Recensioni per
Essi sono tra noi
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
04/01/18, ore 15:05

Ciao :D

Partecipo al contest di Kim, e quando ho visto che una tua storia era in lista ho deciso di darle un'occhiata. Devo dire che non me ne sono pentito affatto. Mi hai tenuto incollato allo schermo riga dopo riga, tirando fuori colpi di scena in successione, senza scendere mai nel banale. La notizia della ragazza diventata inconsapevole o meno complice degli alieni è stata la ciliegina sulla torta.

Quindi nulla, se non un applauso e un buona fortuna per il contest :D

Frenz

Recensore Master
11/12/17, ore 23:05

Recensione 2/3 per il secondo posto nel contest "Cronache di Cacciatori" indetto da E.Comper sul forum

Oook.
Beh ... non so nemmeno che dire.
Riassumendolo in una parola, direi "inquietante".
Ecco, è una definizione perfetta. "Inquitante", perchè non penso vi siano altri modi per definire l'atmosfera profondamente angosciante e drammatica di questo racconto: un'atmosfera incredibilmente pressante, capace di dare alla testa, così pesante da creare un forte senso di disagio persino in chi legge.
Un'atmosfera creata, soprattutto, grazie al ritmo serrato del racconto.
La suddivisione del testo in differenti giorni, a mo' di diario, rende il tutto persino più immediato e realistico, a un punto tale da colpire il lettore direttamente al cuore.
Confesso che normalmente non amo moltissimo i racconti sugli alieni, ma la tua versione di questi extraterrestri è così ben elaborata e descritta che mi ha lasciata totalmente senza fiato.
Un bel lavoro, non c'è che dire!

Teoth

Recensore Master
25/10/17, ore 17:50

Ciao^.^
Ho visto che questa storia ha già tante recensioni, ma visto che mi sono trovata a leggerla volevo lasciarti un piccolo parere anche io :-)
È un racconto molto particolare, la narrazione è fluida e accattivante e specialmente in tutta la parte del diario si avverte una forte inquietudine che mi ha fatta entrare molto bene in sintonia con il protagonista è ha reso tutte le sue sensazioni molto vivide ( è a tratti terrificanti).
Hai uno stile narrativo veramente molto bello, il protagonista è reso in maniera magistrale, e anche la tema è molto intrigante con un crescendo di fenomeni al limite del paranormale... mi piacciono molto le storie ambigue e devo dire che leggendo questo tuo scritto sono rimasta molto colpita in positivo!! Mi chiedo se stesse veramente impazzendo, se la sua ragazza gli ha creduto o se l'abbia tenuta in ostaggio, se la presenza degli alieni sia reale, e devo dire che da qualunque parte si guardi la vivenda ci si riesce a convincere! Sei stato molto bravo in questo, hai reso credibile sia la storia degli alieni, sia quella della pazzia del protagonista.
Tutta la faccenda poi è molto originale, ho apprezzato che questi alieni non si mostrano mai in carne ed ossa, ma sono sottoforma di sensazioni, di suoni ( le voci nella testa o la nenia che pian piano acquista significato ) rende tutto ancora più cupo e da brividi! Veramente ben fatto, di solito trovo le pagine di diario parecchio banalotte e semplicistiche invece con questo racconto mi hai fatto ricredere, ho apprezzato tutto nella storia della lessico particolareggiato alla fantasia con cui questi misteriosi alieni entrano di fatto in contatto con noi, come dei parassiti invisibili che solo qualche sfortunato riesce a vedere! Personalmente se posso dire preferisci proprio la versione con gli alieni piuttosto che quella della malattia mentale ( lo so il mio lato di sognatrice amante del soprannaturale su queste cose prende il sopravvento ahaha) .

Niente tutto qui ;-)
Spero che questo mio piccolo sproloquio possa averti fatto piacere,
Ciao ciao

Earth
(Recensione modificata il 25/10/2017 - 05:51 pm)

