Ciao!
È la prima volta che leggo qualcosa di tuo, perciò chiedo subito scusa per presentarmi così candidamente con delle cose che, probabilmente, già saprai. Ho letto la prima parte della tua OS divisa in due e posso dirti che per il momento non mi ha entusiasmata e per diversi motivi a dirla tutta: immagino che lo stile sembri discorsivo a una prima occhiata, forse è dovuto alla voce narrante, ma credo che ci siano un po’ troppe ripetizioni volute – e bada bene, so e immagino che lo siano, perciò non voglio criticarti per delle ripetizioni non intenzionali. Forse si tratta di un mero gusto personale e di certo è così, ma temo che questi continui rimandi allo stesso concetto appesantiscano la lettura.
Faccio un esempio con poche righe:
CIT. Loro, loro mi avrebbero capito e avrebbero capito dove sarebbe arrivato il mio amore, il mio eterno e dolce amore.
Eppure solo lo scrosciare di padelle d'acciaio, solo le urla, gli strilli di questo amaro limbo. C'era qualcosa dietro a quelle mani graffiate, dietro ai loro grugni di porci, dietro agli schiaffi insolenti, sapevo che c'era qualcosa di profondo e indefinibile. Forse ero io quel qualcosa.
Credo che anche rileggendo si possa notare subito la pesantezza di cui parlo: “loro” ripetuto prima e dopo la virgola, “mio” che appare per lo più come la stessa cosa precedentemente citata, “amore” idem; “solo”, “c’era”, “qualcosa” che abbondano nel secondo capoverso incollato. A mio avviso avresti potuto usarne di meno, sfruttando magari la punteggiatura per enfatizzare o il corsivo – ho visto che l’hai usato anche per la citazione su Alice.
Altra cosa che vorrei correggere è questa: CIT. «Non si tranquillizza sta puttana. Che facciamo?»
Immagino che “sta” sia il sinonimo di “questa”, ma è uso dialettale e non affine all’epoca in questione, senza contare che l’abbreviazione vorrebbe comunque l’apostrofo d’elisione prima della parola – vale a dire ‘sta.
La “è” maiuscola non si scrive così come la poni tu nel testo (E’) ma così È e c’è differenza, perché nel primo caso è un apostrofo, mentre nel secondo un accento. Puoi trovare quella lettera in “inserisci simbolo” su Office Word, alternativamente dopo l’inserimento di un punto fermo, spaziando e inserendo la è semplice alla quale seguirà un nuovo spazio per trasformarla in È.
Un refuso che ho notato – cosa che di solito non accade – è questo: “fa”. Immagino che volessi scrivere “fra”.
Credo che alcuni termini non siano adatti all’epoca in questione, torno a dire, come per esempio “stupidi coglioni”. Sono un po’ perplessa al momento, ma credo che andrò avanti donde evitare fraintendimenti, come promesso in partenza, visto che hai specificato che si tratta comunque di una OS divisa.
Alla prossima,
xoxo |