Bakugou Katsuki scrive dell'amore anche se lo detesta. Una dolce bugia vende più di un'amara verità, in fin dei conti. Midoriya Izuku vive con i libri e per i libri e se qualcuno glielo chiedesse, risponderebbe che non è assolutamente ossessionato da quello scrittore, ma non saprebbe fornire una spiegazione convincente sul perché si ostini a nascondere uno dei suoi best seller — non è importante quale esattamente — nello zainetto, prima di uscire.
[Bakugou/Midoriya] • [AU] • [Writer!Bakugou] • [Explicit content] • [38,419 words] • [One Shot]

Terza Legge di Murphy: «Se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre a una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo.»
Qualche mese dopo Warm Foothills.

[Katsuki/Izuku] [Canon!Verse] [Future!Fic] [Bottom!Katsuki]
“Scommetto che non riusciresti mai a farmi pregare.”
Izuku alza lo sguardo per incontrare i suoi occhi e il ghigno strafottente di Katsuki si amplia ancora di più.
Midoriya, però, non sembra divertito.
“Sei proprio sicuro di voler scommettere?” chiede tutto serio e composto di fronte al sorriso sguaiato del fidanzato.
“Ma fammi il favore...” Katsuki ride e incrocia le braccia al petto. “Non sapresti neanche da quale parte cominciare per farmi iniziare a pregare.”
Izuku si lecca le labbra e inarca un sopracciglio. “Scommettiamo, allora.”
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★ Questa storia partecipa al contest “Reverse Week” a cura di Fanwriter.it! ★

- Lo specchio… come si è rotto? –
Sbuffò - E adesso perché vuoi saperlo? –
- Perché porta sfortuna rompere uno specchio. Sette anni di disgrazie. –
- Da quando ti conosco saranno almeno venti anni di disgrazie. – borbottò lui, e Deku aprì un occhio probabilmente solo per guardarlo male.
- A volte non capisco se dici sul serio o se è solo il tuo modo di fare. –
Katsuki si sarebbe tagliato una mano, piuttosto che rispondere a quella domanda.

Una sera Midoriya non riesce a dormire. Todoroki gli darà compagnia, ma quella notte tutto cambierà per sempre.
DAL TESTO:
“Todoroki… io voglio farlo. Non sai quante volte ci ho pensato, convincendomi del fatto che mai sarebbe successo. E adesso tu mi hai baciato e hai reso ogni mio tentativo di resistere vago. Lo voglio, lo voglio davvero. Ma ho un po’ paura. Questa è la mia prima volta”.
Aveva un tremore nella voce che non sarebbe stato in grado di controllare.
Ebbe l’impressione che Todoroki stesse adesso sorridendo.
“Non è un problema. Anche per me è la prima volta”, ammise. “Forse… per noi è arrivato il momento di diventare grandi insieme, non lo pensi anche tu?”.
Il suo tono di nuovo dolce e rassicurante, la fronte poggiata su quella di Midoriya che sentì venir meno la ragione per far postò ad una voluttà estrema, ciò a cui mai aveva sognato di lasciarsi andare.

Iida Tenya era abituato a essere l’eterno secondo, quanto meno in amore.
Per tanto tempo si era accontentato così, si diceva che andasse bene, che poteva bastargli una vita vissuta all’ombra di qualcun altro.
Almeno in amore poteva sopportarlo. Dopotutto aveva solo sedici anni e l’amore, molto spesso, a quell’età passava in fretta.

