Ciao :)
Eccomi qui con una nuova recensione. Non vedevo l'ora di recensire questo capitolo, che avevo letto già qualche giorno fa e sono felice, ora, di avere tempo per farlo e per leggere quello successivo, cosa che non vedo l'ora di fare!
All'inizio è stato un capitolo che più drammatico non si può, direi. Il risveglio di Jay è stato davvero molto brusco. E' terribile essere tristi il giorno del proprio compleanno, io lo so per esperienza. Jay deve essersi sentito svuotato e deve aver pensato che, tanto, con la situazione familiare di quell'ultimo periodo, il suo compleanno sarebbe stato uno schifo totale. Ora vorrei citare un bellisimo passaggio (adoro davvero come scrivi certe cose) e poi commentarlo:
"Scese le scale adagio concentrandosi sulle risate sommesse dei componenti della sua famiglia riuniti per la colazione e quando fu abbastanza vicino si arrestò davanti alla porta chiusa ascoltando le voci di chi sentiva ancora di amare, e sorrise, riconoscendo nella familiarità di quei discorsi ordinari momenti della sua vita neanche troppo lontani.
Aprì la porta.
L’odore del caffè lo investì tanto da svegliarlo completamente e scrutando i visi di suo padre e suo fratello minore un nodo nello stomaco lo costrinse ad una smorfia di amarezza.
Vide suo padre con un’espressione che non ricordava neanche più di aver mai visto e scorgendo nella profondità del suo sguardo una complice intimità condivisa con suo fratello minore, la nostalgia lo soffocò. Un valzer continuo di flash lo riportò in quella stessa cucina, solo a qualche mese prima, quando con suo padre usava confrontarsi alla pari su ogni tipo di argomento; attimi di sublime felicità si trasformarono in un ritratto cupo e indelebile, e la felicità passata originata dalla soddisfazione che ogni figlio prova quando viene seriamente considerato dal proprio genitore si dissolse, come i contorni sfumati di un disegno piegato dall’avanzare del tempo.
Era troppo tardi per scappare e senza alcuna ragione il sorriso di Izaya si presentò nella sua mente. Pareva rammentargli, con voce pacata e gentile, le mille rassicurazioni che soleva ripetergli ogniqualvolta lo trovava particolarmente provato o assorto. “Non sei tu che devi adattarti a loro. Tu sei così come sei e devi importi perché meriti rispetto anche solo per il coraggio che hai dimostrato, e se non gli starà bene, allora, fagli vedere che sei sereno nonostante tutto. Non hai bisogno di loro.” Concetto semplice e diretto, apparentemente infantile, ma sacrosanto."
All'inizio Jay si sentiva forte, pronto ad affrontare anche quella giornata ed era sceso in cucina molto allegro, direi. Il riferimento alle risate dei suoi genitori e del fratello, che gli hanno ricordato momenti passati e felici, è stato molto bello perché è stato come se in quel momento lui avesse immaginato di potervi partecipare ancora. Forse, bel suo inconscio, sperava che tutto sarebbe passato, che i suoi genitori sarebbero stati meno arrabbiati con lui, almeno il giorno del suo compleanno. Inoltre non avevi mai parlato, prima, di suo fratello minore. Me lo sono figurato come un bambino di 12, o un ragazzino di 13, 14 anni e credo che lui non sappia che Jay è gay, giusto? O lo sa? Scusa, ma questo non l'ho capito. Quando successivamente hai scritto che Joseph è felice perché tutte le attenzioni del padre osno rivolte a lui e non a Jay e quindi ne approfittta, io ho interpretato tutto uqesto come una cosa innocente, nel senso che anche Joseph sente di essere più grande di ciò che è, non so se mi spiego. Quello che voglio dire è che i bambini o i ragazzini sognano sempre di sentirsi più grandi di quello che sono e quando vengono coi volti nelle conversazioni degli adulti, o quando sono proprio loro ad iniziarle e vedono che le persone più grandi seguono il filo dei loro discorsi, si sentono cresciuti, più maturi, molto più di quanto, magari, sono in realtà, ma non so se era quello il senso che intendevi dare a Joseph e a ciò che hai scritto su di lui. Dato che non hai parlato, nel primo cpaitolo, di come ha reagito lui a ciò che Jay a rivelato ai genitori, ho pensato che il ragazzo l'abbia detto solo al oro, perché il fratello era troppo piccolo per saperlo.
