Recensioni di _Fren

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Recensione alla storia L'Orrore Continua nei più Svariati Modi, Sapevatelo - 29/11/12, ore 11:20
Capitolo 1: E tu dove vai a ballare? Attorno a un fosso vuoto? (Mami Tomoe, Akira Ito)
“Kyoko Sakura, mi stai distruggendo dopo che io ho distrutto te.”
Io credo che tutte le morti costringano quelli che rimangono a farsi carico di un’assenza pesantissima. Perciò non riesco nemmeno a immaginare quanto debba pesare la morte di una persona che si ha ucciso inavvertitamente... ecco perchè non biasimo Mami per questa sua voglia di distruggere sé stessa, dopo che lei ha distrutto Kyoko. “È complicato. Assurdo, stupido e complicato” ma comprensibilissimo. E non credo che sia la parte peggiore di lei a incastrarla in questa spirale di autocommiserazione, al contrario, penso sia proprio la parte migliore di Mami, quella che la rende ancora così umana nonostante la sua condizione di Puella Magi.
È proprio impantanata tant’è che, quando vede Akira, prova la stessa rabbia della sera in cui l’ha preso a pugni.
(Ah, a proposito, esistono davvero persone come Akira Ito? No perché io ne vorrei tanto una...)
Sarà anche un tentativo goffo e maldestro, il suo, ma è di una sincerità disarmante, di un’umanità disarmante. Che bello quando Mami si sente alleggerita! E io sono convinta che lo stesso Akira stia provando la stessa sensazione. Nel mio commento a “Imperdonabile Peccatrice” ho affermato che nel dolore c’è un’elevata dose di immaturità ed egoismo, e lo ribadisco: la morte di Kyoko è un peso che opprime sia Mami che Akira, in forme diverse, con spigoli e dettagli diversi, ma il dolore di nessuno dei due è più speciale di quello dell’altro. Parlarne, arrabbiarsi, cercare di stancarsi anche fisicamente, oltre che psicologicamente, sono convinta che sia consolatorio per entrambi. Non ci sono santi o benefattori, ci sono solo due ragazzini che si trovano a condividere un peso enorme e no, nessuno dei due riuscirà a disfarsene, Mami si sente alleggerita solo perché può farsi aiutare da Akira a portare parte di quel peso. Dicono sempre che l’unione fa la forza, no?
Bella, Kaos...
E anch’io vorrei tanto conoscere Vieni a Ballare in Hokkaido!
Recensione alla storia Lei è molto Umano ma io Avevo Chiesto per lo Sgabuzzino delle Scope, non per l'Orrore - 23/11/12, ore 21:49
Capitolo 3: Quarta e ultima fermata: Walpurgisnacht & Kyubey, due in uno tutto incluso
Kaos, questo Sgabuzzino avrà anche avuto una gestazione lunga e tempestosa ma è bellissimo, sai? E poi, leggendo, mi son resa conto di essermi persa per strada diversi particolari de “L’Orrore?” perciò questa specie di recap è stato doppiamente apprezzato.
I dialoghi, una delle cose per cui ti ho sempre fatto sbrodolosi complimenti, sono ridotti ai minimi termini, eppure riesci comunque a mantenere un gran bel ritmo e le quasi 13.000 parole vanno via senza un minimo di pesantezza. Mi piace proprio tanto il tuo modo di scrivere...
Però, posso essere sincerissimamente sincera? Al 100%? Spero di sì, perché sto per esserlo: faccio un po’ fatica a far coincidere l’io narrante con la Madoka dell’anime. Sei riuscito a mantenere molto bene, al di là di ogni mia aspettativa, il suo modo di fare da ragazzina tremebonda però, in generale, sono spuntati qua e là dei rimarchi con un retrogusto un po' troppo sardonico che mi sembravano poco da lei... Ma magari sono io ad avere una visione errata di Madoka eh! Perché poi mi verrebbe anche da contestarti l’uso di certi termini e certe espressioni troppo... belle, ecco, già te l’ho detto in altre occasioni, scrivi troppo bene per farmi pensare a dei ragazzini adolescenti! Ma anche in questo caso, mi sa che è un mio limite.
