Recensioni per
Il Tredicesimo Re - Agur, primo del suo nome
di Nirvana_04

Questa storia ha ottenuto 34 recensioni.
Positive : 34
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/04/18, ore 15:43
Cap. 4:

Recensione premio per il contest Cuore d'Ombra

Quindi siamo allo scontro.
Agur si fa testimone e protagonista del primo scontro contro il mostro; e lo fa portando con sé sia dichiarazioni di maledizioni da parte della Divinità Agabar, sia il timore che Cahar stia per cadere.
La magia delle pietre, a seconda di alcuni, non può salvarlo: e allora si deve porre solamente la forza umana contro il male che avanza... ma basterà?
Conoscendoti, ho paura, davvero; anche perché, come per tutti i tuoi personaggi, c'è qualcosa in Agur che non mi convince.
Ho come l'impressione che prima o poi o lo vedremo impazzire dalla paura, o peggio... che diventi parte dell'ombra.
Se le voci dell'ira divina sono vere, è un condannato, un morto che cammina; d'altronde, i fatti precipitano appena lui porta a Cahar la testa della bestia che ha ucciso. Non c'è una risoluzione facile a questo quesito, mi sembra; e quindi... quindi mi sa che mi terrò l'ansia e vedrò come proseguire la storia, nella speranza che non si avverino i miei peggiori pensieri.
Brr...

Recensore Master
20/04/18, ore 15:22

Recensione premio per il contest Cuore d'Ombra

Ciao **
Allora, era da un po' che volevo ripassare per immergermi di nuovo nelle tue storie... quindi, aspettando che il tempo mi lasci la possibilità di riprendere il Tredicesimo Re, inizio a leggermi anche questa.
Quando si parla di origini io sono sempre presente, perché ho ormai notato come più la storia è antica, appunto al suo farsi, più io divento matta: cerco i particolari delle vicende che saranno, rincorro l'inizio della leggenda e voglio vedere i punti mancanti, quelli nascosti.
Quindi: eccoci qui ad Agur, Primo del suo nome, e all'avventura che lo vede scontrarsi con quello che è e sarà l'incubo delle sue terre.
Il mondo che ho conosciuto, almeno così mi è parso, non è ancora precipitato nel buio e nella desolazione che tanto ho citato nelle recensioni al Tredicesimo Re; ma ci sono tutti gli elementi per predirla.
Sarà quella stilla di tenebra che inizia a spuntare nel cielo, i misteri sottesi, oppure proprio l'animo del protagonista, che mi inquieta quanto affascina; per non parlare dei mostri, e il terrore che spirano da ogni poro - quanto mi sono mancati, eh.
Volevo aspettare un po' a recensire, per vedere come proseguiva la storia: ma la fine di questo secondo capitolo mi ha spinto a recensire subito, perché... perché sono rimasta stupita.
Per quanto ci sia stato uno scontro, sembra tutto troppo bello: come se il peggio dovesse ancora arrivare, e, considerazione mia, Agur lo nascondesse dentro di sé.
Non so dirti per quale motivo, ma è proprio lui a preoccuparmi di più; e vediamo se leggendo i restanti capitoli riuscirò a venirne a capo o mi troverò un labirinto ancora più fitto.
Alla prossima!

Manto

Recensore Veterano
26/12/17, ore 10:55
Cap. 5:

