"Adesso hai bisogno di me.
Non importa quanto il tuo quirk sia diventato potente sulla carta e quanto tu possa considerarti pericoloso o inavvicinabile, così inarrestabile da risultare invincibile: tu hai bisogno di noi.
Perché dopotutto, spogliato di questi stracci colmi di fango e svestito del senso di colpa e di ottusa responsabilità che ti porti dietro, rimani un normale adolescente di sedici anni.
Un bambino sudato e infreddolito, incredibilmente stanco, con un carico troppo grande che gli grava sulle spalle e una tacita esigenza di conforto nascosta negli occhi.
Ed io lo vedo".
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Una riflessione sul momento storico che stiamo vivendo.
Uno sguardo sull'umanità che ci circonda, filtrato dagli occhi di Uraraka che tiene il destino del mondo stretto fra le sue dita e quelle di Deku.
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SPOILER: riferimenti espliciti agli episodi 06x23, 06x24 per chi segue l'anime; capitoli 321-324 (vol. 33) per chi legge il manga.

"La mia testa inizia a contare i secondi che mi separano dalla fine, mentre il corpo continua a roteare a mezz’aria.
[...]
L'odore acre del mio stesso sangue alimenta il senso di nausea e mi perfora le narici.
Sento il liquido mentre trapassa i tessuti e supera la pelle, fino ad espandersi sul suolo.
Il vento che continua ad impattare nel buco al centro del petto, laddove il mio cuore appena squarciato sta smettendo di battere".
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I pensieri di Dynamight nel momento del colpo decisivo, ad un passo dall'impatto con il suolo.
Una manciata di secondi a fare la differenza fra presente e futuro, condensati in un'ultima goccia di bianco nell'istante in cui tutto inevitabilmente si tinge di nero.
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SPOILER: riferimenti espliciti agli episodi 07x10, 07x11 per chi segue l'anime; capitoli 359-362 (vol. 36) per chi legge il manga.

Nella notte di una missione fallita, Deku si rifugia in casa dell'unica persona che l'ha già visto a pezzi perché finisca il lavoro, perché ha bisogno di piangere ma non ci riesce più, ed il dolore è l'unica scappatoia che ha.
IZUKU MIDORIYAX SHIGARAKI TOMURA.
Dal testo:
“Vuoi che ti punisca, o che ti rompa?”
“Rompimi”
“Poi non pentirtene però”

!ALLERTA SPOILER! per chi fosse in pari con l'anime.
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Dal Testo:
- Ehm… Dinamight? - Una voce timida dalla seconda fila lo costrinse a spezzare lo sguardo.
Una ragazzina, visibilmente emozionata, torceva la penna tra le dita. - Ha davvero avuto… una missione così pesante? È per questo che è stato via tanto?
Bakugou la guardò.
Per un istante il suo sorriso si alleggerì.
- Sì. - Una risposta secca, professionale. Poi il suo sguardo si spostò di nuovo su Izuku.
- La missione è stata lunga. Estenuante. - Un secondo di pausa. - Ma finalmente sono tornato.
Gli studenti annuirono, pensando parlasse di stress operativo.
Izuku ebbe quasi un mancamento.
- E come ha fatto? - chiese un altro ragazzo. - A… restare motivato dopo mesi?
Bakugou si passò una mano dietro il collo, come se stesse scegliendo le parole con cura.
In realtà stava scegliendo quanto far arrossire Izuku davanti a tutti.
- Quando sei fuori così a lungo… - Gli occhi gli tornarono addosso come un colpo diretto. - …pensi a ciò che ti manca.
Sorriso lento. Malizioso. Invisibile per chiunque non fosse Izuku.
- E a cosa farai non appena torni.

Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2026 indetti sul forum "Ferisce la penna".
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"La cosa che ti colpisce di più è vedere il suo volto. Perché quello non è Deku, non è il ragazzo con cui sei cresciuto, non può essere lui."
Quando si reca con il resto della classe a recuperare Deku, Bakugou rivede il suo amico d'infanzia per la prima volta dalla battaglia contro Shigaraki. Un Deku diverso da quello che ha sempre conosciuto.
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Una breve flash-fic dedicata ai pensieri di Bakugou durante e dopo la battaglia tra Deku e la Classe 1-A. Platonic Bakudeku.

"La tua sola intervista di ieri ha già avuto una risonanza mediatica sufficiente a oscurare i nuovi pettegolezzi su Endeavor e Hawks. O sullo scandalo della Pro Tech. O su Shouto e tutte le persone che immaginano si porti a letto. E potrei citarti altre mille questioni che il tuo pancino è riuscito a mettere in ombra."

Stringendo la mano, un rumore di plastica spezzò l’impasse, ma fu anche l’interruttore che servì all’Hero per chiudere gli occhi e immergersi in uno di quei ricordi danzanti nella sua testa. Nell’ultima estate. Nell’ultimo lembo di speranza di un vestito che si era scucito definitivamente qualche sera prima.
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O anche: un pugno di realtà post epilogo 431.

[Bakusquad]
Perciò, di come ci fosse finito seduto a gambe incrociate sull’inguardabile copriletto rosa shocking zebrato di Mina, a giocare a UNO insieme a quei quattro deficienti, non ne aveva proprio la minima idea.
Va bene, no, era una bugia. Lo sapeva benissimo com’era successo.
E ci stava pure prendendo gusto, perché la partita era parecchio combattuta, ma quello era un pensiero impossibile da ammettere ad anima viva. Aveva una reputazione da difendere, dopotutto.
Motivo per cui si trovava lì in primis. Che fossero maledetti Sero e il suo cavolo di entusiasmo.

"[...]È così stupido che Katsuki, per un attimo, non sa davvero cosa farci con uno come lui. Lo guarda e lo trova ridicolo, anche un po’ patetico. Cosa è rimasto di Deku in quell’uomo di ventiquattro anni? Niente, nemmeno il numero delle lentiggini è quello giusto. Il pensiero di lasciarlo lì e non rivederlo mai più accarezza la sua mente, ma si tratta di un sollievo momentaneo; non è solo il pensiero di cosa potrebbe fare l’altro, ma anche cosa ne sarebbe di lui ad angosciarlo. Come sarebbe vivere senza Izuku? Anche se in questi otto anni si sono visti poco, Katsuki non ha fatto altro che pensare a lui; non ha mai passato un giorno senza l’altro.[...]"
[ DekuBaku | PWP | "Italian Porn Fest #18" di Lande di Fandom + "Chi scrive a Capodanno..." di fanwriter.it ]

«Per un appuntamento.» ripete osservandolo, ottenendo finalmente un contatto visivo con l’altro. Lo vede annuire, semplicemente e forse potrebbe davvero essere così semplice se questa ridicola cotta non durasse da un tempo troppo lungo per essere accettabile: «Non sei ubriaco, vero?»
«Lo sembro?»
«No, ma tu sembri sempre sobrio Todoroki, il che ti rende un potenziale ubriaco pericoloso.» fa notare, anche se non ha senso e sta solo rimandando una risposta che non dovrebbe avere alcun problema a dare. Hanno trent’anni, cristo santo. Non diciassette, un sacco di stress post traumatico ancora da risolvere ed evidenti problemi relazionali mai affrontati.
[Future!fic, omegaverse di contorno | TodoShinso + Bakudeku (menzionata) & OchaNeji (menzionata) ; partecipa al Calendario dell'Avvento 2024 di Fanwriter.it]