Ciao bella,
Questa settimana in anticipo, mi hai spiazzata!! Per prima cosa fammi congratulare con te per il contest, che ti avevo detto? Devi avere un pochno più di fiducia nelle tue capacità, comunque sei stata bravissima, e sono davvero contenta per il risultato che hai ottenuto. Beh si deve festeggiare porta lo spumente e in alto i calici!!!
Inizio dicendoti che questo capitolo mi è piaciuto tantissimo, l'hai organizzato davvero bene è stato davvero un enorme piacere leggerlo!! Ma prima di tutto andiamo a caccia, come sempre, se sei pronta io inizierei:
-che però loro padre--> il loro austero padre, l'articolo ci vuole, ma siccome non mi suona completo il loro padre ti consiglio di aggiungere un attributo, io come esempio ti ho suggerito austero, ma se vuoi buttarla sul sarcasmo puoi mettere amorevole, magari in corsivo per dare un accento maggiore al sentimento negativo che l'uomo ispira sebbene indicato con uno positivo.
-che soffri--> che tu soffra. Il modo verbale corretto dopo un che è il congiuntivo, inoltre, il tu è d'obbligo altrimenti non si capisce il soggetto, visto che il verbo nel suddetto modo è uguale per le tre persone singolari.
-alla sera--> secondo me è più opportuna la preposizione articolata nella sera.
di betulle o di rose--> congiunzine "e", in quanto si capisce che entrambe le piante siano presenti nel giardino.
-come ogni hanno--> anno.
-Hiashi fumava, il nauseante odore di pipa nella sala. Neji, --> trovo meglio che la frase "il nauseante..." sia messo come inciso tra due virgole e la proposizione successiva sia introdotta da mentre, in questo modo la narrazione non si "intoppa" e dai il senso di contemporaneità all'azione.
-la volevano rimproverare--> Non è sbagliato ma suona meglio posticipando il pronome personale "volevano rimproverarla".
-brusio di posate e piatti--> il termine è inopportuno perchè significa vociare, quindi un fastidioso parlare a bassa voce, ecco perchè non può essere riferito a delle stoviglie. Il cozzare di stoviglie, invece è detto acciottolìo, sì lo so che è strano, ma è la nostra straordinaria lingua che non smette di stupirci (non lo sapevo neanche io, mi ha illuminato la Treccani, chi meglio di loro e della Accademia della Crusca possono saperlo? Vedi ho imparato anche io qualcosa di nuovo grazie alruolo di "Worse Hunter" che cerco di ricoprire per la tua fanfiction XP).
-Lei non si era mai innamorata di Neji--> Lei non era mai stata innamorata di Neji. L'azione è durata per un certo periodo nel passato, ma poi è conclusa quindi ci vuole un tempo composto ecco perchè devi aggiungere "stata".
-da genitore.--> è più opportuna la preposizione di, quindi di genitore.
-che ci si aspetta--> che ci si aspetti, anche qui ci vuole l'uso del condizionale.
-a vedere la sorella--> a mio avviso è meglio vedendo, dà in un certo senso più forza all'azione.
-N (accapo) on era più tempo --> c'è un "accapo" che divide una parola.
-rosa e delicata--> In questo caso rosa è un sostantivo e delicata vi si riferisce quindi la congiunzione "e" è inopportuna, quindi va eliminata.
-Ma non parlò più--> parlo, ti è scappato il tasto con l'accento. Infatti qui, se non erro Sasuke parla in prima persona e al presente.
-Qual'e' l'istante--> quale davanti ad è ha un troncamento non un'elisione, quindi non ci va l'apostrofo, infatti si scrive qual è. Questo in analogia con espressioni del tipo "in un certo qual modo" dove appunto qual viene troncata.
