Recensioni per
Il castigo del silenzio
di martaparrilla

Questa storia ha ottenuto 187 recensioni.
Positive : 187
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
09/01/18, ore 02:11

Sono arrivata all'ultimo capitolo...e che devo dirti! Questa storia è stata senz'altro una delle più belle che io abbia mai avuto la possibilità di leggere.
Ringrazio infinitamente la ragazza che me l'ha consigliata, perché altrimenti mi sarei persa questo piccolo capolavoro.
Ti devo fare i miei complimenti per tante cose: per come scrivi, per come hai portato avanti la storia, per come hai delineato alla perfezione i due personaggi.
Insomma, grazie. Grazie veramente perché prendere del tempo per leggere questa storia è stato bellissimo!
Alla prossima.

Recensore Junior
06/11/16, ore 19:57

Ho letto solo adesso questa fanfic purtroppo... dico purtroppo perchè ne ho lette davvero tante ma questa si aggiudica il primo posto!!! L'ho letta tutta d'un fiato *.* Complimenti davvero!!!

Nuovo recensore
21/10/16, ore 11:15

Da poco ho scoperto questo mondo grazie ad un'amica. Sto iniziando pian piano a leggere FF già concluse (odio aspettare!) e mi sono imbattuta nelle tue... Voglio leggerle tutte. Mi piace come scrivi, mi piace come descrivi le scene e i sentimenti, come differenzi i dialoghi. Mi piacciono i temi che affronti, mai in modo pesante, ma sempre con obiettività e serenità. Ho apprezzato la quotidianità e la semplicità di questo racconto, le emozioni dei personaggi e il climax con cui li hai fatti crescere, uno incatenato all'altro. Ho riflettuto molto sulla questione dell'età, perché in passato mi ha toccata da vicino.. Probabilmente se l'avessi affrontata diversamente la mia storia sarebbe finita bene come la tua! Continuerò a leggere le tue FF (ovviamente adoro quelle Regina/Emma, non so perché ma le sento molto familiari), continua così! Grazie!

Recensore Junior
23/08/16, ore 16:06

Prima di tutto ciao :)
Per mesi mi sono trovata i capitoli della tua storia nella prima pagina, ma ho aspettato che la concludessi prima di iniziarla, per poterla leggere con continuità. In verità c'erano due cose che mi frenavano: la tematica decisamente pesante e il cambio di prospettiva fra le due, ma sei stata talmente brava che nulla di tutto questo mi ha dato fastidio. Anzi, i tuoi capitoli mi hanno presa così tanto che sono rimasta alzata fino all'una di mattina per finire questa storia, nutrendomi delle parole come un'ingorda. Le tematiche così delicate sono state trattate con altrettanta delicatezza, senza scadere nel banale nemmeno una volta, soprattutto grazie all'introspezione dei personaggi, molto dettagliata, che mi ha stupita ed affascinata contemporaneamente: leggo molte ff SwanQueen, che spesso finiscono inevitabilmente per assomigliarsi, la tua invece è stata come una ventata fresca e nuova; inoltre, sei riuscita a mantenere i caratteri principali legati alla serie tv. I capitoli in cui Regina ed Emma sono più vicine ed in intimità sono i più belli, non per l'atto in sè ma per le sensazioni che trasparivano dalle parole. Potevo quasi toccare il disagio, il nervosismo e l'imbarazzo di Emma mentre guardava una donna bella ed inaccessibile, Dio solo sa quante volte mi sono sentita così anche io, e quasi udivo il respiro tremante di Regina la prima volta che Emma le ha stretto le mani. Oltre ad aver avuto la fantasia per la storia, l'hai anche scritta in maniera impeccabile, ed ogni capitolo sembra quasi una poesia.
C'è una sola critica che mi sento di farti: ho trovato un po' fuori luogo la sparatoria ed il coma. La situazione generale era già abbastanza tesa, e forse così è stata sovrabbondante di pathos. Avrei voluto vederle risolvere la situazione semplicemente parlando, mantenendo quell'equilibrio che avevi stabilito con maestria nei capitoli precedenti. Non mi fraintendere, il colpo di scena ci sta sempre, ma ha spostato un po' l'attenzione dal problema principale e l'ha quasi fatto risolvere magicamente... avrei voluto vederle faticare un po' di più.
Detto questo, ti faccio davvero i miei più sentiti complimenti, è una storia bellissima.