Anche Agur ha dovuto affontare il suo rito di passaggio: da giovane scapestrato, dedito ai divertimenti, superficiale e sconsiderato è stato costretto ad assumere le responsaibilità e l'aspetto di un re fermo, deciso, autorevole che possa rappresentare un punto di riferimento per i suoi sudditi. I primi accenni a questa maturaione si erano già visti nei capitoli precendeti, ma è in esso che, finalmente, Agur diventa consapevole del suo ruolo, di ciò che esso implica e di tutte le difficoltà che porta con sé; parafrasando una tua frase: si rende conto della gabbia in cui è costretto, le cui sbarre sono fatte di responsabilità, ansie, decisioni.
Sono contenta che sia riuscito ad affrontare in maneira egregia la situazione, a farsi valere e a dimostrare quell'autorità e quella sicurezza richeste a un re, soprattutto in un momento tanto delicato e incerto come questo.
In pochi tratti sei riuscita perfettamente a rendere la situazione tesa, di angoscia e paura, senza bisogno di esplicitarlo: è bastato descrivere l'atteggiamento dei fuggitivi, la loro sfiducia, la loro stanchezza e la loro irascibilità. Come sempre riesci a calare perfettamente il lettore nelle situazioni che descrivi trasmettendogli in maniera precisa e limpida le emozioni, i pensieri e i sentimenti che le animano. 
Altro punto di forza delle tue storie sono sicuramente le ambientazioni e la fantasia e la creatività in ognuno dei tuoi lavori: nel primo caso, ho amato il modo in cui hai descritto Vitahj è qualcosa di talmente bello da essere indescrivibile, così come la città stessa; ho provato ad immaginarmela, simile a un sogno o a un miraggio e grazie alla tua descrizione precisa ed evocativa non solo sono riuscita a vederla ma anche a "sentirla" in un certo senso, provando gli stessi sentimenti di meraviglia e soggezione che quella città tanto particolare deve aver suscitato nei fuggitivi. Mi ha ricordato una Venezia onirica con tutti i suoi canali e le strade che si adattano ai corsi d'acqua, ma anche il biancore e il lucore di Minas Tirith oltre che lo stesso effetto di meraviglia e afasia *.*
Nonostante la sua bellezza diafana e sfuggente (bellissimo, il paragone con la donna, l'ho trovato davvero originale ed efficace), o forse proprio per questa, la città ha anche un lato inquietante, come se nascondesse qualcosa sotto il velo di edifici bianchi e belli, ma vagamente spettrali, come se nascondesse un segreto e gli uomini dagli occhi bianchi (il solo fatto che abbiano gli occhi bianchi è inquietante) siano i custodi di questo segreto e di una conoscenza andata perduta e dimenticata. La volontà di Agur di consultare la biblioteca rafforza questo mio sospetto. Attenderò con ansia il tuo prossimo aggiornamento nella speranza di svelare qualche mistero ^^
Passando al secondo punto, ovvero della tua fantasia e della tua creaitvità che sembrano illimitate, non posso non citare i Vorouk, che non so perché me li immagino come dei dodo giganti e piuttosto fieri; è incredibile come tu riesca sempre a lascciarmi a bocca aperta per le invenzioni che proproni: non solo i felica e gli Ent bruciati (non riuscirò mai a imparare i loro nomi) ma anche con le creature all'apparenza più insignificanti che abitano le foreste o la natura stessa che assume connotati favolosi e magnifici, come gli alberi bianchi dalle foglie rosso sangue (che nel contesto della città devono fare davvero un effetto estraniante e indescrivibile tanto ti colpisce e ti lascia senza fiato).

So che hai avuto dubbi e problemi con questa storia, ma posso assicurarti che è un racconto molto interessante, che ho letto con piacere: la trama è accattivante, i personaggi e i luoghi sono sempre attraenti e sono riusciti a conquistarmi. Il percorso di crescita di Agur, i disguidi sulla religione e le ambientazioni incatevoli sono elementi validi, sviluppati in maniera eccellente e interessanti. Solo per questi motivi, dovrebbe essere una storia da leggere anche come a sè stante.
A maggior ragione, questo racconto getta una nuova luce anche sulla principale, permettendo di capirla meglio e in un certo senso di asprirne e acuire la cupezza devastante delle atmosfere (sapere che tutto questo è stato causato dall'ignavia di un sovrano, dalle sue convinzioni cieche e dalla curiosità di un ragazzo suscitano parecchia rabbia per l'ingiustizia della cosa) e come tale dovrebbe essere letta da tutti coloro che amano la principale. Il senso di angoscia, impotenza e dolore che caratterizza la prima, si riscontra anche qui, quando ancora è agli albori, e sembra quasi che da questi capitoli si sia esteso e protratto verso la principale, mettendovi pianta stabile e creando quel denso manto che ricopre l'intero scritto.