Recensore Master
16/09/17, ore 12:54

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
La prima cosa che mi ha colpito di questa storia è stato lo stile molto curato. Il racconto è scritto in forma di diario, tranne per la prima parte che funziona da cornice e che anticipa in parte gli eventi. La sequenza dei pensieri del protagonista è stata studiata con maestria: all'inizio sono leggeri, sapientemente descritti con frasi lunghe e riflessive, da uomo preoccupato di avere "lui" un problema; man mano che la storia procede, però, questi si fanno sempre più brevi, ossessivi, ripetitivi, intensi, atti a narrare l'accrescere delle scoperte che l'uomo fa circa il problema che "lo circonda". L'autore è bravissimo a rendere questo passaggio, da dentro a fuori il personaggio.
La seconda cosa che salta subito all'occhio è la capacità dell'autore di lasciare un finale aperto tanto quanto lo è l'interpretazione degli eventi narrati. La cornice iniziale è significativa perché dà dell'uomo una visione folle, da ricovero; mentre il diario ci rende partecipi del filo razionale e sempre più preoccupato dei suoi pensieri. La cosa geniale è che alla fine non importa se l'uomo all'inizio fosse pazzo o meno, se gli alieni che crede di vedere esistano davvero o sono solo nella sua mente: egli diventa pazzo a causa della pressione psicologica che gli eventi giocano su di lui. Questa doppio punto di osservazione fa si che il lettore non abbia una vera risposta: dev'essere lui a schierarsi.
Il lavoro introspettivo fatto sul personaggio principale è lodevole e molto approfondita, dà molti spunti di riflessione sulla natura umana. Inoltre la trama è capace di rendere originale e innovativo un tema molto trattato, con un intreccio inusuale e coinvolgente.
Segnalo, pertanto, questa storia all'amministrazione, in modo che molti altri come me, possano decidere, o non decidere affatto, da che parte stare.
Grazie per l'attenzione!

Recensore Master
15/09/17, ore 13:24

Prima Classificata e vincitrice del Premio "Angel Friend"
Essi sono tra noi
di OldFashioned











Grammatica: 8.9/10

La grammatica è pressoché perfetta, ho trovato solo alcune imprecisione lessicali e sintattiche.
Un solo particolare ti è sfuggito. Quando usi i punti esclamativi, vuol dire che la frase finisce lì; quindi va usato il punto dopo la battuta composta, come nel seguente caso. La battuta composta necessita di virgole, solo quando quella di mezzo interrompe una frase che, altrimenti, come un unico periodo.

“Via, mostri maledetti!” grida con voce roca, “Tornate da dove siete venuti! Lasciateci in pace!” → -0.5 (penalità generica. Gli altri casi sono identici.)
Di seguito le altre precisazioni.

La parte inferiore del foglio era stata tagliata in modo da formare tante strisce verticali e su ognuna di esse c’era un numero di telefono. Per qualche motivo mi è caduto l’occhio e mi sono accorto che la sequenza di segni sembrava a prima vista un numero, ma in realtà era una scritta: → -0.15 (Di solito, l’espressione in senso metaforico “mi è caduto l’occhio” è seguito dal complemento introdotto dalla preposizione “su”. In questo caso, capisco che faccia riferimento alla frase precedente, ma siccome i due periodi sono distinti e separati o metti unna particella pronominale che richiami l’oggetto o aggiungi su cosa gli è caduto l’occhio.)
Prima non le avevo detto niente, temevo che anche lei come gli altri mi prendesse per pazzo e magari mi lasciasse spaventata dalle mie idee, ma ammetto che l’avevo sottovalutata. → -0.2 (Questo è un errore sintattico: se non metti la virgola prima di “spaventata” sembra che il participio si riferisca a “lui”; mettendo una virgola dopo “lasciasse” invece crei il giusto legame con il soggetto.)
Probabilmente tra qualche mese diventerà come me in grado di percepirli con precisione. → -0.15 (Anche qui credo ci sia una improprietà lessicale. O scrivi “diventerà come me capace” o scrivi “sarà come me in grado”. O ancora, puoi mettere i due punti prima di “in grado.” Può sembrare stupido, lo so, ma suona male alle mie orecchie così com’è scritto.)
Forse dovrei farla venire qui, ma come faccio a essere sicuro che non le accada niente mentre sono fuori? quando ci sono io non entrano → -0.1 (“Quando” va messo in maiuscola. È concesso mettere la minuscola solo quando si vuole accordare diverse domande con la stessa principale.)


Stile: 9.7/10

Ho trovato un grande miglioramento nella punteggiatura, sono felice che le mie indicazioni date nel precedente contest siano tornate utili. Ho notato con piacere che hai diminuito notevolmente l’abitudine di accostare diverse principali nello stesso periodo, rendendolo meno astruso e più scorrevole il racconto. Ho solo intravisto, in tutto il testo, queste tre frasi su cui vorrei darti alcuni consigli.

- Vicino a casa mia, proprio dove passo la mattina per andare al lavoro, hanno attaccato sul muro uno di quegli annunci che segnalano la scomparsa di animali domestici, c’era proprio la foto di un labrador nero.
Io aggiungerei una “e” prima di “c’era” per dare il senso di continuità del pensiero; altrimenti metterei i due punti, per dare l’idea del tipo di relazione tra le due principali. Nella forma in cui è adesso, c’è quel problema di accostamento di principali distinte e separate.

