Ci voleva. Era decisamente necessario. Purtroppo non è semplice ricordare quelle scene senza rompere la sospensione dell'incredulità e mettersi a sparare commenti sarcastici a ruota. La domanda è nota: poteva la madre di ogni autolesionismo fare una figura migliore e costringere il cattivo di turno ad un accenno di intortamento per farla cadere nella trappola? Vedendo lei che entra nella colonna, ci casca con tutte le scarpe e lui che quasi non ci crede, verrebbe solo da lasciarsi andare a facili ironie. Per fortuna, dove nemmeno Colui Che Beve ha avuto successo, sei arrivata tu. Almeno con questa rappresentazione ci si puo' illudere che quel frangente sia sensato e forse addirittura poetico. Almeno così l'hai ritratto e io sono felice di poterci vedere qualcosa di buono.
Da una divinità che del corrispettivo mitologico ha solo il nome ci si poteva aspettare qualcosa di più. Per quanto lei deplori la violenza e preferisca immolarsi piuttosto che combattere, un minimo di capacità combattiva sarebbe richiesta... certo non riuscirebbe a tenere testa ad un pezzo grosso della Triade, ma quantomeno provarci era d'obbligo. Lei sceglie di accollarsi tutta l'acqua del mondo pur di salvare la terra che tanto ama, calcolando anche che un sacco di gente ben predisposta a sputare sangue cercherà di farle cambiare idea e la tirerà fuori da un box doccia fin troppo ricolmo. La proposta di Julietto mi sembrava allettante. Era un buon partito e gli intenti di diluvio universale avevano un fondamento. Sarebbero stati anche una bella coppia in fondo, c'erano tutti i presupposti per evitare casini di sorta. Purtroppo non ha messo in conto che alcuni uomini sanno essere infinitamente rosiconi quando subiscono un rifiuto. In particolare, per i giovani giapponesi, sembra sia sempre andato di moda cercare di distruggere il mondo dopo aver perso l'amore della loro vita, per morte o per due di picche.
Athena è incline al sacrificio, strano modo per rimediare agli errori commessi. Il cosmo canterino è un bel segnale di appoggio e vicinanza per i suoi baldi difensori e sembra che quello strano flauto che riecheggiava lì vicino le abbia stimolato lo spirito di competizione.
Questa mi è piaciuta particolarmente, poiché è riuscita a cogliere l'essenza di quei momenti senza banalizzarli o trattarli con ironia fuori luogo. Un componimento dove lo spirito di sacrificio e la sottomissione appaiono come qualcosa di nobile e apprezzabile, invece che una gaffe frettolosa. L'amore per il genere umano e la volontà di proteggerlo a tutti i costi, la fermezza di non tornare sulle proprie decisioni e battersi per una causa usando la non violenza, laddove originariamente era solo una scusa per lasciar prendere le botte agli altri. Il rifiuto di una proposta allettante, sia sentimentalmente che dal punto di vista del dominio, per preservare gli esserini umani che tanto le piacciono; e un canto di speranza e forza, oltre che soave, che ricordi sempre il valore della speranza e di non arrendersi. Un lavoro molto sentito, hai fatto lavoro da alchimista: l'oro è uscito alla fine! |