Recensore Veterano
28/06/16, ore 16:56

This is the end…Beautiful friend the end.
Alcuni dicono che quando si chiude una porta poi si apre un portone; personalmente non voglio chiudere questa porta, voglio lasciare l’uscio socchiuso in modo che quando mi viene voglia possa entrarci senza trovare tutto chiuso. La voglio tenere come la stanza dei desideri di Regina.
‘…Non volevo essere il dovere di nessuno’. Già; direi che nessuno vorrebbe ritrovarsi nella situazione di Emma. Mi piace la scelta delle parole che sono state oneste, semplici, efficaci e soprattutto dure.
Mi dispiace pensare ad Emma mentre i suoi pensieri partoriscono questa frase, in fin dei conti non pretendeva la luna, pretendeva solo di essere trattata da Emma Swan con pregi e difetti.
‘Voglio essere quella voglia che non ha mai avuto verso un altro essere umano…Un dovere non può far pensare a questo,..è un peso, macigno…Qualcosa di cui liberarsi’. Analizzando il primo pezzo della frase scritta devo dire che mi sono ritrovata spiazzata in senso positivo mentre la stavo leggendo e mi rendo conto che da Emma non potevo di certo aspettarmi la frase clichè “Voglio essere la persona che ti farà trovare un piatto caldo quando torni dal lavoro e che ti preparerà un bagno caldo” sarebbe stata troppo out of character. Penso sia una frase da segnare su un quaderno sotto la dicitura “far colpo”. A parte gli scherzi faccio un sorriso amaro perché leggendo ho quasi la sensazione che voglia dire “…avremmo potuto avere tutto questo, sarebbe stato facile avere tutto questo e invece…”. Per la seconda parte non c’è molto da dire, non serve neanche un dizionario dei sinonimi per farti capire cosa significhi “dovere” in questa difficile situazione. Anche perché se una cosa è troppo pesante, se una persona diventa troppo pesante alla fine viene classificata come “zavorra” eh si sa…nessuno vuole tenersi la zavorra attaccata ai piedi e soprattutto nessuno vuole diventare la zavorra di un altro essere umano, che sia un amico, un parente o un conoscente. Giusto per stemperare, anni fa c’è stata la canzone tormentone “Nobody’s wife” ecco direi che per Emma vale una versione tarocca…”Nobody’s zavorra” (o mettici il sinonimo che vuoi).
‘…avevo deciso di toglierle quel peso. La amavo troppo per lasciarle questo onere da sopportare…’ Penso che la scelta fatta da Emma in primo piano riguardi chiaramente Regina ma che immediatamente dopo arrivi lei. Ritorniamo dunque al discorso fatto qui sopra; per la bionda non essere autosufficiente equivale a non riuscire a far felice la persona che ama perché lei per prima non è felice e credo sia due cose che non possono essere scisse per il bene di una relazione quindi si, lo ha fatto per Regina, per tutto l’amore che prova, ma lo sta anche facendo per se stessa e poi credo che molto, se non tutto sia dovuto all’incontro/scontro che le due hanno avuto. Probabilmente Emma sperava, sperava con tutte le proprie forze di non dovere vivere l’incubo (che presumo l’abbia accompagnata per molte notti) di sentirsi trattata da diversa ma si sa, a volte le situazioni si mettono in un modo tale che quando ti fermi per fare il punto della situazione, non riesci mai a trovare il punto preciso dove tutto si è scatenato.
‘Infelice e muto’. Non mi sono mai ritrovata a dare una definizione di Henry da quando ho iniziato a leggere la storia; di sicuro ho pensato a lui come un bimbo triste, incasinato e a tratti mi sentivo dispiaciuta per lui ma a volte anche molto infastidita dal suo comportamento, ma “infelice e muto” tra le tante definizioni che potevano andare bene al ragazzino, sento che queste due sono le più adatte. Se ci si ferma a riflettere ti accorgi che di aggettivi ce ne sarebbero molti di azzeccati ma questo binomio è l’unione perfetta per lui…è come cercare una parola che descriva un certo stato d’animo, provi tante combinazioni, un po’ come quando provi gli accessori da abbinare ad un determinato outfit e poi alzi la testa, ti guardi allo specchio ed ecco…Ecco la fusione perfetta, nessun dubbio ma solo un leggero sorriso che ti fa capire che è tutto giusto, tutto si incastra.
