direzione di quel lamento. Corse finchè non arrivò davanti a lei. Poi si bloccò.

|SliceOfLife sull’imbarazzante prima volta fra Nico e Will|
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«Non ti è mai successo nulla di imbarazzante con questo tuo potere... vero William?» volle continuare a provocarlo, ignorando deliberatamente il buon senso.
«Nico chiudi la bocca.»
Il figlio di Ade gli accarezzò il petto con le mani, risalendo senza fretta sulle sue spalle e allacciando le braccia attorno al collo di Will. Si avvicinò al suo viso, sentendo i loro fiati mischiarsi.
«Costringimi.»
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«Oh, Porco Crono!» bestemmiò senza neppure registrare le proprie parole, chiudendo immediatamente le gambe e diventando dello stesso colore delle coperte.
«Non pensavo che potessi accendere solo alcune parti del tuo corpo.»
«Non è divertente Nico! Smetti subito di ridere!» gli ordinò senza successo.
Nico era diventato paonazzo. Si teneva perfino lo stomaco.
E tutta l'atmosfera sensuale, che Will aveva costruito fino a quel momento, andò bellamente a farsi benedire.
«Sembra un glowstick!»
Will spalancò la bocca, bruciando d'imbarazzo.
«Nico, porca puttana, se devi dire una stronzata almeno di’ che il mio cazzo sembra una spada laser! Non un bastoncino luminoso!»

Importante: per leggere questa one-shot non bisogna cercare una collocazione sulla linea temporale dei libri di Rick perché non esiste!
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È la prima volta che Will si illumina come una lanterna e non sa come spegnersi. Ma ecco che ci pensa Apollo con una (bellissima?) idea! Ed ecco uno slice of life a tratti comico che vedrà coinvolti come protagonisti in questa vicenda incredibilmente… ehm… accesa Apollo, Will, Nico e Ade. In secondo piano, come "amici dei protagonisti": Percy, Annabeth, Kayla, Austin, Leo, Piper e Jason.
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Dal testo:
-Will?-
-Sì?-
-Ehm… non so bene come dirtelo, ma stai… ecco… brillando.-
-Oh, grazie.-
-No, non hai capito. Sto dicendo che stai davvero brillando: la tua pelle è luminosa.-
Sul viso di Will si dipinse lo stupore unito allo spavento.
-Aspetta, cosa?!-
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All’improvviso, davanti a loro, ci fu un turbinio di luce, un tuono squarciò l’aria e si palesò un uomo.
-Papà?!- Urlò Will due ottave sopra del normale emettendo un verso di sconforto.
-Apollo?!- Gli fece eco tutto il campo.
I ragazzi erano accorsi a guardare e si erano messi attorno al dio.

| AU!TheLittleMarmaid | Solangelo |
Will, a causa dell'ennesima tournée di sua madre, si ritrova a soggiornare a Vieste per qualche giorno, innamorandosi immediatamente di quel mare smeraldino che bagna la costa italiana. Decide quindi di andare alla scoperta di tutte le meravigliose grotte del luogo, imbarcandosi sul suo piccolo kayak per la sua solitaria escursione, che forse tanto solitaria non sarà.
*dalla storia*
"Sai la leggenda del Pizzomunno?" gli aveva chiesto l'uomo da cui aveva comprato la paposcia, con il suo fortissimo accento. Probabilmente aveva visto come Will lo stesse ancora osservando dalle vie della città.
"Era un ragazzo innamorato." era riuscito a capire a grandi linee, perdendosi tuttavia qualche parola "Le Sirene hanno rapito il suo amore e lui è stato trovato pietrificato nel sasso."
Sasso. Quasi aveva riso al termine di quel racconto, cercando di immaginare quel faraglione di più di venticinque metri come un semplice sasso.

A Ethan Nakamura piaceva chiudere gli occhi e immaginare il mare.

|Attenzione: spoiler conclusione di ToA, riferimenti a Luce e Tenebra|
Apollo dovrebbe essere soddisfatto. Era tornato ad essere un dio, poteva rifugiarsi di nuovo in quella esistenza immortale priva di rimorso e dolore.
Voleva farlo, ma i ricordi di quella sua breve esperienza mortale non smettevano di perseguitarlo.
Appollaiato però in cima alla collina Mezzosangue sentiva quel vuoto dentro farsi un po' meno opprimente. Aspettava quindi, attendeva forse l'arrivo di qualcuno a cui confidare quel caos che percepiva agitarsi dentro di sé.
•dalla storia•
(...) -Che frase sdolcinata.- nonostante le sue parole, il dio del Sole si asciugò nuovamente gli occhi lucidi -Non me la sarei mai aspettata da te.
-Non è mia infatti.- Nico si strinse nel cappotto da aviatore, quasi scomparendoci -Me l'ha detta Will. Perché anche io non riuscivo ad accettarlo.
-Accettare cosa?
-L'amore.- alzò gli occhi neri al cielo, sbuffando -Ora sì che mi sento a disagio. Sembra una frase da baci perugina.
-Beh, Will mi sembra un gigantesco cioccolatino ripieno a questo punto.
-Il miglior cioccolatino ripieno in circolazione.- rettifico, tornando però serio -Apollo, credo che tu stia parlando con me proprio perché sai che potremmo essere più simili di quanto si possa pensare.