Spero di poter vedere presto un aggioramento di questa storia, l'ho inserita tra le seguite proprio per non perdermelo, perché sono curiosa  di vedere come si svilupperà.
Complimenti anche per questo racconto, forse non sarà pieno di battaglie epiche (non ancora) e di colpi di scena, ma è un ottimo spin-off, più "tranquillo" e che assolve perfettamente al suo compito di svelare, spiegare e fare luce.

Alla prossima

Ayr
(Recensione modificata il 26/12/2017 - 11:10 am)

Recensore Veterano
22/12/17, ore 11:56
Cap. 4:

Ho trovato la scelta di re Arden piuttosto di comodo, una scusa per giustificare la sua incapacità di affrontare una simile minaccia, oome se non avese saputo bene cosa fare e avesse preferito delegare ad altri (tanto meglio se distanti e divini). Questa decisioen mi ha fatto molta rabbia, a maggior ragione perché ha condannato a morte il proprio popolo in nome della propria reputazione; concordo con lui che un re per esistere debba avere l'appoggio dei propri sudditi e dare loro ciò che richiedono, e che in quel momento la speranza fosse necessaria, ma come ha fatto notare Agur, è inutile dare speranza quando poi questa stessa non viene seguita da un'azione concreta. Le preghiere servono a poco e non aiutano a sopravvivere se non vengono supportate da azioni.
Mi è piaciuto che tu abbia deciso di affrontare una questione delicata e spinosa come quella religiosa: da un lato abbiamo il bigottismo cieco e pericoloso, la fiducia totale ma anche di comodo nei confronti della religione, mentre dall'altro abbiamo la capacità di dubitare e sceglire di rifiutare qualcosa in cui non si crede, accettandone anche le conseguenze, e nel mezzo abbiamo la cariatide che pare tanto infiammata da sincero fervore religioso quanto gongolante per come il suo ruolo le permetta di avere un potere non indifferente di cui approfitta ampiamente. 
Forse i pensieri di Agur sulla religione sono estremi, paragonandola a un morbo che corrode la mente e la volontà (sebbene il re sia un'emblema di come questa, in realtà, sia esattamente un'immagine calzante), ma ha reso bene l'idea di come spesso questa porti ad agire in mnaiera sconsiderata e pericolosa. La religione è un'arma, e come tale va usata con cautele, può ferire come proteggere, uccidere e salvare. 

Sono contenta, però, che Agur abbia preso in mano la situazione e abbia scelto di salvare il salvabile. Mi sorprende che gli abbiano permesso di farlo: il re mi sembrava piuttosto irremovibile e deciso a rinhciudere tutti in quella che si rivelerà essere la loro prigione.
Mi fa davvero rabbia che un popolo sia condannato per l'orgoglio e la caparbietà di un re che si rifiuta di vedere la realtà e si rifugia nella religione. Avrei tanto voluto prenderlo a schiaffi.
Mi chiedo perché abbia preferito ascoltare la cariatide che suo figlio...

Ayr

Recensore Veterano
15/12/17, ore 00:58
Cap. 3:

All'inizio Agur sembra l'unico realmente preoccupato del problema, e ha ragione: ne è l'artefice principale!
Ho trovaro davvero emblematico della differena di comportamento tra lui e gli altri saggi del consiglio: mentre il primo cerca risposte nei tomi, gli altri suggeriscono di nascondere l'avvenimento e rifugiarsi nella religione, rimandando la decisione più importante al momento fatidico (che giunge inesorabilmente).
Altra cosa che mi ha colpito è stata la totale mancanza di informazioni e ignoranza nei confronti tanto delle creature quanto delle pietre che dovrebbero proteggerli da esse: hanno dato per scontata la presenza delle pietre e si sono dimenticati del motivo per cui sono state poste, hanno cancellato il loro passato e relegato i loro fantasmi nelle leggende...Ed ecco che, a dimostrazione di chi dice che chi non conosce la storia tende a riviverla, la minaccia di un tempo (così almeno credo...) è tornata, e non con intenzioni amichevoli.

