Recensioni per
Parents
di Mave

Questa storia ha ottenuto 40 recensioni.
Positive : 40
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/09/13, ore 11:28

Aw. **
Molto, molto carina e dolce anche questa ambientata nella Misugi Family.
Sono contenta che tu ti sia focalizzata sulla figura del padre di Jun, considerando che la madre è una piattola insopportabile XD LOL! Mi è piaciuto molto come hai reso il padre di Jun, la sua preoccupazione per il figlio e il modo comprensivo che ha di ascoltarlo e di essere quella forza e speranza che in quel piccolo momento il buon Misugi sembra aver perso.
Mi è piaciuta davvero tanto, complimenti!!! :3333

Recensore Veterano
02/09/13, ore 17:01

Eccomi qui, su suggerimento di nene, dato che si parla del mio principino preferito...Jun!!! *__* (recupererò anche le altre, prometto!!) Bellissimo questo capitolo....hai descritto il rapporto fra padre e figlio in maniera egregia, anche io mi sono sempre immaginata il padre come molto più vicino a jun e più comprensivo della madre... che mi da appunto l'idea di una che soffoca il figlio e che fatica ad accettare le sue scelte libere. La rabbia di Jun, poi... l'ho sempre notata. Nonostante ci venga presentato come un ragazzetto calmo e sereno io ho sempre immaginato lo fosse in apparenza, anche perchè fra anime e manga ci sono scene dove ci dimostra il contrario!! Brava!!!

Recensore Veterano
02/09/13, ore 13:34

Un'altra piccola meraviglia questa dedicata a Jun e suo padre! Approfondisci uno dei momenti più toccanti che la storia di CT ci offre: quello in cui il signor Misugi cede alla richiesta di suo figlio di giocare oltre quei vitali quindici minuti! E non solo cede: la comprende. Nessuno meglio di suo padre conosce l'animo di Jun, così simile al suo. E sa con certezza una cosa: se fosse stato suo posto, avrebbe fatto la stessa, identica cosa.
L'istinto di mamma è forse diverso da quello che invece si agita nel cuore di Isamu, che pure ha paura di perdere Jun, ma va oltre l'attaccamento naturale, non so come spiegarlo! Ma credo che tu mi abbia capito! :-) E quindi è bella la scelta che hai fatto di parlarci di papà Misugi anziché della mamma (che nemmeno a me sta troppo simpatica, confesso!^^).
Mi piace poi come hai sottolineato la fragilità e la rabbia interiore di Jun, quella rabbia contro la sua sorte, sempre così perfettamente controllate e difficilmente esternate. Ma ci sono! E danno un tocco di umanità bellissimo ad un pg che mi piace, ma che per i miei gusti rientra tra i 'troppo perfetti'!
Hai un modo molto bello di paragonare gli stati d'animo all'ambiente circostante, come quando scrivi "Il plumbeo della giornata e dei ricordi", che mi rimanda anche al capitolo precedente, quando descrivi l'alba e i pensieri di Kojiro.
Ho notato solo qualche piccola imprecisione legata alla storia originale, (forse voluta? perché sembra una specie di unione dei vari eventi) di cui tu descrivi questi bei 'missing moments', ma che non intaccano comunque la bellezza dell'elemento principale di questo capitolo, che è l'approfondimento del rapporto tra Jun e suo padre.
Di nuovo complimenti! Alla prossima! :-)