Midoriya sorrise timidamente.
“Niente… forse è stupido”
“Midoriya”
“Va bene, te lo dico”, borbottò. “Ho una fissazione”
“Quali delle tante?”
“Fammi finire! Ti ricordi la questione della nebbia?”
Todoroki aggrottò la fronte. Si ricordava perfettamente di quando Midoriya gli aveva detto che la nebbia aveva fatto nascere in lui il desiderio di visitare un paesaggio inglese, magari una brughiera, al mattino presto, proprio con quella foschia attorno. Desiderio che non aveva ancora accontentato, per motivi abbastanza ovvi.
“Sì, mi ricordo. Ma cosa c’entra questo?”.
Izuku rimase in silenzio qualche secondo, poi alzò gli occhi al cielo.
“Con questi colori caldi, mi è venuta voglia di vedere un lago. Sai, no? Deve essere bello osservare uno specchio d’acqua su cui cadono le foglie. Sì. Vorrei trovarmi proprio lì. Pensi sia fattibile?”.
L’altro lo strinse con maggior vigore. Sembrava di sentir parlare un ragazzino che stava sognando ad occhi aperti. Questo era il suo Midoriya, tanto facile da stupire, tanto facile da amare. Tutto ciò che voleva era esaudire i suoi desideri.
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Questa storia partecipa alla challenge "Fall into Autumn" indetta dal gruppo facebook “Boys love - fanfic & fanart’s world.

Nell’ampia stanza d’ospedale -ariosa, riservata, asettica- c’erano solo lui e All Might.
E Midoriya, sdraiato in un letto troppo grande, ricoperto di bende su ogni porzione di pelle visibile, avvolto in un lenzuolo bianco che però era niente in confronto al pallore del suo volto, così smunto e sofferente da risultare irriconoscibile. Katsuki proprio non voleva guardarlo, eppure non poteva farne a meno: i suoi occhi erano attratti da quell’immagine in maniera schifosamente masochistica, e la morsa che sentiva all’altezza dello stomaco si faceva più stringente ogni volta in cui indugiavano sul suo profilo. Fuori era brutto tempo, pioveva a tratti. Anche con le finestre aperte l’odore del disinfettante copriva quello della pioggia.
(Prima di "Tonight we honor the hero" e molto prima di "Warm foothills". In teoria, un prequel. In pratica, l'inizio della fine.)

Izuku lo ha sempre saputo, che non è il quirk a rendere speciali le persone.
(E' il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante)

Deku iniziò a studiare il piccolo gruppo di piante davanti a sé come se si fosse trattato della cosa più interessante del pianeta -cosa che, per inciso, non era affatto- e lui si accese una sigaretta per il solo gusto di dargli fastidio: come supposto, ci riuscì in pieno.
- Non sapevo che avessi iniziato a fumare. -
- Buongiorno, Midoriya. -
- Ehr… lo sai, vero, che fa male ai polmoni? -
- Anche sprecare fiato fa male ai polmoni, eppure tu lo fai quotidianamente. -
(Per citare una frase del famoso Dickens: se Katsuki avesse potuto fare a modo suo, ogni idiota che se ne andava a giro con quello stupido "buon Natale" in bocca meritava di esser bollito nella propria pentola e sotterrato con uno stecco di agrifoglio piantato in gola.)

“Voglio vedervi.” aveva detto, mangiandosi le parole per via dell’alcool “Tu e Midoriya.”
“Me e Midoriya cosa?”
Shoto si era aggrappato allo schienale della sedia barcollando, poi aveva biascicato “Te e Midoriya che fate sesso.”
(rossa rossisssssima, siete avvisati!!)

KiriBaku H/C
«Bakugou? Ma ci sei? Oh, no! Sei forse morto? Avanti, rispondi.»
Si poteva essere così stupidi?
Si scostò le coperte di dosso e, rosso in viso, si alzò, andando ad aprire.
«Bakugou, ma sei vivo!»
«E tu sei un totale idiota! Che cavolo ci fai qui?»
«Che modi. Volevo vedere come stavi.»
«Come pensi possa stare?»
Avrebbe voluto aggiungere altro, ma un potente colpo di tosse glielo impedì.
«Accidenti, hai proprio una brutta tosse. Non hai preso niente?»
«Certo che ho preso qualcosa. Adesso che hai visto come sto, puoi anche andartene. Non sono di compagnia.»
Avrebbe dovuto capire dal sorriso strano di Kirishima, le sue intenzioni.
«Beh, visto che ci sono, potrei prendermi io cura di te.»

