… in cui accadranno cose, senza dubbio, ma non tutte andranno nella direzione sperata, e ci sarà qualcuno che rimpiangerà di essersi prestato all’impresa, ma con la consapevolezza che non avrebbe potuto fare altrimenti.
Questa storia è il continuo di una storia, per ora composta dai capitoli 0 + 7 (questo è il 7).
Guest star: il tenente Victor Clement Florian de Girodelle, qui comandante delle Guardie Reali, che per me è il personaggio di Ryoko Ikeda del manga e anime Lady Oscar: madame Ikeda a cui rendo il giusto tributo, dicendo che appartiene a lei.

… in cui ci sarà una certa concitazione e un certo avvicendamento di situazioni, e poi un cambio di tono fra inizio e fine, e una rivelazione che darà un po’ di dispiacere o che mi è un po’ dispiaciuto scrivere, ma dovevo.
Questa storia è il continuo di una storia, per ora composta dai capitoli 0 + 8 (questo è l’8).
Grazie a chi legge, non solo perché legge. Più esatto: grazie a chi scrive con me, volo con le vostre ali.

… in cui accadranno cose, senza dubbio, ma non tutte andranno nella direzione sperata, e ci sarà qualcuno che rimpiangerà di essersi prestato all’impresa, ma con la consapevolezza che non avrebbe potuto fare altrimenti.
Questo avrei voluto dire, per la gioia di tutti: in realtà si divaga e perde tempo.
Questa storia è il continuo di una storia, per ora composta dai capitoli 0 + 6 (questo è il 6).
Guest star: il tenente Victor Clement Florian de Girodelle, qui comandante delle Guardie Reali, che per me è il personaggio di Ryoko Ikeda del manga e anime Lady Oscar: madame Ikeda a cui rendo il giusto tributo, dicendo che appartiene a lei.
A tutti: Buona Pasqua 2025.

“Some people call me Don Quixote of the Latin quarter because my head is so far up in the clouds that I can imagine all of us are angels in paradise, and instead of being a bonafide bookseller I am more like a frustrated novelist.
This store has rooms like chapters in a novel and the fact is Tolstoy and Dostoyevsky are more real to me than my next door neighbors and even stranger to me is the fact that even before I was born Dostoyevsky wrote the story of my life in a book called ‘The Idiot’ and ever since reading it I have searching for the heroine a girl called Nastasya Philipovna”.

La prima volta che ho sentito questa canzone forse avevo 20 anni. Incredibile, a pensarci. E l'ho sempre tenuta con me.
Ed è una canzone che è una storia.
La parte iniziale tra parentesi è mia.
La parte in corsivo è una mia traduzione/interpretazione/rielaborazione per la quale chiedo scusa a chiunque ami Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town (Pearl Jam)

Due trapezisti. Ma la parte pericolosa della loro vita non è il lavoro.
(riguardando Il cielo sopra Berlino e poi viaggiando su altri sentieri. Ma il monologo di Marion è insuperabile)

" se ci fosse acqua
e niente roccia
se ci fosse roccia
e anche acqua
e acqua
una sorgente
una pozza fra la roccia
se soltanto ci fosse suono d’acqua"

Tre volte lo stesso dialogo.

"Ti sei data alla fantascienza!", mi dissero.
Ma io non sono sicura che sia proprio fantascienza. Comunque ci sono gli astronauti, i pianeti e lo spazio.
Le ultime parole non sono mie ma di Mario Tobino.

Una fiaba, o un racconto fiabesco.
Quella faccenda della fiaba della buonanotte io da piccola non l'ho mai avuta, ma ho avuto tantissimi libri di fiabe grazie a una zia che forse non era nemmeno una zia. E poi ne ho inventate e raccontate tante che non ricordo più. Ma ho scritto solo questa.
In un altrove lontano, tra le stelle.

Prima o poi ti capita di scrivere di viaggi in treno. Per forza.
Questo treno non esiste, l'ho inventato.
Anche i personaggi, tutti e due, credo.

Samuele e Giorgia, una coppia come tante, che sceglie la strada della trasgressione.

Meghan ha capito: ha capito che non è sola, che i legami che si sono formati fra la sua anima e quelle dei suoi amici sono forti, sono preziosi, indissolubili.
Perché la Città forse è l'insieme di tutto ciò che è marcio e non funziona, del consumo che brucia l'individualità, di un progresso che corre sempre più verso l'alto fagocitando tutto ciò che nasce e cresce, ma loro sono Underground. Amore, amicizia, ribellione, sono tutto questo e brilleranno, splendenti, guadagnandosi il proprio posto in un mondo che corre troppo velocemente, senza curarsi di chi viene lasciato indietro.

Questo racconto è stati scritto a quattro mani con ‘Madame Antoinette’, una mia cara amica campana che spesso prende spunto da esperienze personali. Mi ha chiesto di collaborare alla scrittura e io ho accettato di buon grado.
Il racconto cerca di trasformare un episodio apparentemente ordinario – un viaggio in treno – in una riflessione più sottile e profonda sui rapporti tra le generazioni e sull’evoluzione (o involuzione) del pensiero in merito alla sessualità, all’amore e alla libertà individuale. Tutto senza retorica, non arrivando a conclusioni certe, ma lasciando a ciascun lettore la possibilità di pensare e dire la sua, come se fosse un viaggiatore e uno spettatore in più in quella carrozza di un treno che corre verso casa.

Guardando la "Violante" di Tiziano Vecellio.
Restando lì ad ascoltare che cosa mi racconta.
Alcuni dicono che Violante fosse la figlia di Palma il Vecchio, alcuni dicono che Tiziano l’abbia amata.
Chi ha scritto questa storia si espone alle critiche di tutti gli esperti critici e storici dell’arte e si dichiara fin da ora colpevole di tutto. Ma si appella anche alla clemenza della corte in nome delle leggi non scritte dell’immaginazione.

L'adozione di un animale è - o dovrebbe - essere sempre una scelta ben ponderata a consapevole. Le conseguenze per quella piccola anima che si fiderà di noi al mille per mille sono fondamentali per la sua vita.
Cosa accade quando due "madri" si incontrano?
Non voglio svelarvi troppo perchè voglio che sia una sorpresa, una lenta scoperta di quello che ho voluto scrivere.

A 17 anni ho preso le mie prime grandi sbandate letterarie per romanzi che poi, nel corso della vita, ho riletto. Ma mai più così.
E poi oggi piove, e io ho molta voglia di andare al mare.

Parallele che si incrociano

Un'isola greca vicino all'Asia.
In certi punti ti sembra di poter guardare nell'acqua e vedere davvero la testa di Orfeo che canta.
E la natura e i miti e l'uomo vivono insieme.

Un anno fa tornavo da Praga e scrivevo questo.
Non ero mai stata a Praga prima. Non con il corpo, intendo.

Non smettere di sognare,
solo chi sogna impara a volare....

Vorrei essere soltanto diversa a volte, senza le cose che ho in testa , senza paure .
Vorrei solo non nascondermi piu'.

Song-fic della canzone di Lucio Dalla "4/3/1943"