Recensioni per
Everything Starts From Something
di Kleidah_

Questa storia ha ottenuto 107 recensioni.
Positive : 106
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
15/09/13, ore 21:50

ciao volevo solo dirti che non mi sembra un comportamento corretto copiare le altre fan fiction anche se per alcune frasi.
mi riferisco a questa parte:

Dopo circa cinque strazianti minuti di lezione, sentii il cellulare vibrare nella tasca.
-Hai lasciato i vestiti a casa, stamattina?-
Nessun nome. Mi guardai intorno, spaesata, e incontrai gli occhi scuri di Zayn, che mi facevano una radiografia completa. La prima cosa che mi chiesi fu come diavolo faceva ad avere il mio numero. Di certo non ero stata io a darglielo.
Diedi un' occhiata al mio abbigliamento, e notai di aver indossato – nella fretta della mattina – un paio di aderentissimi jeans, e una canottiera nera trasparente che lasciava intravedere il reggiseno di pizzo. Sorrisi maliziosamente, iniziando a digitare la risposta.
A casa di qualcuno, ma non ricordo di chi-
Inviai la risposta e accavallai le gambe, mentre la mia amica continuava a parlare veloce come un treno. Non sembrava essersi accorta di nulla.
-Rimani comunque troppo vestita per i miei gusti-
Veloce e diretto, in altre parole il vecchio Zayn.
-Dovresti togliermeli, allora-
Lo incitai, sbattendo velocemente le ciglia mentre lui leggeva il messaggio. Mi rivolse un sorriso altrettanto sensuale, per poi tornare a scrivere.
-Non mi provocare, non ti conviene-
Mi guardò sorridendo malignamente e capii che era giunto il momento di passare all'azione, di conseguenza alzai la mano.
<< Professoressa, posso andare in bagno, per favore? >> domandai con voce docile. Oltrepassai la porta ondeggiando, non prima d'aver rivolto un'ultima occhiata al ragazzo che stava osservando il mio sedere.
Uscii in corridoio e raggiunsi il mio armadietto, lo aprii e mi guardai allo specchio. I capelli mori cadevano morbidi fin sotto ai seni, gli occhi azzurri erano messi in risalto dalla linea di eyeliner nero e dal mascara che allungava notevolmente le mie ciglia. Cazzo, quella canottiera era davvero trasparente.
Sentii una presenza alle mie spalle e sorrisi automaticamente quando scorsi il giubotto di pelle
Non aveva resistito.
Non una parola, non un respiro: solo la sua bocca sulla mia. Le sue mani cercavano il mio corpo, lo sentivo perfettamente. Era vorace, aggressivo, la sua lingua si insinuò tra le mie labbra, in una ricerca disperata di me. Mi sollevò e fece scontrare la mia schiena con la superficie fredda e metallica degli armadietti. Non trattenne i gemiti contro le mie labbra quando feci pressione con il mio bacino sulla sua evidente erezione e continuò a baciarmi il collo, mentre io alzavo la sua maglietta per avere accesso libero ai suoi muscoli contratti. Sfuggii alla sua presa e continuai a baciarlo, fino a scendere lentamente verso l'ombelico. Diedi dei piccoli morsi sulla sua pelle tanto somigliante al miele e dopo un breve istante d'attesa, mi inginocchiai, sbottonandogli i pantaloni e avvicinandomi ancora di più al suo punto sensibile. Vidi l'espressione di trionfo che regnava sul suo volto, con un angolo della bocca alzato in un sorriso strafottente.
Proprio nel momento in cui era convinto di averla fatta franca, mi alzai avvicinandomi al suo orecchio.
<< Pensavi che sarebbe finita così, vero? >> sussurrai, mentre posavo un bacio sull'incavo del suo collo. Mi morsi un labbro, facendogli l'occhiolino e lo lasciai lì con la sua espressione esterrefatta e senza parole.


vivi