[Todoroki/Midoriya][È ambientata circa quattro anni più tardi rispetto agli eventi della serie, insomma, sono tutti e due eroi adulti e vaccinati]
Midoriya torna a casa dopo una lunga nottata, Todoroki è lì per aiutare.

Katsuki Bakugou e Izuku Midoriya sono amici d'infanzia. Fin da quando erano bambini nessuno gli aveva mai separati. Ma un giorno, poco prima che iniziassero le superiori Izuku se ne va a vivere in un altra città, lasciando così Katsuki da solo.
Ma il destino decide che devono rincontrarsi di nuovo, così i due si ritrovano faccia a faccia dopo tanto tempo, e i vecchi sentimenti tornano a galla, e sono più dolorosi di ciò che si possa immaginare.

Midoriya e Todoroki hanno qualche piccolo problema a letto... riusciranno a risolverli?
DAL TESTO:
Così, Todoroki aveva fatto quello che, in questi casi, non si dovrebbe mai fare: infinite ricerche su internet. Si sentiva tanto stupido, ma almeno così si sarebbe evitato di dover dire determinate cose a voce, a un totale estraneo.
Midoriya, dal canto suo, era totalmente ignaro del fatto che il suo ragazzo avesse preso molto, molto, sul serio la cosa.
Tant’è che non staccò neanche gli occhi dallo schermo del televisore quando, quel pomeriggio, Todoroki gli si avvicinò con un portatile tra le mani.
“Ho cercato su internet delle soluzioni per il nostro problema”, esordì.
Ci mancò poco che Midoriya si strozzasse con il succo di frutta che stava bevendo.
“Hai fatto cosa?! Ma era proprio necessario? Non dovresti fidarti di quello che c’è scritto su internet”
“Sta di fatto che così ho fatto prima. Qui c’è scritto che concentrarsi troppo sulla questione “orgasmo” è deleterio. Che è esattamente quello che facciamo noi”.
L’altro sentì il viso divenire bordeaux. Fare certe cose era un conto, ma parlarne come se si stesse facendo la lista della spesa era già diverso.

Bakugou e Kirishima vanno al loro primo appuntamento. Peccato che Kaminari abbia deciso di seguirli e portarsi dietro un'intera squadra di supporto.
DAL TESTO:
"Kaminari ti ha creato problemi?"
"Tsk, lui mi crea sempre problemi. Però forse non è stato totalmente inutile, mi ha convinto a venire qui"
"Oh, avevi dubbi?", domandò Kirishima interessato. Bakugou abbassò lo sguardo, mordicchiando la cannuccia. Certo che aveva dubbi, era praticamente tutto nuovo per lui, oltre che incredibilmente strano.
"Senti, io di queste cose non ne capisco niente. E poi non sapevo come dovermi comportare o cosa dire"
"Davvero ti preoccupi per questo? Ma se praticamente sono l'unico con cui riesci ad essere totalmente te stesso"
"Sì, ma adesso è diverso. Io e te non siamo più soltanto amici".
Kirishima si rendeva conto del suo turbamento, dopotutto Katsuki aveva una psicologia piuttosto complessa per essere un adolescente. Fece per dire qualcosa, quando i suoi occhi si posarono su quello che doveva essere un incubo: Kaminari che si nascondeva tra le piante finte. Quest'ultimo adesso gli stava facendo segno di agire, di abbracciarlo e baciarlo. Era forse completamente impazzito?
"Ma cos'hai visto?", domandò Bakugou stranito, poiché tutto ciò stava avvenendo alle sue spalle.

