Recensioni di Halley Silver Comet

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Recensione alla storia Strange - 21/05/16, ore 12:41
Capitolo 1: La lunga strada verso casa
Ciao!
Innanzi tutto, ti chiedo scusa per essere arrivata solo ora a recensirti. Non ho molte giustificazioni, ma l'ultimo periodo è stato molto convulso e sono riuscita a malapena a ricambiare le recensioni che mi erano state già lasciate.
Comunque, ora sono qui e cercherò di lasciarti una recensione completa. Tuttavia, prima di parlare delle cose positive (come la trama e i personaggi), mi permetto di farti alcuni richiami grammaticali. Spero tu non te la prenda, perché lo faccio con qualsiasi storia e i miei appunti non hanno alcun intento offensivo: qui siamo tutti scrittori in erba ed io stessa (conoscendo le condizioni precarie in cui scrivo, sempre con il tempo contatato) mi avvalgo di una beta-reader.
- Forse stà cercando di dirmi >> si scrive sta, senza accento;
- "Non ho una voce così terribile, cattivone!" >> prima di "cattivone", ci vuole la virgola, perché è vocativo;
- tu stai mangiando tutto il contento (contenuto) del frigo, singhiozzando. >> anche in questo caso ci vorrebbe una virgola;
Poi, un'altra cosa: leggendo ho notato che non sempre la punteggiatura è messa nel modo corretto. In particolare, ti consiglierei di rivedere l'uso della congiuzione "e" in combinazione con la virgola, poiché, secondo l'Accademia della Crusca è errore, tranne che in particolari casi, ma tu lo usi costantemente.
Invece di usare la "e", potresti mettere anche delle congiuzioni che non hanno problemi ad essere usate con la virgola.
Ti faccio un esempio: “Le tele e i colori che uso per dipingere hanno prosciugato quasi tutto quello che avevo messo da parte lavorando nei fast food, e (, inoltre) devo ammettere che le mie action figures di Game of Thrones, i dvd dei miei film preferiti e i miei indispensabili libri non hanno certo aiutato il bilancio.”
- pelushes>> si scrive peluches;
- vivere li >> vivere lì;
Mi scuso ancora se tu abbia percepito questi appunti come un eccesso di pedanteria, ma, sul serio, non era questa la mia intenzione.

Passando invece alla trama, posso dire che l'ho trovata molto carina. La vita di Isabelle sembra molto tormentata ed ha retto perfino troppo bene i continui cambiamenti che ha dovuto affrontare. Non è stata molto fortunata nelle relazioni, anzi, si può dire che, per ora, può contare solo su un simpatico micetto. Mi ha fatto molta tenerezza la parte in cui racconta come l'ha trovato e nella mia mente l'ho paragonata alla scena di "Colazione da Tiffany", in cui la protagonista va a cercare il gatto sotto la pioggia.
Poi adoro i mici, quindi è tutto dire.
Ho apprezzato molto il tuo renderla pittrice e far uscire questo suo lato creativo/in attesa di ispirazioni fuggenti praticamente da subito, poiché i veri artisti sono esattamente così come hai dipinto lei: liberi, sognatori e in grado di sopravvivere benissimo nel loro mondo, nel quale, però, è difficilissimo entrare, se si è degli estranei (come sottolinea l'ultimo ragazzo che ha avuto).
Sento che la ragazza sta cercando il suo posto nel mondo e, data la grinta che ha, spero proprio che possa trovarlo. Dall'intro, ho già intuito quali potrebbero essere i punti cardine di questa storia: la diversità e la bellezza dell'esser diverso.
Il titolo, il nome del gatto, l'essere del gatto e il modo di essere, di esistere e di vivere di Isabelle: già dal primo capitolo (anzi, dalle prima parole!) hai aperto una bellissima panoramica su questa tematica e sono certa che, man mano che si andrà avanti, sarà sempre più bello scoprire le multi-sfaccettature di questa protagonista e della sua vicenda.
Anche il tema del ritorno alle origini dopo un "fallimento" (lo metto tra virgolette perché non si tratta proprio di un fallimento) mi è molto caro e sono curiosa di sapere come lo svilupperai.
Credo di aver detto tutto, per ora.
Spero che la mia recensione ti possa essere utile e, se dovessi avere qualcosa da ribattere, resto a disposizione (mi piace sempre parlare con gli autori per capire le loro scelte).