‘Nei suoi occhi c’era il riflesso del fallimento…Quel desiderio di controllo che la caratterizzava, erano esplose con me, nel suo tentativo di espiare una colpa che si era autoimposta’. Non so perché ma mentre rileggo tutto da capo, arrivata a questo passaggio ho sentito una strana sensazione. Può darsi che siano entrambe sbagliate, questo non lo saprò forse mai ma la prima cosa che ho sentito sottopelle è di una Regina che si è immolata a martire, che si è presa sulle spalle un peso per lei troppo grande anzi oserei dire enorme e la gravità di questa azione è che nessuno le ha chiesto questo. Spesso si dice che le azioni contino più dei fatti beh penso che in questo caso valga il ragionamento opposto; se la mora non avesse fatto l’eroina, se non avesse preso decisioni da sola ma avesse parlato col cuore ad Emma tutto questo non sarebbe successo. E’ vero che se non fosse successo la storia non avrebbe avuto forse un futuro o lo avrebbe avuto in maniera decisamente più corta.
Immediatamente dopo questa mia constatazione però mi ritrovo anche a dire che ci sono persone che conoscono solo questo modo di agire, che decidere di passare subito ai fatti non è né una giustificazione, né una scorciatoia; semplicemente conoscono solo questo modo e chiaramente Regina è la regina di questo metodo!.
‘se avevo di fronte solo un’altra Elisabeth, sotto le spoglie di un’altra donna’. Per quanto sia triste e doloroso fare un paragone del genere mi trovo a dire che è una cosa assolutamente normale. Probabilmente da Emma è venuto in mente senza nemmeno rendersene conto ma solo facendo mente locale di tutti gli avvenimenti stile dejà vu che sta rivivendo.
Non voglio riportare tutto il discorso che Emma fa successivamente riguardo anche il suo di fallimento, risulterebbe tutto troppo noioso ma posso provare a dire che lei ha voluto intraprendere la strada della libertà di scelta per Regina; strada che evidentemente non ha dato i frutti che sperava nel senso che nonostante tutto i modi per far sentire la mora ha proprio agio, non è riuscita a smuoverla per quel che riguarda l’esporsi e per esporsi intendo una semplice e sincera chiacchierata. E se provassimo a metterci nei panni di Regina? Alzi la mano chi al posto della mora avrebbe deciso di prendere il toro per le corna e parlare del loro rapporto considerando che la dottoressa ha conosciuto un “solo amore” e per di più eterosessuale. Scommetto che non troverei tanti arti che svettano in alto.
‘Decido di prendermi il mio tempo…Il mio fisioterapista,…è diventato oggetto di sfogo…: è a lui che avevo chiesto di sottolineare a Regina che non mi impegnavo abbastanza…, a fronte di una sorpresa che volevo farle…’. Ecco come mille ipotesi, mille idee, mille cospirazioni che se avessi dovuto riportarle su un tabellone stile FBI non avrebbe nemmeno un centimetro di spazio libero ma anzi sarebbe farcito di post it e di fili rossi che si intersecano gli uni con gli altri, si sono miseramente frantumate. Prima o poi smetterò di far fumare il mio cervello inutilmente.
‘…il desiderio..di riprendere i miei pomeriggi insieme a Henry, anche se mia madre mi aveva egregiamente sostituita..’. Per poter approvare l’avverbio “egregiamente” con tanto di timbro e firma, dovrei aver visto Mary Margareth con i miei occhi ben spalancati.
‘…anche se mi considera una ragazzina immatura, decido di andare ad affrontarla…’. Dubito fortemente che una ragazzina immatura prenderebbe questa decisione e poi è risaputo che tutti quando siamo punti sul vivo diventiamo permalosi, capricciosi e immaturi.Comunque approva la scelta del “via il dente e via il dolore”.
Sarebbe stato bello e anche curioso dividere uno schermo a metà e vedere passo, passo come entrambe hanno affrontato questi dieci giorni; vederle negli stessi orari e soprattutto a fine giornata. Ora ad esempio vedo Emma immersa nella sua vasca da bagno con la pelle delle dita che inizia a raggrinzirsi e Regina….Casomai anche Regina sta facendo la stessa identica cosa.
‘Volevo solo far loro una sorpresa, arrivando alla cena di Natale sulle mie gambe…’ In questo caso sento chiaramente la stanchezza e lo sfinimento di Emma come a voler dire: “E’ chiedervi tanto di fidarsi di me?”. Anche se sono sicura che questa tiritera l’abbia ripetuta ad entrambe decine e decine di volte. Per questo ho sottolineato il fatto di sentirla stanca e senza forze (le faccende domestiche in questo caso non contano come spossatezza).
