Valentino inala un’altra boccata di fumo, inclinando la testa. Ha una bella voce, Vox. Usa le parole con precisione, meglio di come lui usa le pistole. Non ha portato via con lo sguardo nemmeno un frammento del suo corpo nudo, offerto gratuitamente.
Da quanto non gli succedeva una cosa simile?
Trattiene la sigaretta tra le labbra e allunga pigramente la mano.
«Occupati delle cose noiose, e potremo diventare qualcosa, tipo… Collaboratori?»
Un piccolo flash illumina l’occhio sinistro di Vox. Le sue dita corrono al nodo della sua cravatta, lo sistemano. Il primo segno di debolezza.
«Potremmo diventare molto più che collaboratori, mio caro Valentino.»
***
Di come Vox e Valentino siano diventati qualcosa insieme, ma non siano stati capaci di dargli un nome.
***
[T.W. Rough sex/non consensual video recording/degrading]

Quanto è stupido fare quella roba a mano? La consegna in meno di 24 ore esiste per un motivo ben preciso e gli acquisti arrivano già belli e impacchettati al destinatario. Avrebbe anche potuto chiedere al tizio che glieli ha venduti, volendo, ma una voce, 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 voce, gli era risuonata in testa. O meglio, nello schermo.

Husk ha un piccolo problema di gelosia.

Angel Dust era Anthony e forse lo è ancora, o magari no. Questa è una mia visione della discesa del demone ragno al suo inferno personale, dall'arrivo nel regno di Lucifero - passando per il complesso rapporto familiare - fino ad arrivare all'incontro con Valentino; la storia tenta di scavare nei demoni interiori e nelle mancanze e dipendenze di colui che - forse suo malgrado - sarà l'oggetto del desiderio del girone dell'orgoglio.

«Dimmi, Husky, cosa faresti se ti ritrovassi in una ragnatela?»
«Mi libererei e volerei via.» Gli prese la mano, le nuvolette scomparvero nel fazzoletto. «Se sono finito in una ragnatela, vuol dire che c'è un ragno che non aspetta altro che mangiarmi, e fare da cena a qualcuno non è una cosa che voglio sperimentare.»
Le dita chiare si mossero appena, ma si fermarono prima di chiudersi. Angel ridacchiò e scoprì il dente d'oro. Quando parlò, la sua voce era più alta e trillante.
«C'è modo e modo di farsi mangiare, tesoro!»
C'era rimasto male. Ma lui non era l'unico a fare la pause studiate.
«Assolutamente.» Husk riabbassò lo sguardo e sciolse la maledizione anche all'altra mano, ritrasformando i rocchetti in dita lunghe, bianche e rosa. «Se invece mi ritrovassi in una tua ragnatela,» Sentì quegli otto occhi contro. «vuol dire che sei nei paraggi, quindi rimarrei ad aspettarti.»
}
» Huskerdust // Established relationship / Fluff zuccheroso, roleplay disagio e bondage con ragnatele.

“Compiere un gesto d'amore, tipo aiutare gli orfani, per aprire questa maledetta porta?” Alastor si grattò il mento pensieroso. “Potrei uccidere i genitori di qualcuno, così diventa orfano e voi potete aiutarlo.”
“ALASTOR!” Charlie lo spintonò via. "Sì, certo, uccidiamo qualcuno. Perfetto piano per renderci più simpatici agli angeli, no?"
“Che c'è? Stavo solo pensando fuori dagli schemi, cara.” Fece spallucce fingendo innocenza.
Lucifer sospirò annoiato. “Non abbiamo orfani qui, signorina. Qualcosa di più concreto?” afferrò le sbarre della cella, fissando Emily.
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Charlie, Alastor e Lucifer sono rinchiusi assieme in una prigione angelica a prova di demone che potrebbe aprirsi in presenza di un atto d’amore incondizionato. Chi si sacrifica?
Charlie/Alastor ma può essere letta anche da chi adora i litigi tra Alastor e Lucifer.

Sir Pentious x Cherri Bomb || What if & post season 1.
Cherri Bomb si era innamorata tante volte o almeno così credeva. Aveva fatto sesso con molta gente, uomini e donne e con qualcuno doveva essere stato amore, ma non un amore di quelli romantici, smelati e tragici. Non pensava di esserne il tipo. Inoltre, le sue storie erano sempre con tipi e tipe poco raccomandabili. Aveva sempre amato il fascino da cattivo, il sesso aggressivo che ti lasciava lividi e morsi.
Ecco perché una come lei non avrebbe avuto motivo di innamorarsi di uno come Sir Pentious, distante anni luce dal suo ideale di persona, distante anni luce dalla sua epoca, dal suo modo di approcciarsi alla vita.

