Ciao!
Posso dirti che un po’ mi dispiace non rivedere la foto della dama insofferente? Credevo che fosse un banner, un marchio per la tua storia, ma non vedendola più ci sono rimasta un po’ male. Forse, però, mi sono fatta un’idea divergente in merito e spero che sia corretta – correggimi se sbaglio, mi raccomando. Trattandosi di un diario, in qualche modo può contenere delle fotografie e man mano che si toccheranno alcuni argomenti ne compariranno altre dal fascino retrò – è solo un’ipotesi, non volermene a male, ma devo ammettere che lasciava il suo segno anche quella che era una semplice immagine.
Devo dire che ho notato un piccolo errore nelle prime righe di questo capitolo, errore che può benissimo essere ovviato in diversi modi a seconda del tuo tipo di scelta, perciò ti dico solo che c’è una discrepanza temporale di un verbo. Non mi permetto di correggertela per via del fatto che a seconda di come la divideresti potresti o meno cambiarlo, quindi ti lascio quest’onere e spero di non darti fastidio.
La narrazione è scorrevole come nel primo capitolo, ma in effetti noto una leggera lentezza che stride con la scorrevolezza. È un paradosso, forse, ma non saprei come altro spiegarmi.
In alcuni punti si va più veloci, in altri no. Forse ci sono troppe specificazioni, troppe spiegazioni che potrebbero essere espresse diversamente, fatto sta che la parte narrativa risulta meno avvincente di quella del capitolo scorso.
Non so se è per via della concentrazione della storia a forma di diario, ma avere tutto a portata di mano senza le emozioni dei personaggi non è proprio un qualcosa di positivo. Qui mi ricordo la frase che ho letto verso la fine dello scorso capitolo, quella che parlava dei battiti del cuore per associarli a dei tamburi; mi era piaciuta molto e credo che la descrizione perpetua porti a un perdesi di tali chicche che noto sparse anche qui, tra una parte e l’altra che risulta troppo concentrata.
Ecco, per spiegarmi meglio credo che la tua storia sia una spremuta d’arancia: concentrata. Sarebbe meglio avere delle arance e lasciarle spremere a chi legge, forse, perché susciterebbe più curiosità.
Come ti dissi nella scorsa recensione, infatti, l’attenzione del lettore dovrebbe essere mantenuta viva, ma se si propone con tutto già pronto non lascia mistero, non ha suspense, non c’è climax.
Non mi sento di darti una recensione critica per questo, ma sono un po’ indecisa su questa bandierina verde che ho voluto inserire. Diciamo che mi auguro ci sia più interazione in futuro – più ragionamenti, più dialoghi, più azioni da scoprire.
È un incentivo, un incoraggiamento o come vuoi definirlo tu, insomma: non è neutra perché comunque sia hai delle buonissime capacità di scrittura e i personaggi sono caratterizzati. Non potrei lasciarti un brutto segno nelle recensioni a causa di un mero parere personale che non avvolge neppure tutti i fronti.
Alla prossima,
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