‘ma gli ultimi avvenimenti mi hanno quasi fatto passare totalmente la voglia di vederle e di sorprenderle’. Come ho ben descritto io! La corda si sta sfilacciando, mi sa che basta un altro strattone e Emma deciderà di passare il Natale da sola, reclusa a casa. Non è una situazione semplice per una persona fortemente testarda. E’ risaputo che un consiglio, detto solo anche una volta può risultare dannoso ma a quanto leggo questa cosa per la madre e per….l’ “amica” Regina è diventato un mantra. Mi meraviglio che non si sia già alzata e abbia scagliato la carrozzina vicino ai loro piedi.
‘Non è vero. Vorrei vederla sorridere per me…’. Oramai neanche più mi stupisco di essere sempre miseramente smentita.
‘E questo indipendentemente da quello che succederà tra me e lei’. Il cuore di Emma è così colmo di bontà e generosità che non ho il minimo dubbio che voglia vedere Regina sorridere anche se al suo fianco non ci dovesse essere lei. Il personaggio per come hai deciso di svilupparlo rende bene l’idea di questa sua sincera ammissione; non è la classica figura che predica bene ma che poi alla fine razzola male. Le hai dato l’impronta da nobile cavaliere ma che ogni tanto sente il desiderio di essere anche principessa e questa cosa non è sempre facile da trovare nei personaggi.
‘Spero…che mia madre sia riuscita a eseguire i miei ordini…’. Quando c’è di mezzo Mary Margareth con un qualche tipo di organizzazione da fare in segreto mi viene sempre da chiudere gli occhi in segno di sofferenza.
Molto, ma veramente molto intensa la scena della vasca da bagno; inutile dire che il riferimento è per le cicatrici esterne di Emma, per il modo in cui le hai descritte e per il modo in cui Emma accarezza ognuna di esse come se stesse cercando il percorso più adatto per arrivare a destinazione.
‘…i due piccoli e profondi fori di proiettile. Quelli sono decisamente antiestetici…’. Come riesca Emma e anche tu ad avere questo tipo di fantasia nell’associare dei buchi di proiettili a quelli fatti in spiaggia, ancora lo devo capire! Comunque a mio gusto personale..Questa descrizione l’ho trovata di una dolcezza estrema; l’ho rilette più e più volte proprio per avere il quadro completo del corpo segnato di Emma e rileggerlo mi ha fatto ritrovare l’emozione della prima lettura.
‘Un sms di mia madre mi rassicura sulla presenza di Regina e Henry….’. Se non altro, ora come ora il piano sta procedendo alla lettera. Mary Margareth sta andando alla grande!
‘O darle semplicemente gli auguri’. Già questa è la peggiore delle ipotesi che però è giusto che non vada scartata ma nel frattempo la accantoniamo in un angolo. Diciamo che è un giocatore di riserva sperando che non debba intervenire per qualche emergenza non prevista.
‘I boccoli cadono morbidi su un lato della spalla…’ I boccoli che mi ricordano una certa prima stagione di una certa serie tv. E secondo me si poteva pure dire da sola: “I boccoli morbidi su un lato della spalla mi fanno perfettamente gnocca, pronta ad affrontare tutto”. Chissà perché ma mi immagini che i boccoli siano per Emma una sorta di scudo protettivo.
‘Campanello’. Uguale allarme!
Questo si chiama imprevisto che chiaramente nel piano non è stato inserito come probabile “intoppo” di conseguenza panico, sbarramento occhi e gocciolina di sudore che scende lunga la tempia cercando mentalmente le istruzioni con scritto “In caso di emergenza”.
“Chi è?” anche se sappiamo tutti chi si cela dietro la porta vorremmo tanto dire “Sono il corriere, signora!”.
“…sono io, Regina….puoi aprire…?...non ti farò ramanzine”. Direi che da questa premessa Regina ha imparato la lezione.
‘Trattengo il respiro’. Questa trattenuta di aria è molto ben spiegata perché capita anche a me di rimanere come una stata di sale per captare qualunque sillaba però, visto che Emma aveva anche altri piani mi immagino che la sua immobilità possa anche significare: “Se non respiro e se rimango immobile come fosse di cemento forse se ne andrà”.
‘In un lampo mi fiondo sulla sedia a rotelle’ Permettimi di dire che questa scena è da film solo che ancora devo scegliere di che genere.
Difficile descrivere il pathos di Emma e di chi legge mentre la porta sta per essere aperta. Per quanto si possa tentare di ideare un piano riguardo l’atteggiamento da mantenere, credo che l’espressione del viso e il rossore delle guance faranno cadere il castello di carte.