- era come se si spostassero a tempo con quella in una specie di assurda danza.
Metterei una virgola dopo “quella”, per evidenziare la subordinata legata al verbo; il periodo diventerebbe più chiaro e fluido.

- Ora hanno capito che il soggetto problematico sono io. Come abbiano fatto non lo so, ho anche il sospetto che il mio comportamento delle ultime settimane li abbia messi in allarme.
In realtà, “come abbiano fatto non lo so” si riferisce alla frase che la precede, e non a quella a cui l’hai legata con la virgola. Puoi separarla da entrambe o unirla a quella prima, ma dovresti mettere un punto in ogni caso dopo “non lo so”.

Queste sono solo piccole precisazioni, quisquiglie da puntigliosi come me che vanno a cercare il pelo nell’uovo, perché per il resto ho solo complimenti.
Hai scelto la forma di diario, alternando periodi di racconto più lunghi a periodi più brevi, con lassi di tempo variabile tra un’annotazione all’altra, quasi a scandire la confusione distaccata prima e la frenetica disperazione dopo con cui il protagonista necessita di scrivere, e quindi andando a rispecchiare il suo modo di vivere la giornata.
Hai curato molto bene l’introspezione del personaggio, caratterizzando con un ottimo stile i suoi pensieri. In tal senso, mi è piaciuta l’alternanza tra periodi sintattici più brevi, con quelli più lunghi e, a volte, ripetitivi; i quali non ho visto come errori, ma come espedienti stilistici atti a rendere molto bene l’ossessione del protagonista.
Un passaggio vorrei riportare alla tua attenzione, perché ho apprezzato molto a livello metaforico e stilistico, con la doppia valenza di cui lo hai investito.

- Come se io avessi bisogno di visite.
Mi è piaciuto il doppio senso, un ottimo stratagemma per insinuare il dubbio nel lettore e per mettere in evidenzia i due filoni su cui si muove la storia: ovvero quello della pazzia e quello dell’invasione, due idee che si rincorrono parallelamente, con cui tu giochi in modo magistrale.
Il lessico mi ha sorpreso: non è particolarmente forbito, cosa a cui in realtà mi hai abituato, e non presenta dettagli molto tecnici, a parte quelli inerenti ai termini che lui capta degli alieni. Però l’ho trovato perfetto per questo tipo di narrazione, molto adatto a questo personaggio di media estrazione sociale – mi par di capire – appartenente a un circolo sociale comune, di tutti i giorni. Sei stato molto bravo a calibrare quindi il lessico e le espressioni. Complimenti!


Originalità e trama: 9.5/10

Quante volte abbiamo sentito parlare di invasioni aliene, gente contaminata da un parassita alieno, di integrazioni nascoste di altre forme di vita nella nostra? Beh, se da un lato questo è proprio il classico argomento alla X-files, non posso certo dire che la realizzazione non sia originale. Ciò che ho assolutamente ammirato è il modo in cui hai saputo rendere questo argomento innovativo e coinvolgente, come se ne stessi leggendo per la prima volta. Sei strato incredibilmente bravo a muoverti su due filoni, giocando praticamente sull’istillare il dubbio “amletico” nel lettore: gli alieni ci sono o sono solo nella sua testa? Hai trattato l’argomento con un’aria fresca, contaminata di dubbi, con una visione interna al personaggio “visionario”: ti faccio i miei complimenti.
La trama si basa proprio su questo: il dubbio. All’inizio abbiamo la visione esterna di quelli che sembrano umani: pompieri, poliziotti e… un dottore. Loro mostrano la scena come se fosse la realizzazione di un pazzo squilibrato, malato, preda di allucinazioni e credenze di UFO. E poi entriamo nella mente del personaggio.
Personalmente avrei dato una continuità tra il pezzo iniziale e la forma di diario, magari inserendo una figura di poco conto che lo raccogliesse o roba così, giusto per non creare questo brusco distacco tra le due forme narrative. È l’unica nota dolente di una trama e di una narrazione pressoché perfetta.
Ciò che invece hai saputo fare molto bene è ribaltare questa visione iniziale, ovvero collegare il pezzo iniziale, con il dialogo molto importante del dottore che parla al telefono, con le parole che sistematicamente utilizza il protagonista per spiegare chi sono gli “ispettori spaziali”. Questo ha creato una specie di circolo vizioso tra l’inizio e la visione dell’uomo.
Alla fine, però, non si ha alcuna risposta: qual è la vera storia? Mi piace questo finale aperto e ambiguo, soprattutto perché è stato reso con un ottimo operato.
Un’altra cosa che ho notato è l’escalation con cui l’uomo prima non dà peso alle cose strane, o comunque le considera come un problema suo; poi, quasi inconsciamente, comincia a recepirle come un problema esterno da spiegare. Infine, si convince che sono vere e che qualcosa non va, con naturalezza e istinto ambiguo: può essere un’ossessione ingigantita o la percezione di uno dei pochi umani in grado di percepire queste forme di vita invasori.
A questo proposito, ho notato come a metà storia, il lettore è portato a credere alla pazzia del protagonista, per il semplice fatto che dubita di aver riposto malamente la sua fiducia nell’amico di sempre. Si viene spinti, quindi, a credere che questo cambio di idea nei confronti dell’amico denoti il suo problema mentale. Tutto questo è poi ribaltato dall’entrata in campo, forse un po’ brusca e a sorpresa, della ragazza, la quale è preda delle stesse convinzioni/percezioni del protagonista.