Recensore Veterano
02/09/13, ore 11:32

Cioè... MANNAGGIA A TEEEEE! Mi fai fare la lacrimuccia!!! Su Jun!!! Mini alla mia credibilità lol
*si riprende* Probabilmente i puristi avranno qualcosa da ridire sulla tempistica perchè SE NON SBAGLIO l'operazione di Jun avviene dopo le medie, quando perde col Toho e a Yomuri Land non gioca, quindi l'operazione avviene alcuni anni dopo la partita con Tsubasa e su altri dettagli (Pierre Leblanc è il nome "italiano": anche io lo uso ma se lo abbini ai nomi originali dovresti mettere una noticina)... dicevo, si potrebbero obbiettare queste lacune "tecniche" ma il *cuore* c'è tutto...
"Il giorno in cui ha permesso a suo figlio di rischiare di morire per scegliere di vivere"... con questa frase mi hai dato una risposta che aspettvo da anni. Mi son sempre chiesta come dei genitori potessero permettere a un figlio di rischiare la vita per una partita di calcio (ormai son vecchia e penso "da mamma") ma credo che questo abbia perfettamente senso... E mi voglio complimentare per la scelta di parlare del babbo, anzichè di quel gatto attaccato ai cogl- ehm di quella rompina della mamma. Un pg di cui si sa meno di niente, che a malapena si vede ma che mi immaginoo proprio come lo tratteggi tu, simile a Jun: posato all'apparenza ma pieno di coraggio e passione per quello che fa. Tenerisima la scena sul divano. Brava.

Recensore Veterano
27/08/13, ore 09:44

Non sono brava a recensire passo passo, sono un po' random ma ho letto entrambi i capitoli\flashfic e mi sono molto piaciuti anche se la mia predilezione per "l'altra metà del cielo" (quella meiwa-toho) mi fa avere un debole per questa seconda, dolcissima rappresentazione di due "duri" quali sono sia la mamma che il figlio della famiglia Hyuga. Palpabile e vero il loro affetto, questo figlio nato e dovuto per cause di forza maggiore "grande" che però anela ancora a qualche momento in cui avere la sua mamma tutta per sè...
Bellissima l'idea di parlare dei genitori e lo stai facendo nel modo giusto lol COMPLIMENTI!

Recensore Master
26/08/13, ore 16:00

Con un po' di ritardo arrivo a leggere e recensire anche questa bellissima flash. *^* mi è piaciuta davvero molto, l'ho trovata di una poesia stupenda. Ho sempre avuto un grande rispetto della madre di Kojiro: ha una forza e un amore per i propri figli che è meraviglioso. Non gli ha mai fatto mancare nulla né ha mai fatto pesare loro la condizione in cui versano. Una donna fantastica, una madre meravigliosa. Ed è normalissimo che Kojiro le sia particolarmente legato. In questa flash sono tenerissimi entrambi, perfettamente IC e tu hai li hai mossi benissimo! Davvero tanti complimenti *^* aspetto la prossima storia!!!!

Recensore Veterano
18/08/13, ore 19:42

Cara, prima di commentare quest'altro bellissimo capitolo, volevo dirti che forse involontariamente ti ho fatto fare un 'errore', nel senso che Naoko è il nome della sorellina di Kojiro e non della mamma, che al momento è sconosciuto. Io l'ho chiamata così, d'istinto, Midori, che solo dopo ho scoperto vuol dire 'verde'. Il colore della speranza... e forse non è stato un caso! ^^ Comunque non è raro trovare figli che portano lo stesso nome dei genitori, quindi ci può stare!
Detto questo vado avanti, perché non vedevo l'ora di farti i miei più vivi complimenti per questa "Devozione". Un titolo azzeccatissimo, sia per Kojiro che per la sua stupenda mamma! Ma complimenti soprattutto per come hai tratteggiato questo Kojiro, e per quella capacità di riflessione che gli hai dato nonostante quell'apparenza (e sottolineo apparenza!) rude e impetuosa, tutta azione e poco pensiero. L'ho sentito molto vicino al Kojiro che immagino anch'io pure in un altro aspetto: quello di provare qualsiasi sentimento all'ennesima potenza, quasi da avere paura di esserne sopraffatto. Rabbia, orgoglio, dolore, amore, istinto di protezione... L'amore che prova per sua madre e i suoi fratellini è quasi viscerale. Cerca di trattenersi, di fare l'uomo, ma a volte non può fare a meno di cedere a quello che prova. Mi credi se ti dico che quella scena bellissima della J tra Kojiro e la madre la ripresi tempo fa in una parte della mia long? Non è stupenda? *__* Kojiro sa che stare alzati fino a notte fonda a lavorare, è solo il minimo di quello che la sua piccola, grande mamaa è capace di fare per i suoi figli!br />
Sono sicura che il legame tra Kojiro e l'alba sarà sempre forte e rappresenterà per lui un momento in cui guardare dentro se stesso.
Bravissima e grazie, mi hai regalato belle emozioni!
(Recensione modificata il 18/08/2013 - 09:29 pm)
(Recensione modificata il 19/08/2013 - 03:16 pm)
(Recensione modificata il 19/08/2013 - 03:19 pm)