“Se non ti infastidisce stare accanto a una disabile, prego”. La prima freccia è stata estratta dalla faretra e ha colpito il bersaglio e io non mi aspettavo una freddura così rapida da Emma. Me la immaginavo con aria disinteressata risponde alle domande con frasi di circostanza e invece…Evidentemente è stata una cosa più forte di lei.
‘…me l’ha servita su un piatto d’argento…’ e pure d’epoca con un valore inestimabile!
Ok sento Emma andare totalmente in apnea e immergersi nel profumo di Regina e nelle sue parole tentando di resistere e di non uscire con la testa per spalancare la bocca. Questa tensione comunque ti fa veramente stringere i pugni o qualsiasi cosa si abbia tra le mani; in questo momento io a portata di mano ho solo un bicchiere perciò meglio evitare gesti inconsulti o gesti di solidarietà pro Swan.
“…Sei forte, sei consapevole delle tue scelte, delle tue capacità, delle tue azioni. Hai racchiuso in te la forza di mille uragani…”. Penso che un po’ come all’inizio che hai scelto in maniera perfetta determinate parole per descrivere Henry e il suo disagio, anche in questo caso hai pescato quelle migliori; non potevi far pronunciare a Regina frase diversa in particolar modo a ma ha colpito questa “sei consapevole delle tue scelte”. Mi piace perché suona come “indipendenza totale”.
“…tu mi avresti comunque allontanata. Dagli uragani non si può scappare..quindi al massimo sono stata…una folata di vento”. Vedo che non si schioda nemmeno di un millimetro; vuole veramente essere sicura che la discussione avuto in precedenza e soprattutto le cose che la ha detto siano arrivate a destinazione in maniera nitida, senza nessuna interferenza di mezzo.
“Ti ho aspettato, Regina. Non riesco a fare altro che aspettarti ultimamente…” credo la stesse aspettando da tutta una vita solo che ultimamente il suo bisogno si è fatto impellente.
‘Le sue mani si stringono come in una preghiera, accanto alle sue labbra’. Scena da mettere in pausa e fissarla minimo per cinque minuti abbondanti.
La sincerità di Regina è disarmante ed estremamente coraggiosa, senza contare poi che si è data della rompi balle da sola! Scherzi a parte non mi sento di dire molto altro dopo il suo sfogo visto che ha detto cose assolutamente vere. Quando nasci e cresci con certe convinzioni e vivi certe esperienze negative accomunate dall’unico denominatore comune ovvero l’ “essere sfruttata” quando capita la rarità (o mosca bianca se vogliamo definirla così) di incontrare chi da te non vuole nulla se non il tuo amore col pacchetto completo beh…semplicemente non sai come procedere, non conosci la sensazione di vivere con l’istinto e la sincerità, è una cosa alquanto improbabile.
‘In un certo senso è così. Vorrei che mi guardasse negli occhi senza aver paura…correi che comprendesse che l’unica cosa che voglio sono i suoi sorrisi…ora, dobbiamo solo stringerci le mani…trovare la felice consapevolezza di esserci scelte’. Esatto, quindi questa cosa che Emma sta pensando è una chiara dichiarazione di tregua del tipo “seppellisco l’ascia di guerra”. Sono contenta è ovvio e sono felice che anche la bionda abbia capito totalmente il comportamento e il modo di agire di Regina e che abbia deciso di far il passo in avanti e guardare il bicchiere mezzo pieno. Adesso le cose devono essere appianate; per litigi, incomprensioni, litigate e riappacificazioni ci sarà tempo, tanto, tanto tempo.
‘Sposto lentamente le gambe della sedia,….’ Va visto tutto in slow motion soprattutto l’espressione che farà Regina quando vedrà la sorpresona!
“Che c’è, Emma!”. Il punto esclamativo alla fine mi fa pensare che Regina sia triste e arrabbiata, che stia prendendo coscienza che forse Emma ha deciso di andare per la propria strada senza di lei.
“…Tu cammini, da quando cammini? Perché cammini?”. Respira, Gina!
“Buon compleanno, Regina”. Lo so che la reazione di chi legge dovrebbe essere quella da Cleenex sparsi ovunque come fosse un campo di battaglia ma le trovate così estremamente dolci, romantiche e che ti lasciano spiazzata, di Emma mi fanno dire: “Al diavolo Swan, perché hai sempre questa meticolosità nell’organizzare le sorprese e perché diavolo riesci sempre a farmi venire il nodo alla gola? La tua spontaneità disintegra senza tanti sforzi le industrie che tentano di produrre l’atmosfera romantica nelle coppie. Ti si ama…Illimitatamente come i minuti del telefono”.
