Rieccomi, stavolta con tempi record (mi faccio i complimentiXD).
Parto subito rassicurandoti, dicendoti che il capitolo mi è piaciuto, mi ha saputo trasportare prima nella tende con i comandanti, affianco di Ehrenold, e poi sul campo di battaglia con Skaer e gli altri uomini, e che tolti alcuni piccolissimi errori di distrazione è scritto perfettamente. La narrazione è scorrevole e sa coinvolgere lungo lo scontro, e i dialoghi con la caratterizzazione dei più sono molto ben riusciti. Voglio però prima soffermarmi su un punto, non perché voglio abbatterti (ti prego, non farlo) ma perché voglio spiegarti la mia personale idea di descrizione.
Le descrizioni, a volte, possono annoiare, sia scriverle che leggerle. Si pensa che diventino tutte uguali a se stesse e di spiegare cose già viste e riviste (o almeno è questa l'idea che balena a me in mente ogni volta devo affrontare questo scoglio). Il problema però nasce agli occhi del lettore, che si trova comunque a leggere una storia per la prima volta, di cui non può sapere niente. Ed ecco che diventa indispensabile descrivere, anche cose trite e ritrite, perché sono quelle che in un modo o nell'altro danno fondo al contesto. Del tuo panorama, ciò che rimane nella mia mente dopo aver letto, è la neve perenne e che ricopre tutto, poiché non dici solo che c'è neve, ma descrivi il fatto che ricopre ogni cosa, che in punti diversi è più morbida e gli uomini vi debbano leggere le tracce. Ovvero è un concetto che sfrutti appieno. Lo stesso non posso dire del resto del paesaggio, di cui non ricordo nulla: so che ci sono spazi aperti e che c'è una foresta all'orizzonte, e una strada che la taglia (?) segnata da pali, almeno dentro il territorio di Kjarr; ma non so orientarmi nel tuo mondo, non almeno lungo il tragitto che compiono. Passo da un punto all'altro, quasi saltando, ma non riesco a "vedere". Cerco si spiegarmi meglio!
Meglio va seguendo Skaer, perché hai seguito i suoi passi: hai detto che avanzano nella foresta e che al limite del bosco vedono la città da nord; poco fuori le mura scorre un fiume, che è ghiacciato e ricoperto di neve, ma è incassato tra le alte sponde e che camminando al suo interno non si viene visti. Immagino quindi il canale di scolo sotto l'arco e la grata dall'altra parte; vedo le botteghe (anche se per un attimo ho perso lo sfondo: il canale di scolo si apre in un muro dei bastioni, sotto di essi, o in mezzo a una piazza o a una strada tra le botteghe...?) e poi tagliando la città arrivano alle mura, fino a raggiungere gli argani posti ai lati della porta. C'è quindi una differenza di cura tra la descrizione che dissemini lungo questo tragitto con quello iniziale, dove non si sa molto del paesaggio che vedono, del luogo in cui le truppe si incontrano (sono in mezzo alla foresta o in mezzo al nulla, tra la neve?) e della strada fatta per raggiungere Karaali. E' questo che intendo quando dico "non vedo".
Per il resto, come sempre, ho solo complimenti. Hai esposto molto bene i personaggi, a parte Ehrenold e Rowden di cui ho già tessuto le lodi e che rinnovo a pieni voti, mi è piaciuto il dibattito nella tenda, quando i superiori di grado delle altre compagnie sono costretti a sottostare a Ehrenold poiché, se ho capito bene, è lui che ha invocato la spedizione e quindi suo è il comando. Ben costruita è la reazione del nostro amato capitano, tra il tremito delle mani e l'austerità con cui si pone, quasi con indolenza e arroganza, verso l'altro graduato.
Ancora una volta mi sono piaciuti i graduati delle truppe, quelle che io chiamo amichevolmente comari, soprattutto Erwan, poiché mi pare apprezzare davvero il suo comandante e che lo difenda tra silenzi e mezze frasi e comprensioni che tiene segrete ciò che muove l'uomo al comando, e in qualche modo lo ammira. Inoltre la guerra ce l'ha nel sangue, e quindi la cosa non gli dispiace più di tanto.
Rowden è incastrato tra sentimenti contrastanti, e forse anche qualche cedimento nella fiducia nei confronti del ragazzo. Per un attimo avevo pensato che lo facesse scappare, ma il futuro luogotenente è un uomo d'onore e quando è in guerra non perde mai la gusta strada di un guerriero di Kjarr.
Il combattimento è perfetto, gestito magistralmente, hai curato ogni minimo particolare di strategia, ma all'orizzonte sicuramente c'è qualcosa che si prepara e non vedo l'ora di leggerla.
Mi domando infatti perché si sono ritirati e cosa aspetta i poveri uomini coraggiosi che hanno tagliato le corde di canapa. Infine, visto che il destino di Ehrenold continua, mi chiedo cosa lo attenderà a fine scontro. Incrocio le dita.
Non prendere male le prime impressioni, sono molto soggettive, per favore. Complimenti come sempre!
A presto! (Recensione modificata il 13/08/2017 - 01:05 pm) |