Siamo al 24 dicembre e io sono esattamente dove dovrei essere: a recensire ceneri u.u
Stavolta ho solo poche parole da dire, rispetto al mio solito. Come al solito - visto che te l'ho già detto - riesci a far trasparire bene l'atmosfera, i sentimenti e via dicendo: è il caso delle terme in attesa del responso dei censori e dell'ansia palpabile che vi si respira. Non saprei quale dei due frammenti preferire, quello dal punto di vista di Sachiel o il pensato di Amitiel. Nella prima parte si respira bene il clima da processo, o comunque si intuisce bene quanto la situazione sia grave per le ragazze (?). Oltretutto, dal punto di vista di Sachiel, che è un attimino la più cosciente del gruppo, si riesce a capire meglio la situazione un po' di tutto il gruppetto. Tanto per iniziare, ci fornisce un resoconto degli sforzi di Ramiel, che viene poi bruscamente scacciata - Amitiel, nel suo stato catatonico, non sarebbe in grado di dircelo - e riporta anche le condizioni della stessa protagonista e di Cassiel. Lungi il suo dall'essere un ruolo solo di osservatrice; si è già dimostrata una tipa sveglia, e in generale, perfettamente consapevole di ciò che le accade intorno. quindi il suo punto di vista e sia utile (al lettore, per le informazioni) che interessante.
– perché anche rilassarsi era un ordine –
Assurdo. Incomprensibile.
Aveva passato tutto il ciclo superiore a perdere quello stile così confusionario nel parlare, e ora... ora non andava bene. Ora significava mentire.
Solo degli esempi delle cose che intendevo.
Oltretutto si respira così bene il clima di terrore psicologico che pensavo quella dei censori fosse una vera e propria tortura fisica. Che poi quella psicologica sia effettivamente equivalente per le cherubine è un altro discorso.
Significativi anche i tentativi respinti della povera Ramiel, la cui preoccupazione è molto sentita.
Sulla parte di Amitiel, rendi bene i suoi processi mentali e l'abbandono a cui si lascia - la descrizione del bianco abbacinante della stanza dei censori, e il loro modo subdolo di fare domande. La sensanzione di impotenza che si respira, la totale incapacità di capire se l'amica l'ha tradita o meno, e in tutto, lo shock per l'Angelo morto che si trascina anche in questa scena, senza che per lei ci sia stato ancora un po' di riposo. I sorrisi dei censori, poi, brr. Proprio da processo inquisitorio. Belle le parti in cui Amitiel ripercorre le domande e le risposte ricevute.
Sulla parte di Michael: trame demoniache a parte - e in generale, giochi di ricatti tra Namaah e Esheth - hai fatto bene un po' a mostrare Michael nella rigida osservanza del suo giuramento; aggiunge un lato al personaggio che altrimenti si sarebbe solo potuto indovinare. Chissà poi perché Namaah lo ritiene cieco: saprà qualcosa o ritiene solo tale giuramento infantile, dal suo punto di vista di demone? Ho apprezzato tutta la scena, comunque. |