[Solangelo]
Nico non capisce come allontanare Will. Sa che i demoni che ha dentro lo contageranno con la loro oscurità, ma a Will non sembra importare.
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Breve song-fic tratta da "Demons" degli Imagine Dragons.
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Dal testo:
Nico non riusciva a reggere quegli occhi limpidi e puri, troppi erano i demoni che aveva dentro e che stavano per uscire coprendo tutto e tutti. Nico ne era certo: presto non avrebbe retto la loro forza.
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Dal testo:
I tuoi occhi brillano di gioia e luce, non voglio spegnere la scintilla di speranza che li alimenta, non voglio disintegrare la tua anima e non posso scappare, sono intrappolato con loro e questo non cambierà. Non cambierà neanche se sei tu a volerlo.

[Spoiler!]
Anche lui, alla fine, è partito come tutti gli altri. Pensavo, non so nemmeno perché, che questa volta sarebbe stato diverso. Allora è questo il mio destino? Rimanere nell’ombra e fingere di non essere mai esistita o, peggio, di essere stata solo un'apparizione? Aiutare o persino salvare la vita per poi essere dimenticata? Forse sì. Forse gli dei vogliono punirmi ancora di più di quanto stiano già facendo.

-Dove stiamo andando?
-Amore, te l’avrò detto almeno 5 volte: lo scoprirai. È una sorpresa per il tuo compleanno, non esiste che te lo sveli.

|Human!Au|Solangelo|
È la sera del 27 febbraio e Nico viene bendato e rapito dai suoi amici per passare tutti assieme una nottata all’insegna di pizza, fin troppe birre, un’orrenda torta di compleanno mangiata alle due di mattina e tanto, forse troppo, disagio.
Fra imprecazioni, battute al limite dello squallido e combattimenti improvvisati con i primi bastoni recuperati sulla spiaggia (e chi mai non si metterebbe a usarli come spade?) tutto sembra prendere una tragica piega quando, ormai, più della metà dei presenti si è ubriacata.
Riuscirà il nostro povero festeggiato a sopravvivere almeno il giorno del suo compleanno?
Ma, ancor più importante, riuscirà a contenere i suoi poco casti pensieri davanti al povero dottore che lo sta visitando?
-dalla storia-
Nico rallentò il passo per il parcheggio dell'ospedale, affiancandosi ad un Jason con gli occhi decisamente fin troppo gonfi dal pianto e ancora impastati dal poco riposo in Pronto Soccorso.
-Jas?
-Mm?
-Credo che io stia per tradirti.
-COSA?

Annabeth è sempre più tesa e domande impossibili le affollano la mente. La battaglia contro i Titani è alle porte, ma solo una è la guerra importante: quella dentro sé stessa.
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Dal testo:
Era un periodo in cui la mente di Annabeth era affollata di domande. La facevano impazzire proponendole scenari sempre più strani ed inquietanti.
La guerra con i Titani era alle porte e sembrava quasi che la morte stessa le fosse entrata nel cranio per mandarla in tilt.

[Solangelo, ambientata dopo "Luce e Tenebra", Spoiler!]
Will cominciava a dubitare dell'affetto di Nico, ma il figlio di Ade non ha dimenticato la promessa fatta ed è deciso a mantenerla.
Tra padri imbarazzanti, terapie di coppia da parte di matrigne vendicative e dolci parole, Nico riuscirà a convincere Will?
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Dal testo:
Quando Ade li vide cominciò un discorso illuminante con: «Ho fame. Mangiamo?»
Si guadagnò una perfida occhiata da Persefone che, mettendo uno dei sorrisi più forzato mai visti, gli rispose con una strana e inquietante calma. A Nico sembrava quasi che le stessero per prendere fuoco le orecchie tanto era adirata dal poco tatto del marito.
«No caro. Mangeremo tra poco.»
La sua sagoma smise di brillare e il colorito del viso non assomigliava più alle fiamme dell’Inferno mentre si voltava verso i ragazzi.

Una falena che volava verso il fuoco. Forse si sarebbe bruciato le ali... ma ne sarebbe stato felice. Le cose migliori forse erano quelle più pericolose.