Recensioni per
For darkness shows the stars
di xX__Eli_Sev__Xx
3 capitoli 3 ferite per Sherlock da armi da fuoco. |
Oh my God! Povero John!! Ma è proprio sfigato!?! |
“… Il suo cuore accelerò…”: continua il percorso tormentato del consulting alle prese con un caso drammaticamente difficile e complicato, tanto più che coinvolge direttamente John, l’uomo del quale lui è assolutamente innamorato. Sh, però, vive questo come un sentimento impossibile e, quindi, ancora più doloroso da sopportare. “… Sherlock rise sommessamente…la prese tra le braccia e le sorrise, cullandola dolcemente…”: la figlia di Watson sembra per Sh l’unica oasi di tranquillità perché gli trasmette un’ignara tenerezza che lo distoglie dalla situazione drammatica del suo cuore… fino a quando il suo pianto interrompe un momento magico tra i due. E ritorna la realtà. Tragica, con il rapimento di John. Un bell’impegno, ti sei presa, brava. |
Caspita! Tu sì che sai come scioccare la gente!! |
La storia prosegue con una giusta tensione narrativa, in cui inserisci il tormento interiore di Sh, il disagio di John che si trova a dover crescere una figlia senza madre. Attorno a questo nucleo centrale ruotano Mycroft e la sua storia con Greg e, purtroppo, personaggi inquietanti come Moran. Si aprono nuovi interrogativi alla scoperta che Mary è la sorella di quest’ultimo. Un bell’intreccio. |
Sono senza parole!! |
“…Sì, ma l’hai fatto con me…”: il percorso logico di Sh è chiaro, quando il problema sembra complicato e di difficile soluzione, il consulting attiva la sua superiore razionalità, l’ inarrivabile energia della sua mente ed ecco che la strada si fa più facile. La frase, rivolta ad un John sconvolto per la morte di Mary e per l’enorme responsabilità della figlia, è diretta, chiara, non lascia dubbi: Sh sa che il suo blogger si è sempre occupato di lui, anche se non ha mai espresso alcun ringraziamento di sorta. Dunque, se è riuscito a non lasciarsi travolgere dal comportamento a dir poco originale di Holmes, e a cambiargli la vita, l’essere padre sarà una cosa molto più semplice. “…Sei tutto ciò che mi rimane, Sherlock…”: alla vicinanza che Sh esprime con tanta semplicità, John risponde con il calore della sua grande capacità di amare e di donare la sua umanità. Hai inserito, a sorpresa, poi, un vero e proprio colpo di scena, e cioè quell’immagine agghiacciante di chi, solitamente, è l’emblema della sicurezza e della protezione: Mycroft imbottito di dinamite mi riporta ai tempi di “The Great Game”, quando il perfido Moriarty si esprimeva allo stesso modo attraverso il terrore delle sue vittime per giocare con Sh ad una sfida mortale. L’inserimento, inoltre, di un personaggio indubbiamente sinistro come Moran, carica la tua ff di ulteriore tensione. Come se non bastasse mi fai ferire nuovamente Sh e mi “organizzi” un’atmosfera in cui non manca un’ondata impetuosa di Mystrade. Un bel capitolo, denso di avvenimenti. Un’unica osservazione, se mi permetti, per puntualizzare che, secondo me, la frase “…Anche se questa notte la passeremo a farci le coccole..” non è adeguata al resto del pezzo che hai scritto, ai personaggi coinvolti, alla caratura delle vicende che hai organizzato in modo così preciso e convincente. Mi sembra troppo semplicistica. Ma chi scrive sei tu e le tue scelte vanno rispettate. |
E così Mary è morta, per salvare la bambina, lasciando campo libero a Sherlock. |
Ciaooo!! Oh my God, che capitolo!!! |
“…Poi si volse nuovamente verso Sherlock, accarezzandogli il capo…”: non sopportando questo personaggio, Mary, per la sua ambigua presenza, mi sono sentita a disagio di fronte alla precisa immagine di uno Sh che sembrerebbe “disarmato” di fronte a lei. “…leggero rossore alle guance…senza nemmeno essersi accorto di avere ancora la mano chiusa intorno alla sua… il leggero rossore che era salito alle guance di Sherlock…gli occhi immersi gli uni negli altri…”: ho raccolto via via delle chiare tracce di quello a cui avevo già accennato nella precedente recensione. Sh e John sono legati da qualcosa di grande, che li pone, in certi momenti, lontani da tutto e tutti ma che è stato fino ad ora messo a tacere sia per tutte le vicende che, intrecciandosi intorno a loro, hanno reso quasi impossibile l’ammetterlo, sia per delle complicanze caratteriali o dei pregiudizi. Tu hai seminato qui e là, in modo discreto, questi segnali di una profonda attrazione tra i due, rendendo più ricco lo scenario, anche psicologico, in cui vai delineando la tua storia.. Quello che, poi, hai inserito nel capitolo, a proposito di Mary e della sua morte, è un asso vero e proprio, nel senso che immagino le conseguenze che questo fatto avrà nella storia. Bene (non nel senso che è morta Mary, eh?!). |
Ciao!! Sono contenta che tu sia tornata con un'altra FF!! |
Ciao! |
Sono molto contenta di leggere un'altra tua storia e scoprire che sarà una long mi rende ancora più contenta e l'idea mi piace: quella di Moriarty è una enorme domanda lasciata in sospeso che deve essere risolta. |
Come dici tu, davanti agli occhi scorrono le immagini “contemporanee” dello Special di Natale, che tu ci presenti con precisione. Inoltre hai ricucito la trama allacciandoti alla fine della III serie (“…era comparso su ogni canale TV e radio del paese in contemporanea…”), ponendo la tua storia in un credibile blocco di partenza verso altre, nuove vicende. “…i loro occhi si incontrarono per qualche secondo…”: nella tensione di quello che potrebbe avvenire da un momento all’altro, vista la ricomparsa di “qualcosa” di Moriarty, fai emergere, qui e là, dei momenti in cui i due protagonisti sono isolati dalla realtà circostante per perdersi in tutto quel non-detto e non-fatto che ha caratterizzato anche la serie BBC. E su tutto ciò si staglia, enigmatica ma ben presente, la figura controversa di Mary. Il tuo percorso si presenta interessante anche grazie alla cura ed all’attenzione con cui hai scritto. |