Titolo e impaginazione: 5/5

Il testo è giustificato. Non presenta alcuni accorgimenti – come le rientranze per i capoversi – però la pagina è pulita, e tanto mi basta.
Chi sono tra noi: i pazzi o gli alieni? Il titolo è perfetto, mi piace il fatto che tu utilizzi il soggetto “essi” per indicare le forme di vita alieni, quasi fossero delle cose, che è poi il termine che continua mentalmente a usare anche il protagonista. D’altra parte, mi ha molto attratto questo sottinteso – il titolo fa pensare subito agli alieni – che però non viene mai confermato del tutto, tanto che l’obiettivo della tua storia continua a girarci senza dare soluzione, in un abile gioco narrativo.
Trovo pertanto il titolo attinente al testo, molto carino anche se semplice, e con la giusta dose di mistero, atta ad attirare l’attenzione di un lettore.


Caratterizzazione dei personaggi: 9/10

Il protagonista è l’occhio di focalizzazione di tutta la narrazione. Della sua vita prima di queste percezioni non dici molto, ma mi viene istintivo comunque farmi un’idea di essa. Vita comune, da impiegato in un ufficio; la sua vita è serena, va alle feste, ha amici e parenti e… una ragazza. L’argomento ragazza lo rimando a dopo.
Hai dato una caratterizzazione di quest’uomo partendo dall’esterno, mostrandoci prima di tutto come appare al culmine degli eventi: un uomo sepolto in casa, incurante del suo aspetto, spiritato e preda di allucinazione. E poi, in maniera magistrale, ce ne dai un ottimo assaggio interiore, con questo diario scritto di suo pugno. E scopriamo che è un uomo comune con una vita comune e tranquilla, dalla mente razionale, o che si mantiene tale per la prima metà dell’opera. Sei stato molto bravo a creare queste tre quattro fasi del personaggio: la prima, in cui cerca una spiegazione razionale al suo disturbo; la seconda, in cui a livello inconscio inizia a recepire il problema come esterno a sé; il terzo, in cui la sua convinzione diventa paura e ricerca del problema e di una soluzione; e l’ultima, tragica e ambigua, in cui l’ossessione lo rende pazzo, a prescindere che sia vero o no ciò che crede. Ed è questo finale che mi ha colpito: gli alieni, veri o no, sono riusciti nell’intento che lui aveva previsto, ovvero farlo diventare instabile. Hai reso alla perfezione questo suo decadimento, dovuto all’isolamento e all’incapacità di trovare un appiglio su cui contare.
E questo ci riporta alla comparsa improvvisa della sua ragazza, forse introdotta un po’ bruscamente. È un personaggio secondario, ma che diventa di una certa rilevanza per il protagonista e per il lettore. Il fatto che anche lei è preda delle sue stesse percezioni avvalora la tesi del protagonista, ma questo non ci rende in grado di poterci immedesimare in lei. Ho trovato strano il fatto che il protagonista continuasse ad accennarla con l’epiteto “la mia ragazza”, mai una volta che ne pronuncia il nome; di fatto, il ruolo della donna è quello di oggetto, atto ad avvalorare la tesi del personaggio; ed è così che anche lui la tratta, non dandone spessore nemmeno nei suoi pensieri.
Non ci sono altri personaggi di rilievo, né l’amico né la famiglia, che comunque non aveva in effetti senso approfondire; avrei però dato un senso più concreto alla presenza femminile, importante all’inizio, nello spezzone iniziale, e soprattutto alla fine.