A presto,
*Halley*
Recensione alla storia La regina di giada - 06/06/15, ore 15:10
Capitolo 1: La regina di giada
Recensione partecipante al Summer Contest indetto dal Gruppo Facebook "Io scrivo su EFP"
Avevo messo questa storia tra quelle da leggere e recensire già da qualche giorno, ma ancora non avevo trovato il tempo materiale per lasciarti la recensione. La storia mi è piaicuta moltissimo e non nego di essere curiosa di leggere altro in merito (ho letto che fa parte di una serie).
La cosa che maggiormente ho apprezzato è l'uso di parole derivanti direttamente dalla lingua corrente del mondo immaginario che hai creato. Lo trovo una cosa molto professionale (molti dei più grandi scrittori di fantasy lo fanno) ed aiuta a calarsi meglio nell'ottica che si sta leggendo di un universo diverso dal nostro. Come se avesse delle tradizioni, dei ceppi linguistici, una storia reali.
Il personaggio di Albirea è molto particolare. Affascina per la sua capacità di analisi, per la sua voglia di andare contro tutti i costumi dell'epoca pur di autoaffermarsi: lotta contro una società patriarcale e fortemente maschilista, desiderando di arrivare al potere per poter finalmente dimostrare chi è.
Qui non ci viene detto molto circa il suo passato, ma suppongo che non abbia mai avuto un rapporto armonioso con suo padre Calliram. Lui, per esempio, non mi ha fatto nessuna buona impressione. Per quanto sia cosciente che era prassi comune avere delle concubine, per essere sicuri di avere più possibilità di avere un erede maschio, la trovo comunque una cosa orribile.
Per fortuna, in alcune monarchie il diritto alla successione al trono è diventato anche per linea femminile... ma credo che in questo ipotetico medioevo, una visione del genere sarebbe fortemente anacronistica (decisamente futuristica).
Heran, invece, mi sembra davvero un ragazzo molto ligio al dovere e dal cuore puro (dubito che se fosse stato altrimenti sarebbe stato un Cavaliere dei Draghi) che, però, in conclusione sembra cedere al fascino a alle lusinghe di Albirea.
Se così fosse, il piano della principessa potrebbe anche andare in porto.
Resta, tuttavia, da precisare il ruolo del sogno ricorrente. In questa one-shot non hai fornito ulteriori dettagli in merito, hai solo detto che la creatura nefasta è una Innominabile. D'altra parte, la ragazza dovrebbe andare dal Gran Sacerdote per ottenere una intepretazione più chiara, anche se, temo, non preannunci nulla di buono.
Ne parli altrove di questa parte, in particolare? Sarebbe molto interessante approfondire.
Dal punto di vista stilistico, posso dire che scrivi molto fluidamente e che non ho mai perso il filo del discorso, nonostante i vari nomi citati di continuo (i quali si percepisce che fanno parte di un'opera più grande). Inoltre, ho dedotto il significato dei vari epiteti e delle parole in lingua semplicemente dal testo, avendo poi conferma nelle note a pié di pagina.
E te ne rendo merito, perché è una cosa che non riescono a fare tutti.
I personaggi sono tutti ben delineati nel cattere e nella personalità, addirittura hai reso bene anche le ancelle della principessa (fattispecie la prima) che, di fatto, sono solo comparse.
Grammaticalmente non mi pare di aver riscontrato errori. Penso sul serio che il primo premio al contest sia stato più che meritato.
Non ti prometto di passare presto, ma credo proprio che mi addentrerò nelle altre storie che fanno parte di questa saga.
Saluti,
*Halley*
Recensione alla storia Fuoco nelle Tenebre - 20/05/15, ore 19:01
Capitolo 6: Sopravvivenza
Salve.
Come sarebbe dura la vita se non ci fossero gli antibiotici, eh? In effetti, al povero Ledah ne servirebbero un bel po'.
Cauterizzando la ferita, Airis ha certamente evitato che si infettasse ancora, ma se la febbre non scende, dubito che ci sia qualcosa da fare per il povero elfo (sì, in questo momento è povero, magari nel prossimo capitolo ritornerà brutto e antipatico).
Dopo il flash-back dello scorso capitolo ho imparato che, in realtà, nasconde una doppia personalità, tuttavia questi sono ancora gli inizi e non posso sbilanciarmi più di tanto nei giudizi.
Staremo a vedere se, prossimamente, Airis troverà qualche erba medicinale che possa aiutarla nella sua missione (perché, alla fine, è tutto collegato).
Mi è piaciuto molto come hai descritto la visita al torrente: apprezzo sempre quando si parla di ruscelli immersi nel verde, sarà che mi piacciono proprio questo tipo di ambienti e sono sempre contenta quando spuntano fuori nei racconti/romanzi fantasy.