Eh vabè. Facevo più bella figura a limitarmi a dire che mi piace davvero tanto come scrivi (oh riesci a farmi leggere pure il goreangst, non so se te ne rendi conto!) ma perchè smentire la mia pignainculosità?
Recensione alla storia Imperdonabile Peccatrice? Io? Ma come ti Permetti? - 22/11/12, ore 16:50
Capitolo 1: Imperdonabile Peccatrice? Io? Ma come ti Permetti?
Dubito che questa riuscirò a commentarla lucidamente perché va a smuovere qualcosa che cerco sempre di lasciare ben sedimentato... ma anche se sarò parziale e non obiettiva, chissene.
Anche perché di cose obiettivamente belle ce ne sono svariate.
A partire dalle considerazioni meta-letterarie di Mami, lol! La scena da shoujo con un ragazzo e una ragazza che camminano fianco a fianco... poi l’inquadratura della ragazza lasciata sola sotto al cono di luce di un lampione... per non parlare dell’inverosimile speranza di vedersi apparire di fronte la persona morta con l’assoluzione e la soluzione di tutti i nostri sensi di colpa. Cosa che nel mondo reale non succede, non esistono visioni consolatorie. Il cielo non assume le sembianze del defunto e non senti la sua voce che risponde alle tue domande. Mami è consapevole di tutte queste cose, eppure alla fine non può fare a meno di rivolgersi all’aria e immaginarsi un dialogo irreale... ed è una cosa molto umana, questa, proprio perché irreale, proprio perché il personaggio è consapevole di questa irrealtà ma si ritrova a vivere un dolore talmente totalizzante da non essere in grado di ragionare e comportarsi in maniera lucida.
Che poi non è neanche vero, non è che il dolore ti fa rincretinire. Mami riesce a dirsi le cose giuste, è consapevole del fatto che si è trattato di un incidente, sa che macerarsi nel senso di colpa e nel vittimismo non migliorerà le cose, anzi, non farà altro che rovinare la sua vita, oltre a quella di Kyoko.
“Non avrei voluto. Non avrei assolutamente voluto. Non volevo. Non voglio” Potentissima questa frase, è un escalation inesorabile e il fatto che la concluda usando il presente fa capire che è ancora in pieno rifiuto, non è che non riesce a capacitarsi di ciò che è successo, non vuole capacitarsene. È un pensiero immaturo. È un desiderio egoista.
Ma accanto a lei c’è Akira. Anche se, mentre passeggiavano vicini, c’era un baratro a dividerli, questo baratro è uguale per entrambi, sono tutti e due oppressi dallo stesso peso: questo disastro peserà loro addosso per sempre. Ma, appunto, peserà su entrambi. E Akira dice a Mami delle cose pesantissime, così vere da fare male, da aver voglia di zittirlo anche a suon di pugni.
Nel dolore c’è un’elevata dose di immaturità. E di egoismo.
Ma quando muore qualcuno, non è giusto fare delle graduatorie su chi soffre di più e su chi soffre meglio: “Il tuo dolore non è più speciale di quello degli altri”.
Ma per fortuna sfoderi un’altra citazione musical-cazzara a rimettermi sul binario della scemità.
Che in fondo ho già sbrodolato abbastanza...
Recensione alla storia La Sukeban in Nero Rimembra le Cazzate Passate - 06/08/12, ore 15:51
Capitolo 1: La Sukeban in Nero Rimembra le Cazzate Passate
Io non so se detestarti o stimarti. Volevo limitarmi a qualche frecciatina cazzara sul ciclico ritornare dei riferimenti a Jojo e di queste protagoniste che si sfondano la fronte a suon di craniate per sfogare la rabbia repressa. E anche rimarcare quanto mi faccia sempre sorridere l’impronunciabilità di Rikuzentakata.
Però poi tu inizi a giocarti le briscole e proprio non riesco a buttarla in caciara.
Ma sarò il più stringata possibile. Anche perché non ha senso infiorettarci su e largheggiare con le parole perché, fondamentalmente, quello che vorrei dirti è questo: ci sono tanti passaggi e tante riflessioni veramente belle. Come al solito, uff.