Gradimento personale: 4.5/5

La storia mi è piaciuta moltissimo, ho adorato il senso ambivalente della trama e l’intensità crescente dei pensieri per personaggio. Ci sono solo due cose che mi hanno poco convinto: il netto distacco stilistico tra la prima parte e la seconda, e l’inserimento del personaggio femminile. La ragazza doveva essere una controparte molto importante, che potevi sfruttare molto bene, ma che hai completamente usato come se fosse un bambolotto. Questo mi è dispiaciuto molto, perché ha reso meno convincente la relazione tra il protagonista e la ragazza e ha reso il finale meno struggente, mentre dovevi in qualche modo convincermi che fosse innamorato. Anche se su questo non ne ho tutte le convinzioni: voglio dire, continua a chiamarla “la mia ragazza”, quasi in modo petulante, e non ne scrive mai il nome, quasi non ne avesse importanza. Che il loro rapporto fosse occasionale o comunque un amore passeggero, almeno da parte di lui? Questa cosa mi ha un po’ perplesso.
Tolto questo, la lettura è stata più che piacevole, me la sono goduta in tutta tranquillità, immedesimandomi in questo personaggio “pazzo” e cercando di decidere da che parte stare, che è stata proprio la parte preponderante di tutta la storia. Mi ha proprio catturato, e sappi che non ho ancora deciso se credere o no! Mi hai proprio lasciato in impasse! Complimenti!

Punteggio: 46.6/50

Recensore Master
09/09/17, ore 10:17

Buongiorno.
Ogni tanto torno a farmi vivo, come vedi ^^
Ho il cuore che batte nel petto, a mille. Perché il racconto, in fondo, è quasi una corsa contro il tempo!
Anzi, all'ultimo, non si tratta più di giorni ma di ore, fino a diventare minuti e istanti...
Allora, non sapremo come si concluderà la vicenda, ma io credo che non siano alieni, questi ^^
Comunque il racconto può far scaturire idee differenti, nella mente di chi legge; o questo protagonista è fuori, o è troppo dentro, talmente tanto da aver avuto contatto con qualcosa che tanti altri non possono riuscire neppure a concepire, sfidando scettici e quant'altro.
Premessa; stai leggendo una recensione di chi ha seguito tutte le puntate di A caccia di ufo, una serie tv andata in onda qualche anno fa su un canale del digitale terrestre. Peccato che non abbiano, però, mai trovato alcun ufo xD
Comunque, io un po' ci credo, d'altronde non siamo gli unici esseri viventi di questo universo di dimensioni inimmaginabili...
Però forse in questo caso la vicenda era sfuggita proprio ad ogni controllo xD
Beh, complimenti, hai scritto benissimo anche questa storia.
Buon proseguimento di giornata e buon fine settimana :)

Recensore Master
24/08/17, ore 14:14

Un inizio davvero col botto! Gran modo, ci presenta le conseguenze di quello che è successo prima che possiamo iniziare ad avere simpatia per pritagonista, presentandocelo solo come un pazzo assassino, prima di ripercorrere la sua storia.
E adesso passiamo al suo diario, che ci fa luce sul suo stato mentale. Sulle prime sembra una persona che ha qualche disturbo di percezione, e che da lì inizia a farsi una serie di paranoie, interpretando come 'strane' un sacco di cose che avrebbero spiegazioni molto più prosaiche.
Ed ecco che con la vicenda del labrador e delle scritte invece dei numeri di telefono le cose iniziano a farsi un po' più ambigue. Quella scritta ... può davvero essere spiegata con un problema di percezione?
Okay, l'improvvisa putrefazione del cibo è spiegabilissima con un danno cerebrale, una persona che conosco ha avuto un problema molto simile durante una degenza in ospedale.
Le allucinazioni uditive, così come la paranoia, sono tipiche della schizofrenia; finora, la storia ha di leggermente ambiguo solo la faccenda del cane.
E la sua paranoia inizia anche a infiltrarsi anche nei suoi rapporti interpersonali, facendogli mettere in discussione le amicizie e rifiutare un aiuto che molto probabilmente avrebbe evitato la catastrofe. Inizio davvero a capire perché la storia sia nella sezione 'drammatico' ...
Senza contare che il fatto chebil tizio non metta neppure in dubbio la propria sanità mentale depone proprio a favore della sua instabilità: una persona davvero in possesso delle sue facoltà mentali, ironicamente, le avrebbe questionate.
E adesso arriviamo alla parte in cui viene posta la teoria sugli alieni. Mi piace molto come è resa, perché spiega tutto quello che lui vuole vedere spiegato o che vuole evitare (come la carne, e più importante, l'avcusa di follia e gli psichiatri ), ma glissa sul perchedu altre manifestazioni, come il caso del labrador, che non hanno molto senso in contesto. Inoltre, gli permette di porsi su un piano di superiorità rispetto a tutti gli altri, in quanto 'illuminato' in un mondo di idioti ignoranti.
La fidanzata mi perplime. Sono sicura che amici e familiari l'avranno avvisata delle farneticazioni dell'uomo, ma condivide i suoi problemi, o sta facendo finta di assecondarlo per poterlo aiutare meglio? Oppure, anche se distorto dai problemi di questo tizio, un fondo di verità nelle sue farneticazioni c'è?
E il finale è una corsa nonstop nel delirio più totale, fino all'omicidio e all'incendio con cui si apre la storia. Che nel suo insieme, devo dire, è veramente ben congegnata. Per me a introdurre il dubbio è stato che la ragazza condividesse le sue stesse convinzioni, accettando di restare anche segregata con lui ... questo non riesco a spiegarlo con la facilità di tutto il resto.
Quindi, ti faccio i complimenti: una storia veramente ben strutturata, e con la possibilità di due spiegazioni tra cui scegliere. Bravo, come al solito!

