Oh, merda! Com'è possibile che non abbiano i temperini?
Comuuuunque, per fortuna che Amitiel a fine capitolo si dà una svegliata (corpo o non corpo), altrimenti sarei andato lì a darle uno schiaffone personalmente. Cioé va bene lo shock e tutto - e Michael è e rimane, comunque, tanto simpatico e rassicurante - però, per quanto ti possa impressionare la violenza, devi capire che è necessario far fuori Shoftiel (conosciuto anche come "il censore della domenica" o "l'angelo in giallo". "Investigazione private Shoftiel" ... *coff*). Certo poi spezzargli le ali, le gambe, e ogni osso del corpo ... potrebbe avere un senso pratico di "impedirgli di fuggire", ma non ho dubbi che Michael ne abbia tratto tutto il piacere possibile. Idem per quando l'allegra Esheth si riferisce al suddetto angelo come feccia, e Amitiel pensa invece che non sia possibile (Chi veniva condannato lo era, non certo chi accusava;). Ok l'indottrinamento ricevuto in paradiso, ma ormai gli eventi dovrebbero essere a un punto abbastanza avanzato per lei per cominciare a dubitare di certe cose.
In altri punti invece ho apprezzato come hai espresso il terrore e la repulsione che prova la nostra cara cherubina, esempio: no, no, non farlo, non tornare lì, rimani, non tornare lì. Ti prego, non farlo, mi fa male, mi fai male. No, no, ti prego.
Sempre parlando di Amitiel, questa parte finale:
Michael era crudele. Spietato. Glorioso, si ritrovò a pensare. Glorioso. E quello che aveva fatto l’aveva fatto per lei. Per lei. Quanti altri, nella sua breve vita, le avevano prestato un’attenzione simile? Quanti l’avevano stretta e si erano chinati a sfiorarle l’orecchio con le labbra e l’avevano guardata? Non vista, non scorta, non esaminata con freddezza, ma guardata, con uno sguardo così intenso da farla rabbrividire.
Il passaggio da crudele è glorioso è nuovo e ci sta bene. Però i discorsi sull'attenzione e sull'interesse, quanto meno in questi termini, li hai già fatti. Non è tanto la ripetizione che mi ha fatto storcere il naso, ma quanto tu - da un capitolo in cui Amitiel passa il tempo a delirare in preda allo shock e al rifiuto per il caduto - li introduca così, improvvisamente, dal nulla. Come al solito, forse si tratta solo di una mia impressione; comunque forse ci starebbe di più un passaggio più dolce, più graduale. Non saprei.
Venendo agli altri personaggi: affascinante a suo modo la figura severa, ma apprensiva, di Khamiel; l'ho immaginato un po' come un personaggio più "anziano", in questo senso: lo descrivi come estremamente rigido e con delle alte aspettative, ma allo stesso modo per colpa del suo atteggiamento ha subito un attacco, la perdita di uno studente e una cicatrice, quindi, un trauma. Ora rimane un'essere molto umano, che non sa se continuare a seguire le sue convinzioni e il suo modo di fare del passato - la severità - oppure cercare di elaborare il trauma, che comunque rimane vivido nella sua mente - l'apprensione. Quanto meno, è così che ho capito io quel poco che è stato mostrato del suo personaggio: come al solito le mie idee possono essere parziali o sbagliate, ma per ora mi è sembrato comunque interessante.
E lol, è il padre di Michael? Immagino l'infanzia.
Esheth è particolarmente allegra - nel suo modo di andare in giro saltellando nel corpo di un bambino - e quasi fastidiosa, ma in effetti è molto da lei. Non mi esprimo su Liwet, che per ora ha avuto solo la funzione di prendersi gli attacchi d'ira di Michael come punizione. Rimarrebbe solo Sachiel, a questo punto, da commentare, ma anche lei è abbastanza indefinita, come personaggio, per ora. |