Non so perché ma non ricordo assolutamente il modo in Harry e Ron la trattano, oddio, proprio io che ricordo a memoria quasi tutte le battute di tutti e otto i film. Ma a ogni modo capisco il genere (perché conosco i miei polli) e posso immaginare come si sia sentita la piccola Hermione.
Le drabble secondo me sono un intero mondo a parte; amo scriverle e amo leggerle, perché riescono a tirare fuori il meglio di noi (sia come sintesi, sia come interpretazioni). Qui noto sicuramente che una delle cose che vuoi mettere in rilievo è quanto la Grifondoro sia dipendente dai libri perché sono una delle poche cose (forse l'unica) che non l'ha mai tradita; ci sono sempre stata per lei e in un modo o nell'altro hanno contribuito a renderla la persona meravigliosa che è.
I libri erano i suoi migliori amici prima che Harry e Ron entrassero a far parte della sua vita e ha sempre trovato conforto in essi come può una bambina che si sente completamente estranea a un mondo al quale in effetti non appartiene (essendo una strega che ha vissuto per tanto tempo con genitori babbani). I libri di Hogwarts, poi, avevano fatto il resto: immagino la sua faccia alla scoperta di quelle pagine e pagine, ogni parola d'inchiostro, che avevano il potere di insegnarle come essere una strega coi fiocchi e realizzare ciò per cui era nata.
Ma i libri non sono tutto: i libri non ti abbracciano, i libri non ti sorridono, i libri non ti danno il buongiorno, come invece hanno fatto e continueranno a fare i suoi due migliori amici; ecco perché la tristezza e la malinconia la assalgono quando, in quel particolare momento, Harry e Ron non possono aiutarla e nessun tomo è in grado di spiegarle come fare per non provare sentimenti. Perché la ricetta per gestire le emozioni non esiste e mai esisterà, questo Hermione lo sa e deve imparare ad accettarlo.
Dunque, un bellissimo componimento, scritto bene, con poche parole ma decisamente esaustive. Non ho compreso perché nella terza parte sei andata a capo come se fosse una poesia, ma del resto il modo bellissimo in cui ti sei destreggiata con la lingua italiana ha un che di poetico!
Bye, Gwen. |