Chiusa questa parentesi, ritorno e vado più con ordine.
Allora, allora *si schiarisce la voce*.
C'è un netto contrasto tra le risate dei familiari quando Jay non è presente e il silenzio nel momento in cui entra in cucina. Credo che i genitori vogliano estraniarlo dalla loro vitu quotidiana, non facendolo partecipare alle conversazioni, negandogli addirittura il diritto (perch>é di dirito si tratta) di fare una risata tutti quanti insieme e di godere così di quelle piccole, ma estremamente significanti, cose quotidiane che danno serenità. E' cmome se lui fosse un estraneo per loro. Addirittura non gli hanno lasciato il suo posto a sedere e questa è una cosa che proprio non riesco ad accettare. Possono essere omofobi quanto vogliono e forse più avanti capirò meglio il loro carattere e le ragioni che li spingono a fare questo, ma anche se le conoscerò non significa che le accetterò, almeno non credo. Tu mi hai detto che hanno anche loro le loro ragioni ma, per ora, non riesco a capirli. E' sempre il loro figlio, accidenti! (Dico questa parola per non dire di peggio e non arrabbiarmi come una belva. Mamma mia, sono proprio empatica qando leggo una storia!) Jay ha fatto bene a buttare la fetta di pane tostato nella pattumiera. So ce può sembrare una cosa sciocca da dire ma significa che ha capito che lì non c'era più posto per lui e che tanto valeva rimaere a fare colazione con delle persone che non lo accettano. L'avrebbero solo fatto stare peggio, anche perché il silenzio a volte fa più male di mille parole, come penso sia successo in questo caso. La cosa che mi ha fatta stare peggio, però, è il fatto che, se non ricordo male, all'inizio Jay non si ricordava nemmeno che quello fosse il giorno del suo compeanno, però, quando ha visto la data sul cellulare, è crollato Lo posso immaginare, cavolo, con tutto quello che sta passando, stare così anche il giorno del suo compleanno deve essere straziante! Inolre, nemmeno sua madre gli ha dato un gesto d'affetto, non gli ha scompigliato i capelli, proprio lei che gli ha dato la vita ora lo rifiuta così? Credo, però, che Emma, dentro di lei, gli voglia ancora bene e che anche George gliene voglia, solo che ora sono troppo in collera con loro per ricordarsene davvero. O meglio, sua madre non dice niente, quindi non so se è in collera o se sta in silenzio solo perchè ècombattuta tra l'arrabbiarsi con il figlio (come il marito vorrebbe che lei facesse e come, almeno in parte, anche lei vorrebbe), oppure se si comporta a questo modo perché è cnombattuta tra la rabbia e l'amore per il figlio, ma propendo più per la seconda
opzione.
Ovviamente Jay è andato a rifugiarsi nel suo bar e, per fortuna, è arrivato Izaya a tirargli un po' su il morale. Mi ha fatta ridere un sacco quando Lizzie gli ha chiesto di mantenere il segreto sul fatto che fosse il compleanno di Jay e invece lui è andato a urlarlo ai quattro venti hahaha. Ma anche questo fa parte del suo carattere, del fatto che vive la vita con leggerezza e Jay, i n questo momento, ha bisogno di rilassarsi un po' e id ritrovare la tranquillità.
Beh, non vedo l'ora di scoprire che cosa significa "luogio di perdizione" XD. Chissà dove Izaya vorrà portare lui e Chaz. Spero che non sarà un disastro invitare anche Chaz dopoo la sua dichiarazione d'amore, per Chaz, intendo, mi auguro che non esploda di nuovo.
Vorrei farti una domanda, perché non ne so molto: a Londra la maggiore età non si raggiunge a 21 anni? Io pensavo di sì ma evidentemente mi sbaglio. Tu sicuramente ne saprai più di me.
Beh, avrei voluto fare una recensionecorta perché all'inizio non avevo bene idea di cosa scrivere, invece poi mi sono lasciata andare facendo riflessioni su rifessioni e mi è venuta lunga un chilometro perchémentre scrivevo pensavo sempre a cose nuove da aggiungere. :)
Vado a leggere il prossimo capitolo e a domani con la recensione successiva.
A presto,
crazy lion |