Recensioni per
Gorgoglìo.
di hiccup

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Recensore Veterano
02/03/14, ore 13:53
Cap. 60:

Buongiorno e buona domenica!

Bellissima la citazione d'apertura di oggi :)
Molto pregevole anche la costruzione della poesia, con l'occhio che cade a destra e a sinistra, fra strofe eterne e versi effimeri. Il tema su cui hai giocato è affascinante, lo si può certo considerare un topos della Poesia d'ogni tempo e lo hai trattato con il dovuto rispetto e con sincerità. Mi piace che tu abbia iniziato il mese di marzo, il mese dei fiori e delle piccole cose, con queste righe.

"Non ho mai creduto nell’eternità, nel fattore per sempre
sussurrato a labbra schiuse prima di un lungo bacio
dolce-amaro; le pareti della memoria scricchiolano
e rimbombano di promesse infrante e addii infiniti."

Capisco cosa intendi e, sì, a seppure a fasi alterne (il discorso sarebbe poi ben complicato, per fortuna i versi consentono di comprimere e 'sintetizzare') anche io ho nutrito quell'astio verso i 'per sempre'.

"Non esiste nemmeno l’infinito;
stupida concezione umana delle emozioni,
borbotti."

Avrei da ridire su questo, ma pure qua capisco cosa intendi (e poi sei tu la poetessa!).

"Tuttavia mi scopro forse curiosa, impertinente e fuori luogo
a desiderare che queste piccole istantanee sgualcite
si prolunghino – lascino vagare i loro filamenti argentei –
nelle ore, nei giorni, nel mesi – negli anni?"

Impertinente, aw, oh sì. Eppure l'impertinenza ti dona, specie nello scrivere in versi. E con parole semplici hai ben esposto quella contraddizione interiore che in molti viviamo. Che poi non è che un fronte limitato di un conflitto ben più ampio: quello fra cuore e ragione.

"Ogni cosa è un brivido unico e freddo; intermittente
come le stelle nella notte – tutto è superficiale ed effimero,
replichi."

Eh sì, si replica, ché ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. E non si può fare a meno di farlo presente a se stessi, per non perdere la bussola (ho usato bussola perché credo sia un termine che ti piace, vero?).

"Eppure queste fila malinconiche e gioviali
mi strangolano i polsi e le caviglie, arrestandomi,
facendomi rallentare il mio incedere; e io trattengo
un sorriso davanti ad una tazza di cioccolata calda; ad un film;
alle risate dei bambini; alle storie lontane raccontate dalla pioggia;
alla semplicità dell’amicizia; ad un bacio ruvido sulla guancia;
ad un abbraccio senza pretese; alla sensazione di appartenenza;
alla vita e alle giornate gocciolanti di ricordi intrisi in pagine incartapecorite."

L'ultima parola - scusa - ma la trovo orrenda. Per quanto possa essere adatta e significativa, non è essenziale ed esteticamente - cioé etimologicamente nel qual caso - è proprio brutta secondo me. Ma la strofa in sé mi ha trattenuto un sorriso (sarà anche perché io adoro le enumerazioni, they're made for dreamers). È una bella poesia, brava. E facci sapere come si evolverà la disputa fra effimeristi ed eternalisti :3