‘…si chiudeva sempre a chiave, e una piccola e dispettosa bambina,…prendeva forma. Bambina che ha sempre detto no…e che con me ha imparato a dire sì…’. Suvvia…sfido chiunque a non essersi comportata come Regina una o più volte nella vita. La vera sfida invece è stata quella di essere riuscita a farle cambiare direzione, a non farle percorrere sempre e solo quella strada ma farle scoprire che ci sono percorsi alternativi con paesaggi decisamente più vivi e colorati.
“Se vorrai, se saprai vivermi, ti lascerò così tanto di me da sentirmi e da vivermi sottopelle anche quando non saremo fisicamente insieme. Se solo ti vedessi come ti vedo io…” E fu così che una lacrima silenzio bagnò il mio tablet.
Sgambettata senza sosta e a perdifiato per raggiungere il centro di una fantomatica piazza e urlare a pieni polmoni “Regina si è dichiarata” e tutta la gente intorno che getta per aria i cestini contenenti fiori e gente che si fa il segno della croce a significato che finalmente il miracolo è avvenuto.
‘Mi ha sedotta…Ora quel cuore l’ha dato a me e avrei fatto di tutto per rimetterlo in piedi e farlo battere nel modo migliore’. La nostra piccola orologiaia che da oggi in poi dedicherà ogni giorno della sua vita perché gli ingranaggi del cuore di Regina battano in modo armonico e senza intoppi e che ogni singolo ingranaggio verrà accuratamente oliato per mantenerlo vivo fino all’infinito.
“Si, lo sapevo. Ma volevo che me lo dicessi mentre ero capace di intendere e di volere”. Mica ha tutti i torti; dirlo nel momento in cui Emma era presente a metà non era assolutamente giusto. Certe cose oltre che ad essere affrontate di petto, devono compiere il percorso completo. No scorciatoie, grazie.
‘…godendo della liberatoria consapevolezza che d’ora in poi, avrei potuto far mie le sue labbra e tutta lei, quando ne avrei voluto voglia’. Da questo preciso istante sei la proprietaria del corpo di Regina. Ovviamente il mio paragone è in senso buono, di certo non intendo e non vedo Regina come un oggetto. Diciamo che da oggi Emma Swan è a casa.
Ahimè, con un certo dispiacere.. Anzi no, con nessun dispiacere, salto il momento “bollino rosso sudato e meritato” per i motivi che ho già spiegato tempo addietro. Certo se fossi una persona con doti naturali eccellenti potrei scriverci sopra un sonetto o fare una descrizione che rimarrebbe negli annali e che dopo la mia morte verrebbe inserita in qualche raccolta di libri o semplicemente una bella targa da esporre in qualche museo. Alla faccia della sobriteà e del volare basso.
“Se ti dico una cosa non ci crederai mai”. Io credo solo e mi accodo alla risposta di Emma.
“…questo è il terzo orgasmo della mia vita…” Oh beh mi viene da dire solo una cosa “Che peccato perché un corpo (e non solo) così meriterebbe una pioggia ininterrotta di orgasmi”. Una cosa del tipo ‘Guinness world record’. Per trovo estremamente curioso e anche divertente il fatto che questa confessione sia uscita nel modo più naturale possibile e soprattutto col sorriso sulle labbra; niente drammi, niente facce tristi ma soprattutto niente flash back sul passato. Ora c’è tutto il tempo del mondo per recuperare.
E’ proprio vero che quando si è in buona compagnia e si fanno cose piacevoli il tempo vola!
“Ora posso chiederti come stai? Per la gamba, intendo…” Direi di si, direi che si è meritata di avere la risposta alla tanto agognata domanda.
‘Di fronte allo specchio del bagno si sistema il trucco,…Quel piccolo frangente di quotidianità mi fa sussultare il cuore. E credo che per lei sia lo stesso…’ Credo anche che questo gesto si possa definire “consapevolezza”. Consapevolezza che da oggi la quotidianità sarà per loro una delle parole più belle mai vissute.
The end.
Fine.
Non scrivo altro se non che è stato un viaggio su delle montagne russe fortunatamente non troppo pericolose e che adesso, adesso che i giri a gratis sono finiti posso scendere, prendere un bel respiro e sorridere perché ne è valsa la pena.
P.S: Un sentito e sincero grazie per la menzione nelle tue note. Devo dire che mai me lo sarei aspettata. Grazie.
P.P.S: Ad ognuno il ruolo che le compete. C’è chi può e sa scrivere e c’è chi può e tenta di recensire.
 