Recensore Master
20/08/17, ore 10:21

Un altro racconto sotto forma di diario! :) Ti vedo molto ispirato. Sei così bravo a scrivere che spesso non individuo alcuni dettagli fin quando non arrivo a fine lettura, p.e. all'inizio non avevo proprio capito che l'identità della donna aveva la sua importanza. Questo racconto nonostante sia un bell'horror mi ha lasciato la soddisfazione di una bella lettura, ma mentre lo leggevo era davvero inquietante perché mi ha riportato alla mente fatti orribili veramente accaduti, il meno inquietante dei quali è: una famiglia per molti mesi trova oggetti spostati, altri spariti e poi magari riapparsi, luci che si accenderanno o spegnevano senza che nessuno di loro toccasse niente, voci che non provenivano né dalle stanze né dalla cantina... La madre, che assisteva a più fatti strani era arrivata prima a chiamarebdeibtecnici, poi dallo psicanalista, era addirittura tornatabanpregare e infine aveva accolto in casa un esorcista... Siccome era una casa vecchia non sapevano di avere una soffitta e lì si erano insediati dei giovani che vivevano alle loro spalle e una volta scoperti sono stati arrestati. L'altro fatto è di cronaca nera vera e propria: *attenzione per chi legge* un prete divenuto avido dopo anni di devozione, voleva diventare vescovo per guadagnare di più. Quando non ci riesce escogitato un piano che ha dell'incredibile. I pompieri accorrono per spegnere l'incendio scoppiato nella canonica e lì troveranno un corpo vestito solo con mutande e la cintura che la moglie aveva regalato al reverendo, questo corpo era decapitato e mancavano pezzi di carne dalle braccia. Erano spariti contemporaneamente un ubriacone del luogo e il prete, tutti dettero per scontato che il cadavere fosse limpido chiesa invece lui era proprio il crudele assassino! Prima di mettere in atto il piano aveva trovato il modo di cambiare identità (approfittando della sua professione si era fatto mandare il certificato di battesimo di un suo amichetto d'infanzia morto col quale si toglieva tre giorni, sicuro che col nome di un morto non potevano trovarlo), aveva acquistato una moto, subito dopo lo scempio e l'incendio era andato via in moto per poi tagliarsi baffi e capelli, etc. Lo scopriranno proprio grazie alla testimonianza del precedente proprietario del mezzo che l'aveva riconosciuto dalle foto viste in tv (quando lo davano per disperso, ma con la sua nuova identità ci hanno impiegato un po' a trovarlo). Roba che supera ogni fantasia! Se ho fatto male a scriverlo modifico il messaggio.