Perché quello che sono l'ho imparato da te
Tu che sei la risposta senza chiedere niente
Per le luci che hai acceso a incendiare l'inverno
Per avermi insegnato a cadere
[Flufftober, giorno 31: L'ho imparato da te]

Era senza parole, sconvolto, imbarazzato, soprattutto si sentiva un verme per aver invaso in quel modo la privacy di Angel.
[Flufftober, giorno 29: Biglietti romantici]

Non si riferiva solo a quello specifico viaggio, naturalmente, ma a quello che li avrebbe visti come protagonisti, complici, amanti, a ridere, piangere, litigare, sostenersi.
[Flufftober, giorno 14: Viaggio insieme]
Human!AU

“Amore...il dolore alla schiena ti ha fatto piangere fino a pochi giorni fa. Anche se è una rottura, devi stare tranquillo ed evitare gli sforzi. Puoi farlo per un po'? Per me?”
Human!AU
[Flufftober, giorno 4: Injury and care]

Catharsis in darkness
When you can't seem to feel a thing
The absence that haunts you
Won't hurt much longer
Catharsis - MIW

Crossover con il Monsterverse, più precisamente 'Godzilla King Of The Monsters'.
Mancano tre mesi allo Sterminio annuale all'Inferno, dopo che Adamo lo aveva anticipato di ben sei mesi. Tuttavia quella è l'ultima preoccupazione degli abitanti dell'Inferno, perché qualcosa di più pericoloso e terribile è arrivato nel loro reame: Ghidorah. Dopo la sua sconfitta per mano di Godzilla, il suo breve regno di terrore sulla Terra è finito e il suo tentativo di conquistarla e terraformarla completamente è stato fermato. Ed ora, con la sua morte, è arrivato all'Inferno. Un posto senza protettori. Un posto senza Godzilla. Un regno tutto per lui da conquistare.

La regina delle armi invita Zestial l'antico ad assistere ad una autopsia, la prima di una lunga serie, su un soggetto molto particolare.

"L'angelo caduto non si scompose: aveva previsto quella conclusione in fondo. Il Paradiso impartiva leggi e non ascoltava mai nessuno che avesse idee diverse: non gli avevano dato retta quando era uno di loro e di certo non lo avrebbero fatto ora che era più dannato dei demoni su cui regnava."
Un missing-moment per spiegare l'arrivo in ritardo di Lucifero alla battaglia con gli angeli.

< Tu desideri lasciare indietro ogni dovere, per questo sei qui. Pensi che abbia preparato questo posto, per te, in una sola notte..? Non ricordi quante volte lo hai desiderato e chiesto? >
Tratto da tre tavole Radioapple, una storia one-shot raccontata dal punto di vista di Lucifero.

[Hazbin Hotel]
DAL TESTO:
Fortunatamente per Angel Dust l’incontro stava solo al primo piano, appartamento numero 47. «Ma che ironia...» disse con un sorriso amaro. Senza troppo indugio, aprì la porta a testa alta, sfoggiando così le sue curve sinuose. «Ciao, dolcezza. Scusa se ti ho fatto aspettare, ma saprai sicuramente che sono una troia molto impegn-…» non ci volle molto perché la pokerface di Angel cadesse in mille pezzi al suo solo ingresso, gli bastò vedere chi ci fosse seduto sulla poltrona vicino al balcone: era suo fratello Arackniss, come sempre imbronciato, fumatore incallito e vestito col consueto completo dai colori spenti. L’unica cosa che risaltava erano i suoi otto occhi cremisi che facevano pendant con il farfallino.

L'amore è pericoloso, specialmente in un posto come l'inferno, dove l'unica via di fuga è la morte

Vox x Alastor; RadioStatic; StaticRadio
“Guardami, Alastor” Vox gli artiglia il mento per indurlo a risollevare la testa, la voce del demone TV è distante e suadente, la disarmonia dello sguardo diventa struggente e il sorriso elettrizzato pericolosamente vicino “Tranquillo, non sei sotto l’influsso di giochetti ipnotici, ti sto solo dando una piccola spintarella per sbatterti davanti a quella realtà che cerchi sempre di seppellire con tanta solerzia. Non ti avrei intaccato se tu non avessi voluto.”
[…]
È punto da uno strale di repulsione quando Vox, all’improvviso, si china per baciarlo, tuttavia non smette di schiacciare il naso appuntito sul monitor, si compiace di appannarlo col respiro. Alastor si accorge di desiderarlo, non ha mai smesso di pensare a lui e a quella frase da finire sospesa nell’aria. Sette anni, la costante rivalità, le dispettose guerriglie a suon di blackout, non sono bastati per spazzarselo via dalla testa.

C'era una luce diversa che illuminava la stanza. O forse era sempre uguale, ma ad Angel pareva più calda, piacevole.
[Flufftober, giorno 30: Prima volta]