 

Recensore Master
25/06/16, ore 21:03

Allora è proprio finita! L'epilogo come regalo per le vacanze? Dovremmo pur sapere cosa ne pensa Henry della sua nuova famiglia.Regina ha saputo abbandonare le sue paure e lasciarsi andare all'amore.Quando si ama non dovrebbero esserci dubbi e paure.Alla fine hanno lottato per loro e per il sentimento che provano.Ciao,grazie e a presto?

Recensore Junior
25/06/16, ore 01:31

Certo, le due soltanto avevano bisogno di encontrarsi, de parlare tra loro. Le due avevano dolori, paure nascosti che non le lasciavano andare in avanti. Forse Regibna a fatto le cose male proteggendo tropp Emma, può essere, ma credo che Emma in qualque momento ha perso la pazienza molto rapido.
Detto questo, ti felicito per questo fic. E stato meraviglioso, e già posso tradurlo. Sono molto contenta. Quando potrò, mi metterò con lui.
Grazie per tanti sentimienti e per qualque lacrima.

Recensore Master
23/06/16, ore 01:34

uffa non credevo avresti davvero avuto il coraggio di finirla..non ero pronta..che dire mi auguro di leggere presto altro di tuo..poi davvero questa storia insegna tanto, solo la morte mette fine, per il resto dobbiamo sempre avere speranza che qualcosa di buono ci accadrà e siamo noi a doverle dare una mano..storia meravigliosa e tu bravissima, non voglio essere banale..ma grazie per aver condiviso questa storia..vorrei davvero leggere presto qualcosa di tuo.. a rileggerti presto