Recensore Master
19/08/17, ore 18:44

Non può essere univoca la chiave di lettura di questo racconto.
Appare assai arduo riuscire ad individuare il punto ove inizi la (presunta) invasione aliena e dove, viceversa, inizi il confuso stato mentale del protagonista, che funge pure da voce narrante, in un diario personale che, in un crescendo inesorabile, ci conduce al tragico epilogo.
Oltre all'invasione aliena ravvedo pure gli estremi della possessione diabolica: il protagonista, strappando il cuore della persona-parassita, attua una sorta di macabro esorcismo... o di massacro del "vampiro", al più.
Il ritmo del racconto ti incalza anche se non è sempre uguale: hai sapientemente dosato la velocità e i momenti delle azioni, in modo da creare un climax angosciante ma calibrato: ci hai fatto saltare sulla sedia più volte, ma la lettura si è snodata in modo fluido, senza interruzioni. Quello che adoro del tuo modo di scrivere, oltre allo stile elegantissimo ed ineccepibile, ed all'accuratezza di ambientazioni e personaggi, è che ti si legge senza intoppi. Sinora non mi è mai capitato di trovare, con te, passaggi poco chiari o mal espressi: e se riesci a fare questo anche in una storia a sfondo fantascientifico o anche paranormale, allora ogni complimento, con te, è superfluo.
Ancora una volta.
 

Recensore Master
19/08/17, ore 16:03

Devo dire che questa OS è molto nelle mie corde, perchè io amo la fantascienza. E tu hai scritto una storia splendida (ma va???), che potrebbe essere anche sviluppata in una long (peccato che tu non l'abbia fatto...). Il protagonista è un pazzo o uno che ha scoperto la verità? Ma la verità è quella che a ognuno sembra così oppure no? Diciamo che affronti un tema molto scottante: chi è il pazzo, una società che non vede un pericolo o quello che lo percepisce e cerca di gridare al mondo? Mi piace pensare che il protagonista avesse ragione, che fossero veramente degli alieni, fidanzata compresa. Sei stato abile a non far capire se era veramente pazzo o no, anche se rileggendo l'introduzione, quando lo trovano, mi sa che aveva ragione lui...
splendido racconto, di nuovo bravo e come sempe avvisami quando pubblichi qualunque cosa (tanto mi piacerà sempre, lo sai!).

Complimenti per l'ennesima volta
Micia

Recensore Master
19/08/17, ore 13:43

Ciao!

Veramente un racconto ben congegnato questo, che scorre ad un ritmo sostenuto come l'adrenalina nel sangue protagonista, che si sente spiato, osservato, seguito, intimidito dagli esseri che pian piano stanno colonizzando il nostro mondo sotituendosi a noi.

Sarà davvero solo la paranoia di una persona malata?
I suoi appunti lucidi e precisi sembrano dichiarare il contrario, anche se alcune forme di delirio portano chi ne soffre ad essere quasi maniacale nella puntigliosità delle sue convinzioni.
Eppure c'è quel piccolissimo dettaglio, che ti dissi e che ritroviamo sia nel prologo che nel diario nel mese di Giugno.

Ecco quel dettaglio ha risvegliato in me la Madre di tutti i complotti e da ufologa dilettante mi entusiasma a tal punto che ho già lo zainetto pronto sotto il letto casomai una di queste creature incorporee decidesse un giorno di passare da queste parti ^^

Recensore Veterano
19/08/17, ore 12:43

Eccomi, finalmente riesco a passare e inizio da questa nuova OS.
Te lo devo dire, il racconto è agghiacciante nell'accezione positiva del termine. Nel senso che leggerlo mi ha trasmesso forti sensazioni di inquietudine e penso che sia questo uno degli obbiettivi che ti eri prefissato. Prima di tutto lo scansionare il racconto in giorni è molto efficace perchè è come se il lettore potesse seguire con precisione gli stessi passi del protagonista. La struttura è articolata molto bene, partiamo già dall'epilogo e poi scopriamo quali sono stati i processi psicologici che hanno portato alla tragica scena iniziale. La cosa più bella di questo racconto è che non sai mai con certezza quanto si stia parlando di pazzia allo stato puro o se c'è un briciolo di verità in tutto quello che il protagonista percepisce. Magari il modo per eliminarlo era proprio quello di farlo impazzire. Perchè anche la ragazza sente la nenia? Perchè la carne è avariata così velocemente? Magari la ragazza era solo un soggetto molto condizonabile e la carne non era avariata, o magari si..
Diciamo che, alcune cose sono palesemente i deliri di un folle, ma poi ci sno i dettagli che ci lasciano col dubbio.
Insomma, questo racconto ci fa dire "E se...?" e quel "E se...?" è la conferma che sei un bravissimo scrittore.
Come sempre complimenti, 
a presto :)

Recensore Master
18/08/17, ore 16:34

Uh, ma che bel oneshot. La lettura perfetta per chi soffre di manie di persecuzione.

Ma andiamo con ordine. Il protagonista senza nome si accorge che attorno a lui c'è qualcosa che non va. Vede cose strane e sente persone che parlano in una lingua sconosciuta. Una persona normale avrebbe pensato di avere le allucinazioni e sarebbe andata da un bravo medico. Lui invece no. Si mette in testa che gli alieni lo stanno perseguitando, e alla fine uccide la sua compagna. Ma che persona sana di mente, un vero esempio per tutti noi!