Certo, gli avvenimenti di per sé sono estremamente eccessivi e violenti e cattivi e quel che vuoi (bis di “come al solito”) però c’è molto altro. O forse è solo una delle mie solite dietrologie. Ma è come se avessi voluto dare enfasi a quanto sia facile far degenerare un litigio fino ad arrivare al punto di non ritorno. Soprattutto i litigi scaturiti dal niente e per il niente. E soprattutto se si è costretti a rimestare un miscuglio deleterio di irruenza, orgoglio, testardaggine e malumore e... esiste davvero qualcuno a cui non capita mai? Vabè qui ovviamente casca l’occhio (lol) sul livello parossistico di degenerazione raggiunto da questi litigi, però basta ricordarsi di quello che devono affrontare le Puelle Magi e dei caratteri difficili di queste ragazzine incastrate in una vita di espedienti. Ed ecco che si riesce a trovare plausibilità pure alle peggio splatterate.
E quindi... niente. Non so se detestarti o stimarti. Perché in questo bailamme di esagerazioni e dettagli trolollosi, ci infili sempre quel qualcosina in più che mi impedisce di essere esclusivamente cazzara. E che mi porta ad ammettere che riesci a farmi leggere (e piacere) robe che sulla carta mai avrei pensato di poter anche solo lontanamente tollerare. Mi sa che ti stimo ma ti detesto. O il contrario. Tanto vige la proprietà commutativa quindi mi sa che non cambia niente.
Recensione alla storia Toh, Guarda chi è appena Arrivata. Benvenuta Cara, Vuoi un The? - 23/07/12, ore 13:42
Capitolo 1: Toh, Guarda chi è appena Arrivata. Benvenuta Cara, Vuoi un The?
Quindi la nostra dolce Simo Häyhä dei poveri ha un'incazzatura virulenta eh? Plausibile, in fondo secoli di saggezza popolare ci avvisano di stare attenti alle acque chete, no? Tra l'altro, proprio questo suo essere sempre così mansueta e bendisposta, rende assai credibile che in una situazione del genere, dopo combattimenti estenuanti e sanguinolenti, questo incidente la faccia sprofondare in un senso di colpa e in una rabbia tali da farle perdere il controllo. Solo che devi sempre esagerare: quel “Raaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargh!” mentre un fulmine le cade direttamente in testa... maddai XD io rido, ok? Anche se cerco di ricordarmi che sto leggendo di quattordicenni in circostanze struggenti non ce la faccio, sono una persona poco seria e tu non mi aiuti affatto a mantenere la compostezza, uff.
Non ti chiederò cosa ti sei fumato prima di battezzare Candeloro la Mami-strega perchè ho scoperto che non te lo sei inventato tu. Però ti sei inventato il maialino nella gonna che sputa nastrini, giusto? Almeno, non mi sembra di aver visto suini... ma sono pigra e non mi andava di leggere tutta la pagina di Puella Wiki, quindi magari sto porcello sputa fiocchi era già previsto.
Sei riuscito a farmi tornare sobria nel momento in cui a Kyoko inizia a montare la rabbia. Quando sì, è vero, razionalmente sa che Mami ha combattuto al suo fianco fino ad allora e la rottura della Gemma è stato solo uno sfortunato incidente, lei stessa era stata piuttosto irresponsabile a volerla usare come torcia... però dopo tutto lo schifo di questa sua non-vita, sta per morire, e morire male, e Mami è lì che la attacca e a Kyoko, comprensibilmente, parte il pilota automatico e diventa un distillato di spirito combattivo e irrazionalità. Ecco, qui stavo per partire in un altro dei miei voli pindarici: mò Kyoko diventa Ophelia e via con un incontro strega vs strega. Invece no. Kyokina è emotivamente intasata, al punto che non esce niente, non riesce nemmeno a perdere del tutto il controllo. E, dopo aver ammazzato Mami, se ne torna a casa per morire tra dolori atroci e pensieri senza senso, completamente sola. Mentre Kyubey si è dato alla macchia e Akira resta all'oscuro di tutto. Te possino. Per fortuna questo è solo un what if fine a se stesso chè sennò ti avrei volentieri malmenato.
Vabò, scusa per il commento (particolarmente) poco serio ma sembra che qualcuno mi abbia fatto una macumba al contrario e i momenti fausti di cui posso approfittare sono assai fugaci. Dovrai accontentarti.