[Katsuki/Izuku] [Future!Fic]
A Katsuki piace annunciare la propria presenza in modo rumoroso, quindi è normale amministrazione che, quando entra in casa la sera dopo una stancante giornata a fare l’eroe, faccia sbattere in modo poco delicato la porta d’ingresso, ignorando le lamentele del proprio convivente e “Kacchan, ma così si rovina il muro!”
Quella sera, però, così perso nei propri pensieri e con un segreto incredibilmente grande nascosto nella tasca interna della giacca, Katsuki si ritrova ad accostare la porta e a serrarla con delicatezza. Si rende conto dell’errore che ha appena fatto nell’istante esatto in cui un rumore leggero arriva alle sue orecchie. Merda.

[Todoroki/Midoriya][Anche questa è da considerarsi ambientata quattro anni dopo i fatti della serie]
Dalla storia:
"Si alza sulle punte dei piedi e poggia il mento sulla sua spalla destra.
«Buongiorno anche a te.»
Shouto, di tutta risposta, gira la testa quel tanto che basta a baciarlo sulle labbra.
In ogni caso è costretto a spegnere il fuoco sotto la padella, perché Izuku ha spostato una delle mani dal suo petto al volto, per trattenerlo un po' più a lungo.
La lingua di Todoroki gli accarezza le labbra e all'improvviso Midoriya si rende conto di non avere più fame."

"Il lavaggio del cervello?! Wow, è la prima volta che sento una cosa del genere!"
"Puoi fare tutte le cose brutte che vuoi!"
"Non ti scoprirebbero mai..."
Ridacchiò. Gli erano tornati in mente i suoi compagni delle medie, alla fine. Già, dicevano tutti così, si era abituato a sentirsi dire, seppure indirettamente che era perfetto per essere un criminale, un villain. Era inevitabile pensarlo.
***
I pensieri di Shinsou Hitoshi al termine del Festival Scolastico.

Toshinori e Aizawa si trovano soli in sala professori. Avranno tutto il tempo per loro ^^.
Questa storia partecipa al p0rn fest

{Bakugou/Midoriya | SecondYear!Fic}
«Conosco un ottimo modo per bruciare tutte quelle calorie.» Stese il braccio in avanti e con un gesto intese tutto il suo dignitosissimo vassoio. Che non era neanche così pieno. Di prima mattina Kacchan tendeva a essere più propenso a comportarsi come un essere umano, a flirtare anche, in quel caso. Poi avrebbe attivato il cervello entro un’ora e gli avrebbe fatto rimpiangere di non essersi dato malato.
«A-allenandomi?» Tentò. Avrebbe anche potuto non averlo di fronte, ma la sua presenza era lì, il suo calore corporeo gli penetrava attraverso la stoffa dell’uniforme e arrivava dritto al suo sistema nervoso.
«Se proprio insisti a voler crepare, sì, possiamo fare anche quello.»

“Tua madre ti guarderebbe in quella maniera stupidamente contenta e orgogliosa anche se dichiarassi di voler fare il terrorista.”
Izuku rise, e Katsuki pensò che pure quella risata limpida ma più matura gli era mancata un po’.
“Ti vestiresti davvero di bianco, Kacchan?”
“Forse per il tuo funerale.”
E Midoriya si nascose nell’acqua fino al collo, distante da lui “Ehr… sarebbe di pessimo gusto.”
“Sarebbe impossibile, visto che quel giorno sarò in carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale.”
“Hai pensato proprio a tutto.”
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Alla fine gliel’aveva detto: “Va bene, Midoriya, farò tutto ciò che vuoi.”
E già se ne stava pentendo.

A conti fatti, le volte in cui Kacchan era stato visto piangere si potevano enumerare sulle dita della mano di un monco. Accadeva così raramente, e sempre in maniera per niente annunciata, che Izuku ancora non aveva capito cosa di preciso innescasse la rottura dei suoi condotti lacrimali. A scuotergli le iridi era un’incontrollabile rabbia che sfociava nell’insofferenza più pura, a propria volta masticata così alacremente da diventare frustrazione. C’entravano il suo orgoglio ferito e l’eventualità di sentirsi privato della propria potenza, amalgamati alla paura di non farcela e di uscirne sconfitto.
Altro particolare in comune a tutte e tre le volte in cui Kacchan aveva pianto: in un modo o nell’altro, Izuku ci era sempre finito nel mezzo.
(Storia ambientata in un momento molto preciso tra "Absolute Beginners" e "Tonight we honor the hero")