Per quanto riguarda Lysandra, invece, non mi fa impazzire come personaggio: la trovo oltremodo subdola e penso che abbia in mente qualcosa di davvero drammatico che, ovviamente, allo stato attuale ancora non è dato di conoscere.
Non so nemmeno come classificarla, a dire il vero: mi sembra un demone potente, tuttavia credo che non sia ai vertici della scala gerarchica. Ho come il presentimento che anche lei agisca sotto ordini di altri.
Mi chiedo se il fatto che abbia permesso ad Airis di nutrirsi del suo sangue non vincoli la guerriera ancor di più a lei. Insomma, è come se si portasse dentro dei "prolungamenti" della sua "padrona" (non credo sia il termine esatto, ma passamelo lo stesso, in attesa di una tua correzione), pertanto è come se fosse ancor più strettamente controllata, no?
Ad ogni capitolo che passa la trama si infittisce ed invece di sciogliere enigmi, ne metti di altri. Tuttavia, credo che sia proprio questo quello che si debba fare, almeno all'inizio di una storia narrata come si deve: cominciare a preparare la base per la tela, così da tesservi sopra tutti i ricami con ordine, arrivando a disegnare tutto l'ornamento che sarà chiaro solo una volta finito tutto il lavoro.
Il tuo intreccio è complesso, già si intuisce, ci sono dei nodi e dei doppi fili, che, però, potrebbero anche sciogliersi al momento più improbabile.
Ora come ora, bisogna occuparsi degli interrogativi, verrà poi il momento delle risposte (mi auguro).
Dal punto di vista grammaticale, non ho riscontrato alcuna imperfezione, segno che la revisione è andata a buon fine. Non ho idea di come fosse il testo prima che ci rimettessi mano, perciò posso solo dare una valutazione in base a quello che ho letto ora.
Studio permettendo, spero di poter passare presto a leggere gli altri capitoli, così da poter continuare a tartassarti di domande (è meglio che ti prepari da subito, come hai visto faccio diverse congetture e ipotesi non appena intravedo un nuovo elemento).
Credo che, per oggi, ti abbia rimbambita di chiacchiere abbastanza.
A presto!
*Halley*
 
Recensione alla storia Fuoco nelle Tenebre - 23/03/15, ore 19:30
Capitolo 5: La caduta e l'alleanza
Buonasera!
Finalmente mi sono riuscita a ritagliare del tempo utile per continuare a leggere questa storia. Questo capitolo si è dimostrato interessante, se non tanto per le rivelazioni sull'esplosione (ovviamente è presto per averle), più che altro per cominiciare a familiarizzare con i protagonisti. Airis si è confermata una ragazza molto in gamba che, nonostante la cecità, sa cavarsela bene e sa destreggiarsi in battaglia.
Per ora mi piace molto come personaggio e sono quasi sicura che sia molto di più di quello che sembra.
Ledah, forse, l'avevo giudicato un po' superficilalmente. In realtà, gli elfi non sono le mie creature fantastiche preferite (riferendomi a qualsiasi tipo di elfo), perché le trovo troppo sibilline e volte eccessivamente a perseguire i propri scopi. Si occupano solo dei loro affari e questa chiusura non mi piace.
Ledah, per ora, manifesta una certa tendenza alla scaltrezza e all'astuzia, quindi lo terrò d'occhio. Spero che non tradisca Airis o che cerchi di colpirla durante il sonno, anche se mi sembra davvero malandato ed in svantaggio tecnico per batterla.
Anche perché, correggimi se sbaglio, ma per esercitare la magia deve attingere a qualche fonte di energia ed ora dovrebbe usarla per sopravvivere e curarsi, giusto? Di certo non può sprecarla in combattimento o incantesimi offensivi, malridotto com'è.
Lo scontro con i non morti (per ora li chiamo così, scommetto che avranno un nome proprio, che scoprirò più avanti), mi è piaciuto particolarmente, perché ha lasciato intendere che qualcuno che muove i fili delle marionette ci sia, da qualche parte.
Sapere chi sia penso sia prematuro, dato che siamo agli inizi della storia e la trama deve essere ancora propriamente avviata.
Ho come il sospetto che dietro un po' tutto si nasconda questa figura (o più figure?) losca, che trama alle spalle delle varie etnie.
Non sarebbe raro che un super cattivo sfrutti le rivalità già esistenti tra popoli diversi per fare "asso piglia tutto". Ma, ripeto, sono solo mie ipotesi e non posso far altro che attendere che tutto sia svelato con il procedere della storia.