Penso di aver detto tutto per quanto riguarda grammatica, lessico e sintassi, passiamo ora al capitolo e a ciò che ci stai raccontando. Devo dire che la piccola Hanabi mi ha fatto molta tenerezza e come dici tu, anche se ha un carattere forte, se è spavalda e ha grinta da vendere, è pur sempre una sedicenne, che si trova, volente o nolente, a competere con una famiglia scomoda, con un cognome scomodo. Quello che la ferisce davvero è di non poter disporre dei mezzi per aiutare concretamente la sorella maggiore a cui è profondamente legata. Questo fa crollare le barriere della forte Hanabi l'impotenza nel contrastare il più grande male che colpisce Hinata e si sente anche in colpa, perchè, non avendo il potere di contrastare Hiashi, ha il terrore di far del male, anche se involontariamente, all'unica persona che la ama incondizionatamente. Solo la materna presenza di Hinata è riuscita in qualche modo ad alleviare questo malessere della povera Hanabi, per una volta fragile. Ho trovato stupendo il paragone che Hinata fa guardando la sorella, la paragona ad una rosa e la supplica di munirsi di spine se vuole "sopravvivere" in quella "famiglia". La cena a casa Hyuga è stata raggelante, insomma è più accogliente la cupa notte di marzo che l'interno di quella lussuosa villa. Mi è piaciuto molto il breve, ma significativo, accenno al giardino, che racchiude in se un po' il vero lascito della signora Hyuga alle figlie, un lascito molto più ricco di quello materiale, come si evince dalle successive riflessioni di Hinata. Passiamo al rapporto tra Neji-Hinata. La questione diviene sempre più spinosa, ma devo in un certo senso chiarire dei passaggi.
In questo capitolo ci fai capire che Hinata era convinta di amare Neji, capendo, con il senno di poi, che il sentimento provato nei confronti del cugino era solo l'amplificazione di amore fraterno, stima, fiducia, gratitudine ecc... E dopo questa riflessione si pente di aver compiuto alcune azioni accecata da questo turbine di sentimenti che provava per lui. Ora, questa frase è alquanto sibillina, perchè sembrerebbe quasi che lei abbia avuto con lui la sua prima volta. A mio avviso, però, non è possibile e sembra più che questa frase la nostra autrice l'abbia messa lì per confondere le acque. Ti spiego perchè è poco probabile, nei primi capitoli Naruto ruba il primo bacio ad Hinata e a lei non sembra dispiacere, giusto? Ciò vuol dire che nel suo annetto di fidanzamento con Neji non si siano scambiati alcun bacio, se non c'è stato questo semplice e naturale segno d'affetto come è possibile che abbiano fatto altro? In seconda battuta, dal modo in cui hai caratterizzato il personaggio di Hinata, lei non sembra il tipo istintivo che si butta a capofitto nello "step" successivo senza aver avuto almeno un bacio. Penso che magari Neji abbia potuto tentare di avvicinarsi a lei anche in un modo fisisco e non solo platonico, ma la nostra eroina abbia, consciamente o inconsciamente, mantenuto la relazione sul piano astratto e non concreto. Bisogna, inoltre, tener presente che la ragazza ha avuto, in quello stesso periodo, lo shock dell'episodio con Hiashi e dubito fortemente che abbia permesso a qualsiasi esponente del sesso maschile di avvicinarsi più del dovuto. E poi c'è la rottura vera e propria, che, sebbene le nebbie si stiano dipanando rimane ancora un bel mistero. Se si analizzano i fatti Hinata è cresciuta con la presenza costante del cugino, egli ha ricoperto per lei varie figure che le sono mancate prima durante l'infanzie e poi nel corso dell'adolescenza, divenendo in tal modo il fulcro del mondo della ragazza. Lui era un fratello maggiore, non l'abbandonava mai, asciugava le sue lacrime giocava con lei, era il suo migliore amico, infatti, custodiva le sue ansie, le sue paure, le sue speranze le era di supporto e la consigliava, ricopriva in un certo senso il ruolo paterno dandole quel senso di protezione che le era mancato dal genitore. Insomma, era una sorta di porto sicuro dove in cui la ragazza si rifuggiava, perennemente inseguita dalle sue insicurezze, e da cui era restìa a salpare. Hinata, quindi era una ragazzina con un pesante passato alle spalle costretta dalle circostanze e dalla vita a crescere in fretta, ma nonostante ciò è riuscita a mantenersi pura in un mondo che era tutto fuorchè puro. Allora è bene chiedersi cosa abbia potuto fare il cugino per destabilizzare il suo mondo, cosa possa aver fatto di tanto grave da non meritare il perdono di una come Hinata che sembra propensa a tale atto. Deve aver in qualche modo tentato di "sporcare" la purezza innata della giovane, tradendo in qualche modo la fiducia che lei aveva riposto in lui, facendo crollare il suo mondo come un castello di carte. Le azioni probabili sono molteplici, ma diciamo che la furia nascosta nella ragazza scatta quando si tocca la felicità della sorella (infatti, solo quello ha permesso la sfuriata durante la cena) o il ricordo di sua madre. Questa cosa mi sta facendo lambiccare il cervello, probabilmente Neji non è stato il paladino senza macchia e senza paura che lei aveva creduto, l'ha semplicemente pugnalata alle spalle per il potere, per quel mondo corrotto che lei rifugge.