La ricerca forsennata di Agur intervallata dalle sue uscite con gli amici mi ha ricordato un sacco la vita di un universitario, diviso tra la biblioteca e i pub :'D
Finita la parentesi poco seria, torniamo a parlare di questioni importanti: come l'avvento di quella che sarà una battaglia sangunosa e disastrosa e segnerà l'inizio della fine. Mi chiedo come si sentirà Agur, essendo il responsabile principale di ciò che avverrà in seguito (o così mi è parso di capire): probabilmente il senso di colpa lo ha ucciso poco tempo tempo...
Non vedo l'ora di leggere della battaglia, sei sempre stata molto brava a descrivere i combattimenti, così come sei abilissima nelle descrizioni: ho apprezzato le divagazioni poetiche sul paesaggio e la precisione dettagliata con cui hai tratteggiato il felica, mi ha permesso di visualizzare tanto il personaggio quanto le atmosfere e le ambientazioni in cui si muove insieme agli altri. Non so se trovare ironico (ma è comunque estraniante) vedere come Agu scherzi e parli tranquillamente con un felica, sapendo bene ciò che accade ne "Il Tredicesimo Re".
Verebbe da domandarsi cosa abbia spezzato i loro accordi e la loro pace.

Questo spin-off si è rivelato davvero interessante e ancora più ironicamente tragico e drammatico se assocciato al suo seguito: la curiosità, la sete di avventura e un pizzico di spacconeria uniti all'aventatezza sono state le cause per la distruzione di un popolo che continua tutt'ora, reclamando un alto tributo di sangue. Mi chiedo come Agur riuscirà ad affrontare tutto questo...
Ayr
 

Recensore Master
02/12/17, ore 16:02
Cap. 5:

Ciao^^
eccomi finalmente a commentare questa tua bellissima storia. Troppi contest, uno passa le giornate a scrivere e non ha il tempo di leggere mezza riga...
Detto questo, mi sembra di aver notato un tema ricorrente nelle tue storie: il giovane impetuoso, "ribelle" e tendente a stare per conto suo e a gestirsi in autonomia, che abbandona tutto questo in favore del ruolo di capo, più perchè gli altri glielo riconoscono che per sua spontanea accettazione. Dareg da una parte, Agur dall'altra, sono due giovane scapestrati, passami il termine, ma con grandi potenzialità, che un po' per scelta loro (molto poco) e un po' perchè spinti dagli eventi, vengono ad assumere un ruolo di capo carismatico al quale gli altri conferiscono il compito di guidarli.
Qui in aggiunta abbiamo anche la descrizione di un mondo gelido, spaventoso, ma al tempo stesso popolato di creture strane e magnifiche, come il grande uccello che ricorda un po' i "Roc" delle Mille e una Notte. Il clima è cupo, serpeggia la paura, il mondo è ostile.
Veramente un bel capitolo, complimenti!^^

Recensore Veterano
27/11/17, ore 12:30

Grazie a questo spin-off sto iniziando a partorire idee e supposizioni anche sulla storia principale...ma non è a questo, forse, che servono gli spin-off?
A gettare una luce diversa sugli avvenimenti, a svelare qualcosa di più suoi personaggi e sul mondo in cui si muovono?
Secondo me ci sei riuscita benissimo: le insinuazioni  e gli inidizi che traspaiono in questa storia permettono di capire ciò che ha portato agli avvenimenti della principale. Sono curiosa di vedere se le mie deduzioni saranno esatte ^^

All'inizio sono rimasta spaesata: mi è sembrato strano vedere le cose dall'altra parte, dal punto di vista del continente e con l'isola che appariva come un filo di costa all'orizzonte. Ancora più impressionante sono state le colonne di Perion, immancabili anche su questo lato della barricata, e molto suggestiva è la leggenda che circonda la loro origine; mi è piaciuto molto la piccola incursione nel panorama di miti e credenze della popolazione.

