Mi hai insegnato una parola nuova, non conoscevo il significato di "raddobbo", anche se l'avevo più o meno intuito dal contesto, ed è sempre bello imparare!
Mi ha fatto sorridere leggere di come ci sia una doppia interpretazione del miracolo: il dottore, anche con una certa dose di modestia, attribuisce la guarigione a qualcosa che la scienza non sa spiegare (forse anche in ragione della sua fede) e invece l'equipaggio non esita a credere più che a una straordinaria abilità a un vero e proprio potere taumaturgico. Joe Plaice è il marinaio che viene operato sul ponte della nave al cervello, vero?
La conclusione con Pullings e Blackney che fanno comunella alle spalle del dottore è spettacolare!
Davvero complimenti per questa storia stupenda e curata nei minimi particolari: dalle descrizioni, alle citazioni storiche, dalle procedure mediche alla descrizione dei sentimenti.
Bravissima!

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Ciao^^
grande capitolo finale, l'ho adorato. Intanto la citazione di Nelson: ‘Non preoccupatevi delle manovre, puntate dritto su di loro’
Come vedi, anch'io ho fatto lo stesso con la tua storia^^
Bellissimo anche il ragazzino, Blackney, che si è assunto il "compito" di alleviare le sofferenze di Pulings, e stupenda la complicità che si instaura fra di loro alle spalle dell'arcigno (in quel momento) Maturin.
Riesci sempre a ricreare perfettamente il clima della Surprise. Peraltro, menzione d'onore anche per Preservato Killick, che riesci a rendere identico all'originale.
Grande, bravissima, ho adorato anche questa storia.
E adesso cosa scrivi di bello?^^

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Ciao^^
La "testa di morto"! Che spettacolo! Riesci anche a riprodurre gli strafalcioni di Stephen in materia di terminologia nautica^^
Molto bello il rapporto chhe hai costruito tra Pullings e Mowett, sono veramente tanto legati l'uno all'altro. La scena della lettera ad esempio è commovente.
Il povero Pullings come sempre viene angariato senza pietà: non hai mai gli incubi, con Pullings che ti mette in un calderone tipo quelli dei cannibali delle barzellette e accende il fuoco sotto?^^
Bravissima, adoro le tue storie!

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E rieccomi^^
Lo sai che quando parto con una tua storia non la mollo finché non l'ho finita...
Bellissimo come sempre lo spaccato di vita di bordo che ci offri: i giovani gentiluomini, la loro istruzione, il ruolo spesso di padre o fratello maggiore che gli ufficiali dovevano assumere nei loro confronti...
Il povero Pullings sta come al solito sperimentando ogni forma di patimento possibile. Di nuovo complimenti per come hai studiato la medicina dell'epoca, e anche per la menzione della "sindrome dell'arto fantasma", descritta benissimo.
Come sempre complimenti, alla prossima!^^

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Ciao!^^
E ci hai messo anche la battutona di Aubrey, sei una grande!
Quando ti leggo, mi sembra di aver trovato un nuovo libro di O'Brian, sei bravissima a ricreare le sue atmosfere, il linguaggio che usa, i modi di dire, le abitudini... Insomma, sembra proprio di essere lì.
Plaudo anche alle tue ricerche in campo medico, che ci danno uno spaccato delle competenze dell'epoca e delle procedure terapeutiche in uso.
Come sempre, leggerti è un grande piacere^^

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Ciao carissima^^
ed eccomi puntualmente qui a leggerti.
Ricordo bene la vicenda del povero Blackney. Per quanto di solito i film abbiano un impatto minore dei libri (almeno per me), anche nel film la faccenda colpisce molto.
Chiaramente il povero Pullings purga tutti i pecatti suoi, di Mowett, di Jack Aubrey e va in credito per succesivi dieci anni di vita dissoluta...
Ma tu sai che io leggo sempre volentierissimo le tue vicende Hurt/Comfort, che in realtà è un tema che mi piace molto, e sappi che sto meditando per creare un pallido riflesso di quste tue bellissime storie da offrirti^^

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Ciao carissima^^
Ah, che meraviglia. Uno dice: "Mah, vediamo se per caso nella sezione Master and Commander è comparso qualcosa di nuovo", ma così, distrattamente, senza esserne realmente convinto... e Sìììììììì!!! Ecco che c'è una tua storia!
Figata! meraviglia!
Ovviamente hai fatto angherie al povero Tom Pullings. Voglio costituire un comitato "Amici di Pullings", che sarà composto da dignitose dame vitoriane con tanto di mezzo guanto e lorgnette, che vigileranno sui patimenti che infliggi allo sfortunato ufficiale.
Io da parte mia, ho letto con libidine il primo capitolo, e conto di divorare gli altri non appena avrò un po' di tempo.
Grazie per questa ennesima bellissima storia, a presto!

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Diciamo che hai mantenuto fede a quello che avevi scritto nel disclaimer: i personaggi certo non si sono divertiti! Con il primo capitolo hai proiettato il lettore tra il dolore e la confusione che segue una battaglia navale; mi sono documentata sulle ferite che si potevano riportare in un contesto del genere (sopratutto leggendo fonti storiche che raccontavano dei pirati) e le conseguenze di una cannonata sono atroci. Per non parlare delle precarie condizioni sanitarie... e del fatto che è piuttosto difficile curare una persona con il rollio della nave.
La conclusione del secondo capitolo è stupenda: "Al sorgere del sole erano entrambi distrutti e ancora sofferenti, ma vivi. Avevano vinto la prima battaglia". Per i due poveri ragazzi con le ossa rotte la vera guerra è appena cominciata: quella per la sopravvivenza. Non avrei mai pensato di interpretare il prompt in questo modo, la trovo una scelta fantastica, riesce a focalizzare tutto il racconto sull'h/c. Mi sono messa di fianco uno specchietto con le foto del cast, così da non perdermi troppo tra i personaggi! Le piccole attenzioni che riservano l'uno all'altro, nei piccoli gesti di sistemare i capelli, aiutare a scrivere una lettera, o anche solo nelle parole di conforto rendono la lettura molto coinvolgente.
Complimenti per la documentazione precisa!
Non vedo l'ora di leggere la conclusione!

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