Scherzi a parte, la storia è interessantissima. Pone un interrogativo da scervellarsi: ci sono davvero gli alieni, o è il protagonista che è pazzo? Uno di quei dubbi che potenzialmente ti tengono sveglio tutta la notte. Io propendo per la seconda ipotesi, e per un semplice motivo: nonostante tutto quello che può accadere, la vera fonte degli orrori per me rimane sempre la mente umana. Solo noi siamo capaci di fare cose del genere.

Qualche volta di queste dovrai spiegarmi dove prendi queste idee, Old Fashioned. Magari ti ispiri a qualche fattore esterno. Oppure è tutta farina del tuo sacco. Se è così...brr. Tremo all'idea di cosa ci sia nella tua testa.

Grazie per averci regalato quest'altro incubo. Alla prossima!

Recensore Master
18/08/17, ore 15:52

Eccomi :)
La tua abilità a scrivere di qualunque cosa non si smentisce mai. Sono rimasta incollata allo schermo dalle prime righe, e ho divorato tutto in pochi minuti perché DOVEVO SAPERE.
Bellissima veramente. Tutti i pezzi vanno al loro posto poco a poco, ma al contempo rimane, come sempre nelle tue storie, lo spiraglio per scrivere un seguito o addirittura una long molto long. La narrazione è breve, adrenalinica e drammatica: quest'uomo, di cui non ci è dato nemmeno sapere il nome, ha ucciso una donna in maniera macabra e sembra preda di un delirio.
Pian piano si capisce ciò che gli è successo l'origine del suo "delirio", che sappiamo non essere dovuto a una patologia mentale. Come lo sappiamo? Da un impeccabile uso del narratore esterno nel primo paragrafo di narrazione.
Il dottore, o meglio l'ispettore stellare, dice al telefono che si tratta di "un individuo gravemente problematico", e dice che "farà in modo che non potrà più nuocere a nessuno", confermando la versione dei fatti (poi espressi nelle pagine del diario) del protagonista.
Tutta la parte iniziale è angosciante e avvolta dal mistero, con questi eventi paranormali che potrebbero sembrare "innocui" e dovuti allo stress o qualcosa del genere, ma che lentamente degenerano in quella è che la realtà dei fatti. Gli alieni stanno colonizzando il mondo, chissà per quale motivo, e si stanno lentamente sostituendo agli esseri umani.
L'epilogo, posto come paragrafo iniziale, mostra che il protagonista ha avuto la peggio e non è riuscito a fuggire, né a mettere in pratica il metodo che ha scoperto riguardo a come distruggere questi alieni.
Però è anche vero che un modo c'è, dato che l'aveva trovato. E non solo: la scena del labrador nero, con il messaggio "essi sono tra noi", fa pensare che forse qualcuno o qualcosa abbia voluto avvertirlo della presenza di questi alieni. Forse altri umani che si sono resi conto di cosa succede, e che cercano di avvertire chi ha un potere simile al loro?
Perciò, nonostante il finale tragico e angosciante, lo spazio per immaginare c'è. Lo lasci eccome, e come altre volte ti ho detto, sappi che se vorrai scrivere un seguito di questa storia io farei i saltelli di gioia da tutte le parti.
Sei geniale, sapevilo. Mi è piaciuta un sacco!
A presto, ti abbraccio intanto <3

~Sky

Recensore Junior
18/08/17, ore 14:58

Non ho parole, questa storia è davvero entusiasmante. Mi ha tenuta incollata allo schermo fino alla fine, cioè fino a quando ho esclamato: "Non può finire così!".
Wow, ho apprezzato moltissimo il modo in chi hai trattato il racconto, rimane sempre il dubbio se siano veramente arrivati i mostri oppure se sia lui ad immaginarsi tutto nella propria testa.
Allucinazioni o realtà? Deliri o verità agghiaccianti? Paura di essere perseguitati o consapevolezza di presenze malvage? Schizofrenia o genialità?
Bello anche che tu abbia tenuto nascosto quale sia il grande modo per uccidere gli alieni, come se fosse un enorme mistero che i lettori non possono conoscere, esattamente come non lo sa tutto il resto del mondo a parte il protagonista.
Mi ha stupito anche che la fidanzata fosse in parte come lui.
E per concludere ti faccio i complimenti, è una delle storie più intriganti che abbia mai letto negli ultimi tempi su Efp e non solo.