Recensioni per
Flashfic Festival
di FitzChevalier
Mamma mia e che... desolazione. |
Questa è qualcosa di strano... Non trovo le parole, forse malsano (bada è un complimento)... Me la sono letta tutta canticchiandomela "allegramente" e trovandola perfetta è: scanzonata, macabra e tremendamente originale, quindi brava XD. |
Oddio, questa e` davvero incredibile... me non sarebbe mai venuta in mente. E` una parodia di una ferocia assoluta. Rende l'idea dell'inutilita` della guerra in modo contabile, contaminando per sempre le immagini di eroismo della buona retorica. Cosa resta di una guerra alla fine? Corpi che marciscono e che qualcuno deve seppellire. Complimenti. |
Bellissima anche questa, mamma mia. >w< |
E di nuovo quello che dicevo prima. Questo "anonimato" mi colpisce; non sono personaggi che conosciamo, e forse, sai, è meglio così. Perché, più che per l'IC o altre cose, possiamo focalizzarci di più sul messaggio che vuole rilasciare la flash, sulle atrocità che vuole descriverci. In particolare, mi ha colpito il problema dell'Edo Tensei, di uno shinobi che si trova a combattere contro chi ha amato. credo che questa sia una delle atrocità peggiori di questa guerra ninja. |
Ma io non direi assolutamente che è stupida! All'inizio, trovandomi davanti un testo in versi, sono rimasta un po' interdetta, ma mano a mano che andavo avanti con la lettura mi affascinava sempre più. Ha quel tocco di macabro gestito con una naturalezza tale da farlo sembrare ancora più inquietante, in un mix che personalmente apprezzo di norma e ho adorato in questo caso. Complimenti anche per la mestria delle rime che ci azzeccano anche con la musicalità del testo, dev'essere stato un po' complicato trovarle tutte! L'idea è maledettamente originale, questo bisogna ammetterlo. |
La bellezza della tua fanfction sta nel fatto che in certi capitoli (come questi) i protagonisti non sono i soliti shinobi, ma la guerra. E' sempre lei,mostrata nelle sue forme più terribili. Qui c'è la notte, che è appunto piena di false speranze e anche di paura. E' un'attesa velocissima, secondo me, vedi il tempo che passa in una maniera disumana e ti riporta alla guerra. |
Se solo penso all'ultimo scontro che molto probabilmente ci sarà tra Naruto e Sasuke mi sento male. ;______; |
Wow... questa raccolta è una sorpresa capitolo dopo capitolo. *____* |
Oh, ma che dolce! *______* |
Avevo notato questa fanfiction, ma non avevo letto che eri tu. Appena ho visto che eri appunto tu - sebbene tra poco debba cominciare a studiare =.=) - mi sono decisa a leggere. |
Wow... Non avevo visto l'aggiornamento XD... |
Bellissima questa Sakura che si ostina a testa bassa a fare quello che deve fare cercando di non pensare che cura dei soldati per rispedirli all'inferno. Quel suo chinare la testa è insieme dolore e determinazione, ma anche ribellione e non accettazione di un mondo dove le ferite vengono sanate per continuare a ferire o ad uccidere. Sinceramente, non saprei cos'altro dire perché è talmente limpido questo quadro da non aver bisogno di ulteriori commenti. Complimenti. |
Ah, che colpo al cuore questa storia. Racchiude molti dei miei temi più cari: la guerra, Sakura e la legge della guerra. Partiamo da Sakura: è un personaggio a prima vista superficiale ma in realtà molto complesso. Da parte mia l'ho trattato molto poco, sebbene sia uno dei miei preferiti, proprio per questo suo carattere intricato. È difficile scrivere di Sakura perché è difficile capire cosa davvero la muove. Mi è piaciuta l'interpretazione che hai dato del tuo carattere: è un medico, ma è anche una kunoichi e spesso i due ruoli non coincidono. Un medico dovrebbe salvare tutti i suoi pazienti, una ninja medico deve fare ciò che è funzionale alla buona riuscita della vittoria in guerra. Mi viene in mente Pearl Harbor (è andato in onda da poco in tv e l'ho rivisto, ecco perchè questo associamento LOL). Salvare il salvabile, è questo che Sakura cerca di fare ed è ciò che non sarebbe stata in grado di portare a termine all'inizio del suo percorso di formazione. La Sakura che presenti tu è quella adulta, cresciuta in fretta nella guerra, ed è una caratterizzazione molto ben fatta. Complimenti. Sul tema della guerra non mi dilungo, perché l'hai già affrontato in precedenza e già ti ho detto quanto mi piace il modo disincantato con cui ne parli, duro e crudo senza mezze verità. Ciò si riscontra anche su questo capitolo, impeccabile come al solito. Sviste grammaticali et similia non ne ho notate, per quanto riguarda lo stile lo vedo in continuo miglioramento. Alcune scelte lessicali sarebbero potuto essere affrontate in modo più 'elegante', diciamo, ma questo è puramente soggettivo e la storia è perfetta così com'è. Veramente brava, complimenti, questo è uno dei capitoli che mi è piaciuto di più (perché la scelta dell'impersonailità affascina, ma quando in gioco ci sono i tuoi personaggi preferiti il coinvolgimento è inevitabilmente maggiore, diciamocelo). Chiudo sottolinenado il fatto che la tua bravura si delinea anche nel pennellare scene o immagini in pochissime parole: da poco mi sono affacciata io stessa al mondo delle flash e devo ammettere che non è facile come sembra, perciò ti tributo tutta la mia ammirazione. Delineare l'inizio e la fine di qualcosa in 500 parole si rivela essere una sfida assai ardua che tu porti avanti con un'ammirevole perizia. Brava, brava, brava! |
Non so nemmeno io come ho fatto a non accorgermi dell'aggiornamento, chiedo scusa per il ritardo e ti lascio un commento al volo perché sono un po' di fretta. Dunque, mi è parsa una delle flash più "mature", sia per stile che per contenuto: senza troppi virtuosismi sintattici il linguaggio si adatta perfettamente al narrato, che da parte sue è crudo e disincantato. La guerra fa da sfondo e non è quella di Kishimoto, è quella combattuta nelle retrovie a cui nessuno presta mai attenzione: per questo la storia risulta essere uno spaccato di vita altresì originale, oltre che ben scritto. La scelta di personaggi originali di solito lascia sempre a desiderare, soprattutto in componimenti brevi, perché non da moltro spazio all'introspezione e alla caratterizzazione; nel tuo caso è invece azzeccata perchè l'uscita dall'anonimato di personaggi che potrebbero benissimo combattere nell'esercito senza che nessuno si accorga di loro è sicuramente azzeccata, anche perchè in questa situazione non serve saperne vita, morte e miracoli ma è sufficiente l'hic et nunc. Ci dai un'ottima interpretazione di soldati qualunque in un contesto particolare. L'ho apprezzata molto, forse più delle altre, benchè tratti di un tema alquanto difficile da affrontare. |