Recensore Veterano
12/08/13, ore 15:12

Che bella, bellissima idea quella di raccogliere delle one-shot dedicate proprio ai genitori dei nostri amici! Tra l'altro, quello tra genitori e figli è un tema che sento molto ultimamente quando penso/scrivo/riscrivo su CT; forse tutto è scaturito tempo fa, quando nella mia mente scattò una specie di 'riabilitazione' di papà Wakashimazu ^^!
Iniziamo giustamente dal papà del protagonista, quel capitano affettuoso e legato in modo speciale al suo bambino, ma sempre un po' assente. Perde molte fasi importanti della crescita di Tsubasa ed è molto bello come lo fai constatare a Koudai nei suoi pensieri. C'è però un legame ugualmente forte che li unisce, nonostante le lunghe distanze fisiche, ed è quell'essere 'sognatori concreti' (che bella definizione!), quell'essere in fin dei conti anime simili: quello che il mare è per Koudai, il calcio è per Tsubasa e anche se capaci di portare sempre, fedelmente nel cuore i propri affetti, nulla riesce ad impedire loro di spiccare il volo (con buona pace di Natsuko...^^). Bravissima e aspetto davvero con tanto entusiasmo i prossimi personaggi! :D

Recensore Veterano
12/08/13, ore 14:34

Due righe veloci veloci... Già la scelta dell'argomento merita un applauso: i genitori dei nostri eroi sono figure poco sfruttate ma ricchissime di potenzialità, narrativamente parlando. Mi ha molto colpito il pensiero del padre di Tsubasa, "gli Ozora sono determinati, concreti sognatori": è un'espressione bellissima e azzeccatissima per dire che le aspirazioni nascono nella nostra più profonda e inconscia interiorità, come i sogni, ma poi occorre avere realismo e saper lavorare per far sì che divengano realtà, anche mettendo in conto che si dovranno fare sacrifici e che magari i risultati non arriveranno tanto presto.
Aspetto con ansia le puntate successive! Buon lavoro,
Ae.
(Recensione modificata il 12/08/2013 - 09:19 pm)

Recensore Master
11/08/13, ore 17:34

OH! E FINALMENTE! *_* Finalmente qualcuno che si preoccupa di parlarci un po' di questi genitori!!!
Trovo che la tua idea sia carinissima e la seguirò con infinito piacere! :D
Questa prima storia su Koudai mi è piaciuta molto, non solo per dove l'hai ambientata (ultimamente la Norvegia mi ricorre decisamente troppo spesso nei miei pensieri e sarà credo la mia meta di migrante) ma per come l'hai resa. Per questa sua malinconia di fondo che lega sempre i viaggi che ti portano lontano, troppo lontano da casa e ti rendi conto di stare perdendoti qualcosa di importante, che hai lasciato indietro. Non credo che molti si siano soffermati troppo sulla figura di Koudai, un capitano di nave, sempre in mare, che non può avere il piacere di veder crescere il proprio figliolo e per lo più si deve accontentare di immaginare da lontano come se la sta cavando e quali nuovi traguardi starà raggiungendo. Tu hai saputo trattare con davvero tanta delicatezza questo aspetto e io l'ho apprezzato un sacco. :DDDD
Resto davvero in attesa di sapere come proseguirai e di quali altri genitori ci vorrai parlare. :)

PS: due piccoli appuntini al volo. XD penso che tu abbia lasciato qualche tag corsivo aperto, perché a un certo punto tutto il testo diventa corsivo, fino alla fine! XD
E poi: il termine 'eco' è femminile al singolare (la eco) e maschile al plurale (gli echi), quindi dovresti correggere con: "un'eco lontana" ;)))) (scusa, lo so che son piccole cose, ma proprio non riuscivo a non segnalartele! X3 - soprattutto 'eco' XDDDD)

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