Per una volta l'avventatezza e l'ardimento di Agur si sono rivelati utili: ha scoperto le premesse per quella che si prospetta essere una sanguinosa battaglia per il possesso delle terre e l'invasione da parte di creature spietate e avide, molto pericolose e letali, oltre che dall'aspetto davvero raccapricciante (simile a Ent maledetti, bruciati e risorti dalle fiamme).
Mi sono sorpresa di vedere come i Meticci ne fossero terrorizzati e la loro situazione di schiavitù. In un primo momento sono rimasta confusa perché avevo inuito essere i Meticci i sottoposti e mi domandavo perché Agur minacciasse uno schiavo nella speranza di ottenere la via di fuga, poi mi sono resa conto del suo errore e del ravvedimento; evidentemente non si aspettava che bestie fossero in grado di sottomettere qualcuno e conquistare i loro territori. Spero che gli prestino ascolto, ma come sempre in questi casi, non daranno peso alla minaccia fino a quando non busserrà alla loro porta e brucerà le loro case...

I miei complimenti vanno alle descrizioni degli ambienti e dei combattimenti: entramb sono state precise e chiare, sebbene delineate con pochissimi tratti, eppure sono state capaci di farmi immaginare perfettamente tanto gli scontri quanto il contesto. Ottimo lavoro ^^

Ayr

p.s. Ho riscontrato qualche refuso, ti consiglieri di dargli un'ultima rilettura per correggerli ^^

Recensore Veterano
23/11/17, ore 12:03
Cap. 1:

Agur non mi sembra esattamente pronto per diventare re e per assumersi gli oneri e le responsabilità che il titolo comporta, è ancor troppo legato alla libertà ricercata tanto nei piaceri fuggevoli della vita quanto, e soprattutto, nella caccia. Mi ha rapita il modo in cui hai descritto quest'ultima, la completa immersione nella natura e la frenesia di misurarsi con essa ela con i propri limiti, il fascino del selvaggio e dell'essere in armonia con essa, dimentico di ogni cosa (di obblighi e responsabilità in primis). Capisco che sia giovane e voglia ancora godersi la vita, ma mi chiedo se e quando si ricorderà del proprio ruolo... È un giovane ambizioso e coraggioso, determinato e inarrestabile, ma rivolge queste capacità e queste energie a un passatempo che potrà soddisfarlo per poco tempo, ma mai abbastanza. E infatti ricerca sempre nuove belve da abbattere, sempre più pericolose, sempre più difficili, dimostrando a se stesso di essere capace di poter affrontare qualsiasi cosa, persino una leggenda! Forse, solo dopo aver abbattuto anche questa creatura si sentirà pago. Mi sento una vecchia acida e bacchettona, ma spero che prima o poi metta la testa apposto e comprenda che non può sfuggire per sempre ai suoi doveri. Sono curiosa di vedere se accadrà ^^ Ayr

Recensore Master
17/11/17, ore 10:19
Cap. 5:

Buongiorno.
Agur non è re, ma pensa come un re.
Le scelte che è stato obbligato a fare sono state toste; c'era la possibilità che qualcosa non fosse andato per il verso giusto, e allora... beh, la situazione sarebbe potuta precipitare.
Però, sembra che se la stia cavando, e il suo popolo con lui.
Bene, un testo davvero ben scritto e appassionante ^^
Buon proseguimento di giornata e a presto :)

Recensore Master
09/08/17, ore 08:16
Cap. 4:

Ciao^^
per carità, non c'è bisogno di piacchiare o di uccidersi, basta solo scambiarsi amabilmente delle impressioni.

Comincio con un piccolo particolare tecnico:

I Felichi si erano, non sarebbero rimasti al loro fianco durante l’imminente scontro

secondo me dopo "si erano" manca un verbo.