La cena sembra la fine di qualcosa, Hinata se ne va a testa alta con un sentimento di rivalsa nei confronti di quel nucleo che non ha mai considerato come una famiglia. Lo scontro padre/ figlia è sembrato uno scontro fra Titani, l'unica arma che Hiashi ha potuto usare contro Hinata è stata quella di diseredare e licenziare la figlia con l'evidente fine di farla soffrire, ma in realtà le ha semplicemente donato la libertà. I sentimenti che la ragazza prova mentre percorre la buia strada sono comprensibili ora si sente insicura, dopotutto, si ritrova a partire da zero, è testimone del cambiamento radicale che ha la sua vita. Si sente sola ad affrontare l'ignoto, ma nonostante ciò trova inconsapevolmente coraggio in Naruto, in una sua canzone, che riesce ad esprimere ciò che lei sente, avvicinandola a colui che sente lontano, ma che ha sinceramente creduto in lei. Mentre percorre in compagnia di se stessa questo oscuro cammino (sia reale che metaforico), compare una luce a rischiarare la sua strada. I fari della macchina di Sasuke sono solo il principio immagino. Sasuke ha preso proprio in simpatia questa ricca ragazza un po' sui generis, la tratta come una sorellina che ha bisogno di essere protetta, i suoi modi burberi e spigolosi con lei si smussano naturalmente. Adoro sempre di più questa amicizia fatta di silenzi, gesti e poche ma significative parole, e poi cantare "il mio veleno" insieme a cappella è significativo, assaporano insieme la ricchezza della vera amicizia. Questo Sasuke è stupendo, bravissima mi piace molto.
La povertà di Hinata è, però, relativa, non è che la ragazza da un giornno all'altro diventa indigente, soprattutto perchè può contare sul lascito materno che di sicuro sarà costituito da conti, azioni e capitali, altrimenti non si spiegherebbe il "gestire" l'eredità materna, inoltre, il tempo che ha trascorso presso l'azienda paterna le avrà fruttato un buon curriculum. Sebbene gli Hyuga abbiano un impero finanziario non mancano di concorrenti che possano assumere la ragazza. Come se non bastasse in Giappone è molto difficile licenziare in tronco, quindi ad Hinata spetterebbe una bella sommetta a causa della rescissione del contratto impiegatizio. Ora, però, lei ha solo bisogno di tempo per raccogliere le idee e trovare la sua vera strada, quella che le circostanze non le hanno permesso di scoprire, in primis, e di seguire, in secundis.
Anche qui, come nel capitolo su Kiba, trovo che hai compiuto un buon lavoro nell'analisi dei pensieri e delle decisioni delle due sorelle, come spesso succede nella realtà le azioni e reazioni non seguono sempre una logica, spesso sembrano in contraddizione, creando un profondo dissidio nei personaggi, ma, ad ogni modo, sono coerenti con le caratterizzazioni psicologiche che tu hai impostato. Bravissima, continua così!!
Una cosa che sto apprezzando molto negli ultimi capitoli è "la morale" posta in fondo, dove il narratore esterno tira le somme dell'esperienza che il personaggio del capitolo ha avuto. Sono interessanti e presentano delle sfumature a dir poco poetiche. Inoltre, trovo che l'idea di far canticchiare la canzone ad Hinata e poi alla ragazza e a Sasuke sia stata una trovata molto originale, complimenti!!! Ora ti saluto un forte abbraccio.
A presto
Arcx
P.S. Per questa nuova Hinata vedrei bene due canzoni dei mitici 3 Doors Down: "Be Somebody" (la adoro è un po' la mia bandiera) e "Let Me Be Myself", se hai tempo ascoltale e dimmi che ne pensi!! |