Izuku impiegò due minuti e cinquantasei secondi a materializzarsi davanti alla porta di Katsuki: aveva battuto il proprio record di ben quattro secondi. Bussò una volta, due, tre, e ad ogni bussata sentiva il proprio corpo farsi più teso e impaziente. Quando Kacchan aprì la porta, Izuku percepì nettamente i propri muscoli rilassarsi di botto, ma durò solo un secondo.
Indossava gli occhiali, Kacchan.
Izuku lo aveva sempre sospettato, ma finché erano stati al liceo si era trattato di un puro presentimento. Poi, qualche anno prima, l’innegabile conferma: Katsuki era leggermente miope da entrambi gli occhi, e per tutta l’adolescenza aveva ovviato al problema indossando perennemente le lenti a contatto.
Non gli piaceva portare gli occhiali; a Deku, invece, piaceva un sacco quell’aria seria che gli conferivano. Quel fare quasi intellettuale, o per meglio dire maturo. Gli piaceva un sacco.
- Deku, smettila di fissarmi come un imbecille. – grugnì il diretto interessato - Che sei venuto a fare? -
("Tonight we honor the hero" shameless sequel)

"Ehi," tenta, la voce bassa e roca. "Tutto bene laggiù?"
"Come cazzo ti pare che stia andando," ringhia Bakugou, che tutto sommato è un buon segno.
[Jirou/Bakugou @ P0rn Fest #12]

Katsuki, di spalle, alza il gomito sopra la testa ed arpiona la canotta con le dita, svelandosi nello strapparla via come la seconda pelle di un serpente. Raccoglie da terra lo straccio arancione che è l'imbottitura della granata, e se lo posa sulle spalle come un agnello. Adesso, pensa Izuku, è definitivamente un pastore pronto a fargli strada sulla via dell’Inferno.
(word count: 22.900)
[katsudeku - prohero!futurefic - bdsm]

Convincere Bakugou è un’operazione che richiede una certa delicatezza. Gli piacerebbe tanto poterne parlare a muso duro, da uomo a uomo, ma sa già che non funzionerebbe.
Soprattutto perché ha già provato con un “ehi Bakugou, proviamo a fare cambio?” e Kaminari al piano di sotto aveva dovuto mettersi a battere sul soffitto per far smettere le urla.
[established!KiriBaku, bottom!Bakugou 8D]

“No.”
“Kacchan, per favore! Solo questa notte!”
“Solo questa notte varrà poi anche per altre fottute notti!”
“Kacchan, linguaggio!”
“Non provarci! Parlo come mi pare! E la risposta è no!”
Izuku si impuntò. Per la precisione, si piazzò a gambe divaricate davanti a lui e incrociò le braccia, la fronte corrugata di pieghe testarde.
“Il letto non è tutto tuo.”
“Sul serio, Deku? Credi che sia questo il problema!?”

[BakuTodo]
"Sì ne sono convinto."
“E allora muoviamoci a trovare un dove ed un quando, perché voglio abusare di te fino a farti piangere da quei begli occhi che ti ritrovi.”

[Katsuki/Izuku]
Il giovane eroe ridacchia e lancia uno sguardo al compagno, intento a nascondere il proprio viso dietro a una mano coperta di cicatrici. “Le hai raccontato perché ho il braccio rotto, Deku?”
“S-sei scivolato, Kacchan, ecco cosa è successo!” balbetta l’altro imbarazzato, gli occhi fissi sul bancone e la faccia paonazza.
Katsuki scoppia in una fragorosa risata, evidentemente facilitata dagli antidolorifici che ha ancora in circolo. “Tutte stronzate!” esclama, voltandosi poi verso l'infermiera all'accettazione del pronto soccorso. “Non sono caduto... la verità è che ho un pisello magico.”