Recensore Junior
22/06/16, ore 19:06

Che dire.Mi è venuto da piangere più per le note a fine pagina che per il capitolo in sè...ahahah Grazie a te per aver scritto questo capolavoro di storia e per aver tra l'altro pubblicato sempre con puntualità.Quest'ultimo capitolo non potevi scriverlo in modo migliore.La degna conclusione di una meravigliosa storia d'amore che adesso inizia davvero a sbocciare.Non so se sperare in un seguito a questa storia, oppure che tu ne scriva presto una'altra altrettanto bella.In ogni caso direi che casco bene ;) quindi spero di rileggerti presto e intanto buone vacanze!!! :)

Recensore Junior
22/06/16, ore 00:12

E niente, la storia è meravigliosa, ma questo già te l'ho detto.
Le note mi hanno fatta piangere, non è una cosa importante, ma ci tenevo che lo sapessi.
Alla prossima, spero presto.
Erika

Recensore Junior
21/06/16, ore 18:53

*si nasconde in un angolino per non mostrare le lacrime causate dal finale* E CHE FINALE!! Lo ammetto per un attimo pensavo sarebbe finita con un finale in sospeso...ho avuto molta paura. Per fortuna mi sbagliavo, e le nostre cocciute protagoniste si sono chiarite!!! <3 Ho già espresso il mio pensiero sul tua fantastico stile di scrittura, quindi non mi resta che dirti di continuare cosi e che spero di leggere presto altre tue creazioni!!! XD

Nuovo recensore
21/06/16, ore 18:28

Sono fatte l'una per l'altra, basta, fine, che lo si dica a tutto il mondo, chiudete il sipario, è finito l'atto, andate in pace amen.
Ah e dimenticavo fate tanti piccoli swan mills.
O piccole.
Io nel caso ne prenoto uno.
Ogni volta che leggo di Regina, la tua Regina ovviamente, mi luccicano gli occhi.
Io la amo.
E Lana è a parigi.
Quindi mo scriverò un capitolo tutto tristezza e dolore per sfogare questo mio profondo risentimento interiore.
Menomale che tu ci dai delle gioie, queste sconosciute a noi povere swen.
Amo la tua storia.
Ma è l'ultimo? ho capito bene? O.o

 

Recensore Master
21/06/16, ore 18:19

Grazie, grazie per questa stupenda ff! Mi ha presa fin dal principio e anche l'ho amata in ogni suo passaggio, in ogni suo capitolo, in ogni sua parola! Queste due donne, nonostante le difficoltà e le paure passate, sono state in grado di forgiare la loro splendida storia d'amore e farla diventare la più bella delle opere d'arte! Mi hanno commossa, fatta arrabbiare, divertita, ispirata, insomma mi hanno donato tantissimo e questo lo devo a te che le hai raccontate! Quindi ancora GRAZIE, DI CUORE! Mi spiace tantissimo dover leggere la parola fine, ma le storie più belle hanno bisogno anche di una fine degna e questa lo è ed io sono orgogliosa e felice di averla potuta godere appieno! Se tornerai, sarà un piacere per me continuare a leggere le tue storie sulla mia amata SQ! Grazie ancora e a presto!

Recensore Junior
21/06/16, ore 14:31

Sono due le parole che vorrei usare a co clusione di questo percorso ...GRAZIE E COMPLIMENTI!! GRAZIE per questa storia , grazie per le emozioni e i temi affrontati mai in maniera superficiale. Complimenti perche i capitoli sono sempre stqti scorrevoli e chiari, complimenti persbe non è facile riuscire a coinvolgere i lettori e farli aspettare il capitolo successivo per vedere come si evolverà la situazione. ...almeno qst è il mio caso😊😊😊
A presto. ...spero

Recensore Veterano
21/06/16, ore 14:30

A quanto pare è finita. Ma almeno è finita bene.
Il capitolo è molto bello e scritto davvero bene, alcuni passaggi sono davvero stupendi ma non era la prima volta che leggo bellissime frasi scritte da te.
Avevamo lasciato le due dopo una brutta lite e le ritroviamo che si fanno una sorpresa a vicenda. Ma la sorpresona più grande ce l'hai fatta tu regalandoci l'ultimo momento d'amore prima della fine della storia.
Grazie mille di tutto, sia per le belle parole della storia sia per le altre; è stato un onore!
A presto.