Detto questo, mi mancava molto questa stoeria. Ti dirò, mi piace anche di più di quella di cui è lo spin off, ma più che altro per motivi di demenza senile mia: mi incasino con le trame troppo complesse, e questa storia ha una vicenda più lineare.
Detto questo, apprezzo anche molto il tono cupo della vicenda, l'impressione di terrore incombente, l'esistenza dei mostri a metà tra realtà e leggenda. Il re pavido e schiavo delle credenze religiose, il figlio consapevole della propria colpa ma proprio per questo motivato a trovare un modo per ricacciare i mostri dietro le barriere.
Una storia bellissima, complimenti. Aspettavo con ansia questo nuovo capitolo (non ho risposto prima solo perchè affogato di contest^^)

Recensore Master
03/08/17, ore 14:46
Cap. 4:

Buon pomeriggio.
Beh, alla fine... sembra che si prospetti un disastro!
In effetti, il Re sembra non rendersi troppo conto del pericolo che sta correndo...! In fondo, sta dando più peso al coraggio e all'onore, che all'intelletto.
Però, sempre in fondo, arrendersi all'inizio sarebbe stato un male... forse.
Nel frattempo, gli eventi stanno prendendo una brutta piega... quelli sì che si prospettano male.
Staremo a vedere quel che accadrà.
Buon proseguimento di giornata e a presto :)

Recensore Master
29/06/17, ore 10:16
Cap. 1:

Buongiorno.
Ah, sono anche qui, come puoi vedere xD spero di non disturbare. Sono ovunque ormai nei tuoi racconti xD
Beh, questo Agur ha la stoffa del re. Sa fare di tutto, e poi è portato per la caccia, e si sa quanto questa pratica sia importante per i ceti nobiliari...
Un inizio curioso, staremo a vedere come sceglierai di continuare ad evolvere la trama ^^
Buona giornata anche qui e a presto :)

Recensore Master
22/04/17, ore 16:22
Cap. 1:

Ciao Nirvana, anche se non sono vampiri mi sono imbattuta in questa tua nuova storia.
Il fantasy è un genere che mi ha sempre appassionata.
Quindi questo protagonista Agur è un cacciatore nato.
Adesso la sua missione sarebbe uccidere forse una bestia immaginaria, inventata in una leggenda, e chissà se esiste da come ho letto, poi se ho capito male qualche passaggio, mi dirai tu.
Al prossimo capitolo.

Recensore Master
21/09/16, ore 11:46
Cap. 3:

Bello vedere nell'ultimo capitolo Dareg massacrare felica e in questo Agur sorriderci insieme. Il Cacciatore ha braccato la preda sbagliata; l'unico essere che non doveva toccare. Nonostante abbia una reputazione positiva, è stato l'autore di una catastrofe che si protrae fino ai giorni del tredicesimo re; dovrebbe essere oggetto delle peggiori maledizioni mai esistite in quel mondo. Certo, ha scoperto le qualità del perion, ma una spada deve sempre essere maneggiata da un bravo spadaccino, mentre la magia li teneva al sicuro; tutta colpa delle due sorelle, guarda tu che deve fare per portarsele a letto XD. Il capitolo è stato rapido, rispetto al solito, e l'ultimo capitolo si avvicina inesorabile... Non è che il prossimo sarà pieno di eventi da dover essere diviso in due parti? Le battaglie mi piacciono, quindi ci spero. Ti faccio i miei complimenti per questo capitolo e attenderò il prossimo. A presto
Spettro94

Recensore Master
21/09/16, ore 08:48
Cap. 3:

E il giovane galletto ha fatto il danno...
Bellissimo questo capitolo! Agur che comincia a farsi delle domande, e alle domande fanno seguito risposte che non avrebbe mai voluto sentire.
Quindi ecco come è cominciato tutto quanto: con lo sburone che va a caccia del famoso essere e così facendo crea i presupposti per le future guerre.
Tutto splendidamente descritto: le sue ricerche affannose in biblioteca, il suo tentativo di far finta che alla fine tutto sia come prima, la consapevoleza che in realtà non lo è, la faticosa conferma ottenuta dallo sgrammaticato Felica, e infine il primo, terribile atto di ostilità, che nella sua efferatezza fa immediatamente capire con cosa poi il regno avrà a che fare.
Come sempre complimenti!