La desolazione che hai descritto è stata molto suggestiva e, ad un certo punto, mi sono immaginata Airis e Ledah stile Katniss e Peeta versione Hunger Games. Ho fatto un'associazione casuale con l'Arena e con le varie insidie che vengono proposte ai partecipanti.
Di solito faccio sempre collegamenti con altre opere, in base a quello che mi suscita la lettura delle storie, quindi troverai spesso ragionamenti così nelle mie recensioni.
Dal punto di vista della grammatica e della sintassi, non mi sembra di aver notato errori. Forse il capitolo è stato leggermente più corto dei precedenti, ma come materiale sul quale riflettere ne hai dato parecchio.
Adesso bisogna vedere cosa troveranno nella foresta, ho come l'impressione che inizierà un viaggio molto lungo e che avrà molte svolte interessanti.
A presto!
*Halley*
Recensione alla storia Fuoco nelle Tenebre - 18/03/15, ore 18:25
Capitolo 4: Frammenti di memoria- Arrivo a Sheelwood
Eccomi qui!
Essendo ritornata da un'estenuante giornata, mi serviva proprio qualcosa per rilassarmi. Dunque, devo dire che questo intermezzo di ricordi mi ha lasciata sorpresa. Insomma, ero curiosa di sapere come andava a finire e chi fosse l'artefice del frastuono con cui si è concluso il capitolo precedente!
Tuttavia, devo ammettere che è stato interessante immergersi in questi ricordi di Ledah, se non altro lo hanno riabilitato un po', ai miei occhi. Secondo me è un personaggio estremamente mutevole e solo alla fine potrò dare un giudizio completo su di lui (c'è anche l'eventualità che non ci riesca mai XD). Qui mi è parso molto più morigerato e serio, mentre è stato Brandir a detenere il ruolo di "buontempone" (e, per dirla tutta, fino ad un certo punto, in chusura si è visto che sa esercitare molto bene il suo ruolo).
L'immagine con cui hai aperto è molto evocativa e mi è piaciuta proprio tanto, dato che amo scenari con frondosi alberi e ruscelli d'acqua appena visibili, inoltre mi aveva già ispirato l'idea di "albero madre", come, in effetti, è.
È una cosa che ho ritrovato spesso nei racconti fantasy, fino a finire a quelli fantascientifici/distopici (vedi Avatar, tanto per citarne uno), però non mi stanca mai come particolare. Amo l'idea che ci si possa riferire alla terra e agli alberi come elementi che si prendono cura degli esseri viventi, fornendo tutto quello di cui hanno bisogno. Inoltre, anche se i tuoi elfi sono molto sui generis, hanno comunque questo forte legame con la natura che li caratterizza e che non li fa distaccare totalmente dalle qualità tipiche della razza.
Per quanto riguarda il nome della foresta, ammetto che ho pensato a Sherwood di Robin Hood e quindi mi sono chiesta se, anche in questo caso, ci sono degli squadroni di ladri nascosti e pronti a fare man bassa.
Tutta la storia dell'arma segreta mi ha portata a pensarlo ancora di più, giacché una foresta è proprio il luogo ideale dove nascondere qualcosa che potrebbe annientare l'esercito nemico. Mi sa di qualcosa di losco.
Come mi ha insospettito il fatto che sia stato ammesso sono Brandir alla seduta. Sarò eccessivamente paranoica, ma io credo che l'elfo è nei guai; non mi sorprenderebbe se si trovasse in una trappola o qualcosa del genere.
Altrimenti, perché avrebbero dovuto separarlo dai suoi commilitoni?
Ho apprezzato molto questo espediente quasi manzoniano, del lasciare in sospeso una questione da forte scarica di adrenalina, per poi presentarne una di impatto notevole come questa. La curiosità è stata raddoppiata, in effetti.
Che il cambiamento caratteriale di Ledah sia attribuibile a ciò che è successo dopo? Forse è un'ipotesi azzardata e priva di completo fondamento, ma la faccio comunque (amo fare ipotesi e poi verificarle in corso di lettura).
In generale, ti dico che questo capitolo mi è piaciuto davvero molto, sia per l'impostazione inattesa e particolare, che per la trama.
Una punta di azzardo non guasta mai, a mio parere.
Dal punto di vista sintattico non mi pare di aver notato niente di rilevante, quindi suppongo che la revisione sia stata portata a termine in maniera propria: anche su questo fronte, ti dico "ottimo lavoro".
Spero seriamente di andare avanti nella lettura presto, anche se con gli impegni universitari è sempre una corsa contro il tempo.
Tuttavia, come ti ho detto, anche se sono lenta, porto sempre a termine tutto.
A prestissimo e un bacione.
*Halley*